I laureati in Scienze naturali, vecchio ordinamento o nelle successive lauree magistrali di Scienze della natura (LM60) e Scienze ambientali (LM/75), sono stati esclusi dall’accesso ai primi bandi di quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia) per figure tecniche del Pnrr.
Questo benché il loro percorso di studio e le esperienze lavorative successive li abbiano portati ad acquisire notevoli competenze e capacità di lavoro nei settori propri e indicati nelle declaratorie ministeriali di istituzione dei Corsi di Laurea, attivi ora in 18 (LM60) e 26 (LM75) sedi universitarie.
Fra i compiti previsti dai professionisti selezionati vi saranno i seguenti:
1. Attività di consulenza e di supporto tecnico-specialistico nella gestione delle attività di Valutazioni ambientali (Via e Screening) di progetti, piani e programmi (Vas);
2. Attività di consulenza e di supporto nella redazione e gestione di piani di carattere ambientale per enti pubblici territoriali (Piano aria integrato; Piano di tutela delle acque; Piani di tutela dall’inquinamento acustico, elettromagnetico, luminoso);
3. Attività di consulenza e di supporto specialistico nella gestione di attività di valutazione delle componenti naturali, ambientali, paesaggistiche, culturali, socioeconomiche, demografiche e insediative del capitale territoriale;
4. Attività di consulenza e di supporto specialistico nella gestione di attività di valutazione della sostenibilità territoriale ed ambientale di piani e programmi di competenza di enti pubblici territoriali e di valutazioni di impatto ambientale di progetti ed opere dell’ingegneria civile o di altre attività.
Sono ammessi alla selezione i laureati in Ingegneria, Scienze della terra, Scienze biologiche; non sono ammessi i laureati in Scienze naturali e scienze ambientali. È comprensibile che nei progetti Pnrr debba essere coinvolta una pluralità di competenze; tuttavia, si deve considerare che per tutte quattro le tipologie di compiti, i laureati in Scienze naturali e Scienze ambientali possiedono la necessaria formazione. Il Governo deve cambiare scelta nei prossimi bandi regionali, evitando che si ripeta questa incresciosa situazione.
Per quanto riguarda i bandi già pubblicati per le quattro regioni sopra indicate, le associazioni scientifiche associate nella Fisna – Federazione italiana di scienze della natura e diverse sue singole affiliate, come l’Uzi – Unione zoologica italiana e il Ciso – Centro italiano studi ornitologici, adiranno a ogni azione necessaria, a livello nazionale e di Unione Europea, per far sì che le legittime aspirazioni dei laureati in Scienze naturali e Scienze ambientali trovino accoglimento. Ma soprattutto per consentire alle figure professionali meglio preparate su queste tematiche possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Pnrr.