In merito ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto l’acciaieria Arvedi di Cremona, l’Amministrazione Provinciale e le Amministrazioni Comunali di Cremona, Spinadesco e Sesto ed Uniti si sono riunite nella giornata di lunedì 27 ottobre con i rappresentanti della ditta per fare il punto della situazione e hanno predisposto una nota congiunta per informare la cittadinanza sulla situazione dell’incendio scoppiato nei giorni scorsi presso i locali sotterranei della stessa acciaieria e sugli sforzi che si stanno compiendo per ripristinare l’attività produttiva in piena sicurezza.
Nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 ottobre, infatti, alcune squadre dei Vigili del Fuoco di Cremona, Brescia, Mantova e Piacenza sono intervenute all’Acciaieria Arvedi per ripristinare la situazione a seguito di un incendio, spento anche grazie all’utilizzo di anidride carbonica refrigerata, che si era diffuso all’interno dei cunicoli interrati usati per il passaggio dei cavi elettrici di alimentazione dei forni. Un problema che non ha comportato conseguenze o infortuni per nessun lavoratore dell’acciaieria ma che ha però causato l’interruzione della produzione negli impianti coinvolti.
Considerando che questa situazione si è riproposta a poca distanza da un incidente simile, accaduto tra il 10 e l’11 ottobre, l’Amministrazione Provinciale e le Amministrazioni Comunali dei comuni limitrofi si sono attivate, di concerto con la proprietà dell’acciaieria e il comando locale dei Vigili del Fuoco, per verificare le cause di questi incendi e per favorire il ripristino dell’attività produttiva in condizioni di completa sicurezza.
A questo proposito il Presidente della Provincia Carlo Vezzini, che è anche Sindaco del comune di Sesto ed Uniti, il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e il Sindaco di Spinadesco Roberto Lazzari stanno monitorando costantemente la situazione. A seguito di queste prime verifiche le autorità locali hanno sentito il dovere di rassicurare la cittadinanza circa gli sforzi che si stanno compiendo per risolvere definitivamente questa criticità, che tuttavia non mette a rischio l’incolumità e la salute dei lavoratori dell’acciaieria o della popolazione residente in zona.