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GUERRA DEL GAS: DALLA RUSSIA NIENTE SANZIONI SE L'UCRAINA DICE NO ALL'UE

| Scritto da Redazione
GUERRA DEL GAS: DALLA RUSSIA NIENTE SANZIONI SE L'UCRAINA DICE NO ALL'UE

GUERRA DEL GAS: DALLA RUSSIA NIENTE SANZIONI SE L'UCRAINA DICE NO ALL'UE
Il monopolista statale russo del gas Gazprom rinuncia all'imposizione di sanzioni e al pagamento immediato del debito da parte del colosso energetico nazionale ucraino Naftohaz. Le trattative tra Mosca e Kyiv contestualizzate in quelle per la creazione dell'Unione Doganale Eurasiatica

Tutto come preventivato da Putin: il gas blocca l'integrazione economica dell'Ucraina nell'UE. Nella giornata di Domenica, 17 Novembre, il monopolista statale russo del gas, Gazprom, ha dichiarato il ripristino dell'importazione del carburante russo in Ucraina secondo le quantità contrattuali da parte del colosso energetico nazionale ucraino Naftohaz.

La nota di Gazprom ha seguito due vertici politici tra i Presidenti di Russia ed Ucraina, Vladimir Putin e Viktor Yanukovych, e tra i due Premier, Dmitriy Medvedev e Mykola Azarov, in cui Mosca e Kyiv sarebbero giunte ad un accordo per risolvere un'impasse energetica iniziata giovedì, 14 Novembre.

Allora, come reazione alla minaccia di sanzioni da parte di Gazprom in caso di mancato pagamento immediato del debito per le forniture precedenti, il colosso Naftohaz ha interrotto l'importazione del 'Gas Tecnico' necessario per rendere possibile il trasporto dell'oro blu dalla Russia in Unione Europea: una decisione che ha portato Mosca a ventilare una possibile interruzione duratura delle forniture di carburante all'UE durante tutto l'inverno.

Sulla risoluzione della crisi energetica è stata emanata solo una nota da parte del Premier russo Medvedev, con cui si riconosce che, nonostante la tregua temporanea, le trattative tra Russia ed Ucraina riprendono nel corso del vertice della Comunità degli Stati Indipendenti: un'associazione di Stati dello spazio ex-sovietico coordinata da Mosca.

Sull'aspetto economico non è stato rivelato alcun dettaglio, se non un'indiscrezione del giornale russo Kommersant'' che ha riportato come la Russia avrebbe accordato il posticipo a data da destinarsi del pagamento del debito contratto da Naftohaz per le forniture pregresse, pari a circa 2 Miliardi di Dollari

La contestualizzazione delle trattative per il gas nell'ambito della CSI evidenzia la ratio politica dell'accordo tra Ucraina e Russia: le minacce di Gazprom a Naftohaz hanno infatti preceduto di poco la possibile firma dell'Accordo di Associazione con l'UE da parte di Kyiv.

Questo documento, che integra l'economia ucraina nel mercato unico UE, è contrastato da Mosca, che vuole inglobare l'Ucraina nell'Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale concepito da Putin per imporre l'egemonia della Russia nel Mondo ex-Sovietico.

Come ventilato da diversi esperti, la Russia avrebbe evitato all'Ucraina l'imposizione di sanzioni, ed il pagamento immediato del debito pregresso, in cambio della rinuncia da parte di Yanukovych alla firma dell'Accordo di Associazione tra Kyiv e l'UE.

Una sconfitta per l'UE

Questa situazione penalizza fortemente l'UE, che, in caso di mancata integrazione economica dell'Ucraina, perde una possibilità di rafforzare la propria posizione nel mercato di un Mondo sempre più globalizzato.

Se poi l'Ucraina dovesse optare per l'integrazione nell'Unione Doganale Eurasiatica di Putin, la situazione per l'UE sarebbe ancora più critica.

