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''I racconti sul cagnolino e la gattina'' di Josef Čapek – nuova edizione italiana

| Scritto da Redazione
''I racconti sul cagnolino e la gattina'' di Josef Čapek – nuova edizione italiana

È uscita la nuova edizione italiana del libro per bambini di Josef ÄŒapek I racconti sul cagnolino e la gattina, su come vivevano insieme e su molte altre cose ancora (titolo slovacco: Rozprávky o psíčkovi a mačičke, ako spolu gazdovali a ešte o všelijakých iných veciach).

In questo “Pinocchio” cecoslovacco si riscoprono i dieci racconti illustrati che lo scrittore e pittore Josef ÄŒapek ideò per sua figlia Alenka circa cento anni fa. Un libro educativo dal fascino antico, dove i due protagonisti – il cagnolino e la gattina – vivono in armonia, si confrontano con il mondo dei grandi e raccontano con dolcezza come bisogna comportarsi, cos’è giusto e cos’è sbagliato. Nessuna principessa, nessun fantasma o eroe imbattibile: in questo libro si riscoprono i valori e i giochi di una volta.

La copertina è molto simile a quella che tutti i bambini slovacchi e cechi conoscono benissimo: ci troviamo loro, i due protagonisti semplici ma saggi e divertenti – il cagnolino e la gattina. La quarta di copertina è arricchita con un’allegra illustrazione di Josef ÄŒapek, ma anche con un breve testo descrittivo per avvicinare il contenuto del libro a chi lo incontra per la prima volta, pensando soprattutto ai grandi che andranno a leggerlo ai bambini.

I più piccoli saranno attirati da numerose illustrazioni da colorare a loro piacimento – ce ne sono oltre quaranta.

Questa pubblicazione è stata curata direttamente dalla traduttrice, in autopubblicazione con Youcanprint, 2022. Il libro è disponibile online, con copertina rigidacopertina morbida e in e-book (PDF).

Le storielle sul cagnolino e la gattina sono state scritte negli anni 1927-1929. La prima parte uscì come allegato al quotidiano Lidové noviny il giorno della Vigilia del 1927, quando Alenka, la figlia dell’autore, aveva sei anni. Dopo una risposta entusiasta da parte dei lettori, ÄŒapek aggiunse altri racconti e le illustrazioni, creò la copertina e nel 1929 pubblicò il primo libro (editore Otakar Štorch-Marien). Da allora fino al 2009 solo nel paese d’origine, la Repubblica Ceca, ne sono state stampate 950.000 copie per un totale di 17 edizioni (nel 2018 si è giunti alla 18° edizione). In parallelo sono andate avanti le stampe in lingua slovacca.

Questo enorme successo ha fatto diventare Povídání o pejskovi a kočičce il libro con il maggior numero di ristampe nei 60 anni della casa editrice Albatros, assicurando praticamente una copia per ogni famiglia in un paese di 10 milioni di abitanti. Nella ex Cecoslovacchia non esiste un bambino né un adulto che non conosca il libro, i suoi protagonisti e le loro marachelle, in modo paragonabile alla diffusione delle avventure di Pinocchio in Italia.

Ma ci si sbaglia a pensare che la fama del Cagnolino e della Gattina di Josef ÄŒapek si limiti alla Cecoslovacchia! Il libro è uscito in diverse altre lingue. Lo si trova in tedesco in una edizione del 1958, esce in Inghilterra nel 1975, in polacco, in russo, e poi in giapponese e di nuovo in inglese, poi in francese. Queste sono solo alcune edizioni che siamo riusciti a rintracciare. L’ultima ma forse una delle più interessanti è un’edizione in sardo del 2018 (Contos de su cane e de su gatu).

Qualche curiosità sul libro e la traduzione in italiano

Il libro presenta i protagonisti, il cagnolino e la gattina, come se vivessero proprio nella casa accanto: l’autore li fa interagire con i bambini, giocano insieme, fanno teatro, si visitano reciprocamente. Anche la figlia di ÄŒapek, Alenka, appare nei racconti insieme ai suoi amici. Ma il cagnolino e la gattina incontrano anche l’autore stesso, lo consigliano con i racconti, lo supportano e lo aiutano, ovviamente non senza una meritata ricompensa.

