Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 04.39

Ho 75 anni e sono di Cremona: viva la bicicletta ma serve più rispetto delle regole

Gentile direttore, sono un 75enne cremonese (mi si consenta, doc) che fruisce della città sia come automobilista che come scooterista e ciclista. Seguo, a mezzo stampa, il vostro impegno a favore dell’uso della classica due ruote.

| Scritto da Redazione
Ho 75 anni e sono di Cremona: viva la bicicletta ma serve più rispetto delle regole

Permettetemi pertanto sull’argomento, alcune considerazioni che esprimo in piena coscienza, convinzione e anche serenità.

1) Nell’ambito strettamente cittadino (perché ‘fuori’ la cosa è meno problematica) le piste ciclabili si debbono fare (o perlomeno, si dovrebbero fare) dove vi è la possibilità di realizzarle e non con dei veri e propri palliativi e nemmeno con forme di megalomania (via Persico docet!). Esempi di palliativi di cui sopra, viale TrentoTrieste e corsia di sinistra di via Dante. Numerose piste ciclabili ‘extra cittadine’, pur sempre nell’ambito del territorio del comune di Cremona, sono spesso trascurate e alcune contornate da essenze arboree ‘spinose’ (robinie, rovi ed altre poste a dimora e spontanee) per la gioia delle gomme dei ciclisti. (

2) I numerosi attraversamenti ciclo-pedonali (seppure ben segnalati, ma che in molti casi attraversano arterie parecchio trafficate) sono pericolosissimi sotto tutti i punti di vista, per i ciclisti stessi e per i conducenti dei mezzi. Saranno pur contemplati dal Codice della strada,ma è così penalizzante per un ciclista fermarsi, scendere dal mezzo e attraversare come un comune pedone?

3) Altra cosa, e la dico fuori dai denti. Il doppio senso di marcia su entrambe le corsie ciclabili sul viale Po è una colossale sciocchezza. Fare da Porta Po a fine viale sulla destra e a senso unico e, viceversa, inizio viale lato Po (pure a senso unico) non è forse una cosa più logica e ordinata?

4) Stando alla specificità dei ‘pedalatori’, a mio parere occorrerebbe mettere in atto la politica della carota e del bastone. Attualmente, senza una distinzione di fasce d’età e di sesso, vi è una sorta di anarchia. Alcuni esempi: viaggi contromano, in senso vietato, sui marciapiedi, non rispetto dei segnali (semafori, precedenze...), delle regole, spesso per mancanza di educazione e buon senso, utilizzo del cellulare o doppi auricolari.

Nelle ore serali e notturne, coloro che viaggiano con le luci accese sono un’esigua minoranza, per non dire dei numerosissimi mezzi che addirittura sono completamente sprovvisti degli appositi ausilii. L’auspicio sarebbe quello di vedere attuata una seria campagna educativa e di sensibilizzazione per i ciclisti e poi una logica e giusta repressione!

A. A. ( Cremona)

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