Signor direttore, vorrei riportare un minimo di attenzione su una vicenda sulla quale pare calata un’autentica cappa di omertoso silenzio da parte della stampa locale, dei sindacati e delle istituzioni.
Mentre commissari e liquidatori intascavano, giustamente (!), i loro lauti compensi e ai poveri dipendenti ancora presenti, che non erano riusciti a trovare un’alternativa professionale, veniva narrata la favola della nuova Macrolegno (situazione sulla quale è meglio non fare commenti per non bloccare la digestione del trascorso pranzo pasquale), i Tfr venivano assicurati grazie all'intervento dell’Inps in due rate (la seconda, con sonante ritardo), nulla si diceva sugli stipendi non pagati negli ultimi mesi di attività della Bini Fernando. Ad oggi, 31 marzo 2016, a quasi 5 anni dal concordato preventivo, dipendenti che hanno prestato la loro attività lavorativa durante i mesi di crisi presso la Bini Fernando spa non hanno ancora ricevuto quanto loro dovuto. Parliamo anche di cifre rilevanti, trattandosi di mesi di lavoro comprensivi anche di molte ore di permessi e ferie non godute. Trovo sinceramente ingiusto e squallido che mentre i proprietari falliti si godono vetture di grande cilindrata, case al lago, mare e monti, mentre liquidatori e
commissari hanno avuto il loro compenso,(…), chi ha lavorato e prestato il proprio
tempo a questa azienda, anche in un momento di grande difficoltà, ad oggi non abbia ancora ricevuto il pagamento di alcuni stipendi. Siamo in Italia, quindi forse non bisogna stupirsi, comunque mi permetta di dire che si tratta di un’autentica vergogna.
mil.pizzarotti69@gmail.com (Rivarolo Mantovano)