Nell’edizione italiana tutti i nomi e cognomi sono stati volutamente lasciati in originale, come anche i nomi delle città (Nymburk, Domažlice).

Non tutti i lettori cecoslovacchi hanno letto il libro sul cagnolino e la gattina composto da dieci racconti. Un particolare racconto, quello sulla festa dell’Indipendenza (in originale s’intitolava Come il cagnolino e la gattina festeggiarono il 28 Ottobre – che era appunto la data della dichiarazione dell’Indipendenza della Cecoslovacchia nel 1918) venne scartato nel 1948 dalla censura. Nell’edizione Albatros 1987 il libro venne stampato con la dicitura “Pubblicato con il consenso del Ministero dell’Educazione della Repubblica Cecoslovacca come lettura per alunni delle scuole elementari.” Un’omissione chiaramente politica: con poche parole il cagnolino spiegava alla gattina la nascita della democratica Repubblica Cecoslovacca ma diceva anche che “la gente ha un buon presidente, e questo si chiama Masaryk”. Per il regime, uno sgradevole ricordo della repubblica democratica e del suo fondatore. Però forse c’era anche un’altra cosa, un pensiero più sottile, sommerso, qualcosa che il lettore odierno non riesce nemmeno a rilevare ma che avrebbe potuto “confondere le idee” del lettore in epoca socialista: in questo racconto il cagnolino e la gattina vanno a fare acquisti, e per ogni acquisto il bottegaio regala loro un omaggio. Cosa c’è di così strano, vi domandate? I ‘bottegai’, a un certo punto, spariscono dalla faccia della terra cecoslovacca perché non esistono più nemmeno le botteghe – i negozi privati. Tutto è stato nazionalizzato e appartiene allo Stato (ovvero al Popolo). E nella vita di un paese socialista non esistono nemmeno gli omaggi, nei negozi! E per di più, non erano certo compito di un cagnolino e una gattina insegnare al popolo come si facevano “gli acquisti convenienti” come quelli che fecero loro, in questo racconto.

Le storielle sul cagnolino e la gattina che vivono in una casetta ai margini del bosco portano tutt’oggi un messaggio molto attuale. Si potrebbe pensare che in cent’anni il mondo sia cambiato parecchio, il che è sicuramente vero, ma è cambiata poi così tanto anche la natura umana? Possono ancora il cagnolino e la gattina insegnarci qualcosa?

Due parole sull’autore

Josef ÄŒapek, nato nel 1887 a Hronov, era un artista, scrittore, illustratore e poeta ceco e fratello maggiore dello scrittore Karel ÄŒapek. Josef ÄŒapek era uno studente del cubismo, che combinato con il suo stile giocoso, portava una nota primitiva nei suoi dipinti. Josef ÄŒapek ha collaborato con suo fratello in numerose occasioni, producendo molte opere teatrali e racconti. Sebbene suo fratello Karel sia solitamente noto come l’uomo che ha coniato la parola Robot, in realtà era Josef; Karel ha introdotto la parola Robot nella letteratura. A causa dell’atteggiamento negativo suo e del fratello nei confronti di Adolf Hitler e del regime nazista, Josef fu arrestato poco dopo l’invasione tedesca nel 1939 e fu inviato al campo di concentramento di Dachau, successivamente spostato a Buchenwald, poi a Sachsenhausen e infine a Bergen-Belsen dove nell’aprile 1945 morì probabilmente per un’epidemia di tifo. I suoi resti non furono mai ritrovati.  Mentre era a Bergen-Belsen scrisse una raccolta intitolata BásnÄ› z koncentračního tábora (Poesie dal campo di concentramento), pubblicata in italiano nel 2019, Miraggi Edizioni, traduzione di Lara Fortunato.

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