La Commissione Europea ha fatto sapere che le stime del PIL dell'Italia per il 2020 sono peggiori del previsto, perché il calo dovrebbe essere dell'11,2%, peggiore di tutta l'Eurozona che nel complesso registra un calo dell'8,7%.
Male, ma non come l'Italia, anche Spagna e Francia, per le quali la stima è, rispettivamente, del -10,9% e -10,6%. Secondo la Commissione è una "recessione ancora più profonda delle attese e con divergenze più ampie"
Nel 2021 il PIL dell'Italia dovrebbe risalire al 6,1% che comunque meno di quanto era Matteo a maggio, ossia del 6,5%, ma a maggio si stimava anche un calo del PIL più contenuto, del 9,5%.
Anche le prospettive di inflazione sono state riviste e ora viene stimata un'inflazione dello 0% quest'anno e del +0,8% l'anno prossimo, a differenza di maggio, quando le stime erano rispettivamente del -0,3% e del +0,7%.
Una piccola buona notizia, però, c'è ed è quella che riguarda le vendite al dettaglio secondo i dati forniti dall'Istat: il commercio al dettaglio nella fase 2 ha visto un aumento delle vendite a maggio, rispetto ad aprile, del 24,3% e del 25,2% in volume con "un parziale recupero" dei due mesi precedenti che sono stati in forte calo a causa del lockdown.
Tuttavia, rispetto a maggio del 2019, il calo delle vendite al dettaglio è del 10,5% in valore e dell'11,9% in volume. I beni non alimentari sul mese sono cresciuti del 66,3% in valore e del 66,6% in volume, i beni limitati sono calati per la prima volta da agosto 2019 con un -1,4% in valore e -1,6% in volume. Per quanto riguarda l'e-commerce, invece si osserva una crescita del 41,7% rispetto all'anno precedente e del 28,2% rispetto ad aprile.