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Il terzo polo avanza una proposta sulla Gestione del Servizio Idrico Video

| Scritto da Redazione
Il terzo polo avanza una proposta sulla Gestione del Servizio Idrico Video

Giuseppe Trespidi,Ugo Rizzi,Giovanni Biondi,Michela Scaramuzza hanno presentato oggi una proposta di Gestione del Servizio Idrico Integrato del territorio cremonese.
Di seguito la sintesi della conferenza stampa.

Video a cura di Gian Carlo Storti
www.welfarecremona.it
Cremona 14 ottobre 2011

Gestione del Servizio Idrico-Scarmuzza-Trespidi

Gestione del Servizio Idrico-Biondi-Rizzi

 

Il documento presentato:
Gestione del Servizio Idrico Integrato del territorio cremonese
Per il Terzo Polo è necessario:
a)una scelta condivisa in linea con il risultato referendario
b)una riduzione delle aziende oggi operanti nel settore con l’obiettivo di averne una sola
c)efficientare i costi di gestione oggi distribuiti su sette aziende
d)pagare la tariffa secondo il metodo del quoziente familiare
e)varare un piano di investimenti i cui finanziamenti siano restituiti nell’arco di validità del contratto ventennale senza lasciare, in tal modo, debiti alle future gestioni.
La politica del nostro territorio necessita di un cambio di passo, di una modalità diversa di approccio ai problemi soprattutto quando questi riguardano l’universalità dei cittadini del
territorio.

Per scelte di questo tipo il Terzo Polo ritiene che occorra uscire dalle logiche di destra, sinistra, centro, maggioranza e opposizione e che si vada nella direzione di scelte condivise.
La gestione del Servizio Idrico Integrato ha bisogno di una soluzione adeguata, in linea con il risultato referendario, condivisa e sostenuta dai Sindaci del territorio e dalla Provincia. Una
scelta che abbia come stella polare il Cittadino, nella quale prevalga il suo diritto ad avere un servizio efficiente, adeguato, al minor costo possibile ed in linea coi tempi rispetto alle aspettative che possono o potrebbero avere le aziende pubbliche del territorio.
Non dobbiamo confondere i fini (i Cittadini) con i mezzi (le aziende publiche). Riteniamo che debba essere evitato nel modo più assoluto di fare la scelta del modello di
gestione in modo ideologico o in semplice contrapposizione a chi in questa fase sta amministrando la Provincia.
Siamo contrari a far diventare la scelta del modello gestionale l’ennesimo tormentone.
I nostri cittadini non solo non lo comprenderebbero ma li allontaneremmo ulteriormente dalla politica.
Per arrivare a ciò riteniamo che bisogna tenere conto che il referendum ha indicato che l’acqua deve essere pubblica ma che è necessario anche uscire dagli slogan e misurarsi sulle scelte.
Definito che l’acqua deve essere pubblica e che la gestione deve essere pubblica riteniamo che occorre individuare un percorso nel quale i Sindaci vanno non solo coinvolti ma preventivamente informati. Crediamo però che se vogliamo uscire da un dibattito sterile e controproducente per tutti è opportuno che i Sindaci si diano un metodo di lavoro condiviso che porti a scegliere un modello di gestione altrettanto condiviso.
Il referendum ha fatto chiarezza riguardo alle modalità di gestione e di affidamento del servizio idrico. Tre sono le modalità di gestione previste:
1) “in house” con affidamento diretto ad una società interamente pubblica;
2) società mista con capitale a maggioranza pubblica con socio privato scelto attraverso una gara ad evidenza pubblica;
3) gara pubblica tout court.
Come metodo per individuare il modello di gestione riteniamo che si debbano esplorare tutte e tre le opzioni e poi scegliamo quella che si ritiene più adeguata a fornire un servizio pubblico che dia garanzie di efficienza e di minor costo per i Cittadini.
È in questo modo che pensiamo si possono aiutare i Sindaci a scegliere un modello che risulti maggiormente positivo per i Cittadini.
Come Terzo Polo indichiamo il modello cosiddetto “in house” come prima scelta. Con una sola società formata dai soli Comuni e dalla Provincia di Cremona.
Nel caso in cui che con questo tipo di società non sia possibile realizzare gli investimenti che sono ritenuti necessari a dare un servizio adeguato per impedimenti dovuti al Patto di stabilità o a difficoltà nel reperire finanziamenti adeguati, come seconda scelta indichiamo la società mista.
Sempre una sola società composta dai 115 Comuni e dalla Provincia, più da un socio privato da scegliere con gara pubblica.
In questo percorso, nel quale si dovrà definire anche la tariffa, riteniamo che si debba introdurre il criterio del cosiddetto “quoziente familiare” con tariffe scaglionate per composizione del nucleo familiare, con agevolazioni per le famiglie numerose e/o con persone disabili e per gli anziani con età superiore ai 70 anni.
Pensiamo che si debba superare il puro ragionierismo che sembra permeare le valutazioni politiche degli ultimi tempi. Come siamo contrari ai tagli lineari siamo altrettanto contrari alle tariffe e agli aumenti lineari.
La politica deve dare un messaggio positivo ai cittadini cremonesi e del territorio dimostrando che sa affrontare con determinazione le situazioni di difficoltà salvaguardando civilmente e
solidaristicamente la parte più debole della società.
Naturalmente con i fatti e non solo con gli annunci.
Cremona 14 ottobre 2011

Giuseppe Trespidi - Coordinatore Provinciale UDC - Cremona
Cell. 335/8306343 - E-mail g.trespidi@gmail.com
Ugo Rizzi – Coordinatore Provinciale Liberal e Vice coordinatore provinciale UDC
Giovanni Biondi – Coordinatore provinciale API – Cremona
Michela Scaramuzza – Coordinatrice provinciale FLI - Cremona

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