Lo strumento è un mirabile esempio della fine del ‘700, che, oltre ad avere un importante valore quale oggetto di studio ed esemplare tipico dell'opera dell'artigiano, è di particolare interesse: Storioni è infatti un autore del quale Cremona, centro di eccellenza dei celebri strumenti ad arco, non possedeva esemplari.
Il violino arriva in città grazie alla donazione della Fondazione Bracco e viene analizzato nei laboratori Arvedi da Marco Malagodi e dai giovani del laboratorio dell’Università degli studi di Pavia.
Dopo essere stato restaurato dal maestro Carlson, viene analizzato nel corso di laurea in conservazione e restauro di strumenti musicali e scientifici per essere infine esposto nel Museo del Violino dove tutti i liutai potranno studiarlo. Intanto, nella scuola di liuteria, già si sta lavorando per realizzarne una copia che possa suonare.
"Ma non è tutto!" - afferma il Sindaco Galimberti. "Il fratello gemello del Bracco, proveniente dal National Music Museum (NMM) di Vermillion in south Dakota, sta per arrivare al Museo del Violino, per ricongiungersi temporaneamente con l’altro violino Storioni. E molti turisti potranno vederli entrambi!
Crediamo davvero che questa sia una storia straordinaria che racconta la bellezza e l'importanza della nostra città e che rende il modello di Cremona e il suo distretto culturale della liuteria unico al mondo".