Infatti, o scopo del progetto di integrazione sovranazionale nell'ex-URSS è infatti dettato dalla volontà della Russia di interrompere il processo di allargamento e di integrazione interna dell'Unione per escludere l'Europa dalla competizione mondiale.

 

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-11-18

 

 

Il monopolista statale russo del gas Gazprom rinuncia all'imposizione di sanzioni e al pagamento immediato del debito da parte del colosso energetico nazionale ucraino Naftohaz. Le trattative tra Mosca e Kyiv contestualizzate in quelle per la creazione dell'Unione Doganale Eurasiatica

Tutto come preventivato da Putin: il gas blocca l'integrazione economica dell'Ucraina nell'UE. Nella giornata di Domenica, 17 Novembre, il monopolista statale russo del gas, Gazprom, ha dichiarato il ripristino dell'importazione del carburante russo in Ucraina secondo le quantità contrattuali da parte del colosso energetico nazionale ucraino Naftohaz.

La nota di Gazprom ha seguito due vertici politici tra i Presidenti di Russia ed Ucraina, Vladimir Putin e Viktor Yanukovych, e tra i due Premier, Dmitriy Medvedev e Mykola Azarov, in cui Mosca e Kyiv sarebbero giunte ad un accordo per risolvere un'impasse energetica iniziata giovedì, 14 Novembre.

Allora, come reazione alla minaccia di sanzioni da parte di Gazprom in caso di mancato pagamento immediato del debito per le forniture precedenti, il colosso Naftohaz ha interrotto l'importazione del 'Gas Tecnico' necessario per rendere possibile il trasporto dell'oro blu dalla Russia in Unione Europea: una decisione che ha portato Mosca a ventilare una possibile interruzione duratura delle forniture di carburante all'UE durante tutto l'inverno.

Sulla risoluzione della crisi energetica è stata emanata solo una nota da parte del Premier russo Medvedev, con cui si riconosce che, nonostante la tregua temporanea, le trattative tra Russia ed Ucraina riprendono nel corso del vertice della Comunità degli Stati Indipendenti: un'associazione di Stati dello spazio ex-sovietico coordinata da Mosca.

Sull'aspetto economico non è stato rivelato alcun dettaglio, se non un'indiscrezione del giornale russo Kommersant'' che ha riportato come la Russia avrebbe accordato il posticipo a data da destinarsi del pagamento del debito contratto da Naftohaz per le forniture pregresse, pari a circa 2 Miliardi di Dollari

La contestualizzazione delle trattative per il gas nell'ambito della CSI evidenzia la ratio politica dell'accordo tra Ucraina e Russia: le minacce di Gazprom a Naftohaz hanno infatti preceduto di poco la possibile firma dell'Accordo di Associazione con l'UE da parte di Kyiv.

Questo documento, che integra l'economia ucraina nel mercato unico UE, è contrastato da Mosca, che vuole inglobare l'Ucraina nell'Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale concepito da Putin per imporre l'egemonia della Russia nel Mondo ex-Sovietico.

Come ventilato da diversi esperti, la Russia avrebbe evitato all'Ucraina l'imposizione di sanzioni, ed il pagamento immediato del debito pregresso, in cambio della rinuncia da parte di Yanukovych alla firma dell'Accordo di Associazione tra Kyiv e l'UE.

Una sconfitta per l'UE

Questa situazione penalizza fortemente l'UE, che, in caso di mancata integrazione economica dell'Ucraina, perde una possibilità di rafforzare la propria posizione nel mercato di un Mondo sempre più globalizzato.

Se poi l'Ucraina dovesse optare per l'integrazione nell'Unione Doganale Eurasiatica di Putin, la situazione per l'UE sarebbe ancora più critica.

Infatti, o scopo del progetto di integrazione sovranazionale nell'ex-URSS è infatti dettato dalla volontà della Russia di interrompere il processo di allargamento e di integrazione interna dell'Unione per escludere l'Europa dalla competizione mondiale.

 

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

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2013-11-18

 

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