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Informazione Ambiente Biometano: è in Italia il più grande impianto d’Europa

Biometano: è in Italia (Vicenza) il più grande impianto d’Europa

| Scritto da Redazione
Informazione Ambiente Biometano: è in Italia il più grande impianto d’Europa Informazione Ambiente Biometano: è in Italia il più grande impianto d’Europa

Informazione Ambiente Biometano: è in Italia il più grande impianto d’Europa

Biometano: è in Italia (Vicenza) il più grande impianto d’Europa

Un’importante rivoluzione green sono gli impianti di biometano, che negli ultimi anni in Europa si sono moltiplicati sempre di più. Ma in pochi sanno che il più grande impianto di produzione di biometano si trova in Italia, in provincia di Vicenza. Ecco come funziona.

Negli ultimi due anni il numero di impianti di biometano in Europa si è moltiplicato, passando in breve da 299 a 1.322 impianti. Così anche la produzione di biometano è salita del 20%, che viene impiegato sia a livello industriale che domestico.

Tali impianti sono alimentati con i residui agricoli, i rifiuti solidi urbani organici e i fanghi di depurazione, mentre negli ultimi anni sempre meno sono gli impianti alimentati da monocolture. Ciò significa che all’interno della stessa energia rinnovabile vi è stato un passo in più in direzione ecologica.

In Europa è la Germania il paese che ha investito di più sul biometano, seguita dal Regno Unito e dalla Danimarca. Ma l’obiettivo europeo è quello di incrementare ulteriormente la produzione per raggiungere almeno i 35 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Biometano: in Europa la produzione è aumentata del 30% negli ultimi due anni

In pochi però immaginano che il più grande impianto di produzione di biometano da reflui zootecnici in Europa ha sede proprio nel nostro paese. L’impianto si trova in provincia di Vicenza, a Schiavon, ed è gestito dalle società Motta Energia e EBS – Etra Biogas Schiavon.

L’impianto unisce il settore agricolo a quello ecologico, coinvolgendo gli allevatori di ben 117 aziende agricole locali che quotidianamente portano all’impianto ben 360 tonnellate di letame, liquami bovini e pollina che permettono il corretto funzionamento dell’impianto.

La produzione di biometano avviene tramite il processo di digestione anaerobica, che prevede l’assenza di ossigeno, e il mantenimento di una temperatura costante di 42 gradi. Una parte del biogas prodotto passa subito a essere energia elettrica che alimenta l’impianto stesso, mentre il rimanente deve subire una seconda fase che consente la trasformazione definitiva in biometano.

Ogni anno, l’impianto produce 7.000 tonnellate di biometano, una quantità davvero notevole che testimonia l’efficacia di questo processo super ecologico.

Fonte https://www.informazioneambiente.it/ 

08/06/2023

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Biometano: cos’è e quale ruolo può svolgere per la transizione energetica

Tra i gas rinnovabili viene rinnovato anche il biometano, un derivato del biogas che deriva da un processo di purificazione di quest’ultimo. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quale può essere al sua utilità per la realizzazione della transizione energetica.

Il biometano è un derivato del biogas ed entrambi vengono classificati come gas rinnovabili, ossia fanno parte di quei combustibili prodotti da una materia prima a sua volta rinnovabile e in grado di ridurre le emissioni di gas climalteranti del ciclo di vita di almeno il 70% dopo la combustione rispetto al gas naturale o a un equivalente combustibile fossile.

Vediamo insieme di cosa si tratta e quale può essere la sua utilità nella transizione energetica.

Biometano: cos’è

Il biometano è un gas naturale e rinnovabile che deriva dal processo di purificazione (upgrading) del biogas, una miscela di metano e anidride carbonica, ottenuto dalla valorizzazione di prodotti e sottoprodotti della filiera agricola e agroindustriale, dal materiale proveniente dalla raccolta differenziata dell’organico e anche dal trattamento delle acque e fanghi reflui.

L’utilità del biometano

Secondo le previsioni RSE, la produzione di biometano passerà da 0,2 miliardi di metri cubi nel 2021 a 10 miliardi di metri cubi nel 2050.

A livello europeo il potenziale disponibile di biomassa, inclusi i flussi di rifiuti, potrebbe consentire la produzione di 246 miliardi di metri cubi di biometano all’anno. Nello specifico caso italiano, il nostro paese potrebbe raggiungere una produzione di 8 miliardi di metri cubi di biometano all’anno. Tale quantità è pari a circa la metà dell’attuale fabbisogno di metano di derivazione fossile.

 Per quanto riguarda le emissioni, secondo lo “Studio delle emissioni di gas serra e di biossido di azoto in atmosfera dal comparto dei trasporti con alimentazione a gasolio, a metano e a biometano liquefatto”, realizzato dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA), il biometano liquido consente di raggiungere una riduzione delle emissioni di gas serra fino al 121,6% rispetto all’impiego di gasolio e una diminuzione del 65% di biossido di azoto.

Fonte https://www.informazioneambiente.it/ 

 

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