Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 19.27

LA DIARIA DI EVA - L'ADL del 15 dicembre 2022 - di Andrea Ermano

| Scritto da Redazione
LA DIARIA DI EVA - L'ADL del 15 dicembre 2022 - di Andrea Ermano

PER LO PIÙ, LE PERSONE COINVOLTE nello scandalo e incarcerate a Bruxelles sono: a) di nazionalità italiana, oppure b) di appartenenza politica socialista, oppure c) entrambe le cose.

    Ma entrambe queste cose siamo anche noi, che ci vediamo perciò sputtanati, inevitabilmente, in quanto storica testata di socialisti e di italiani all’estero. Salvo che tra le nostre fila abbiamo i muratori o gli idraulici e non i parlamentari europei. Infatti, stiamo qua a Zurigo da emigrati e non in galera a Roma, Milano o Bruxelles o vattelapesca.

    Come sia potuto accadere che degli europarlamentari finissero incarcerati a Bruxelles, nonostante l’immunità, si spiega o con teorie del complotto circa le autorità belghe, oppure perché gli arrestati sono stati colti “con le mani nel sacco”. E in quel “sacco” c’erano ingentissime quantità di denaro liquido: un milione e mezzo di euro, senza contare che altre somme potrebbero non essere emerse nel corso delle perquisizioni.

    Conservavano in casa sacchi e sacchi e sacchi di banconote. Presumibile indizio di attività illecite, perché la gente dabbene non ha per le mani tutto quel contante. Ai giorni nostri, chi voglia svolgere correttamente le proprie operazioni finanziarie utilizza i vaglia postali o bancari, oppure le carte di debito e di credito.

    Si legge che il malloppo abbia a che fare con i Mondiali di calcio in Qatar. L’emirato arabo smentisce e, per poco che valga una smentita siffatta, i Belgi tengono le bocche cucite. Comunque sia, possiamo qui prescindere dall’eterna lotta tra giustizialisti e garantisti, per invece dedurre che un grave crimine deve essere stato commesso.

    Bisognerà attendere che gli inquirenti formulino pubblicamente le imputazioni, revocando il segreto istruttorio da un’indagine undercover iniziata molti mesi fa su un gruppo più o meno vasto di “cittadini al di sopra di ogni sospetto”. Ma anche se non ci hanno ancora spiegato quale sia esattamente lo scopo di codeste attività, certamente ed indiscutibilmente corruttive, da Bruxelles gli interpellati più autorevoli, incluso il Commissario europeo Gentiloni (che si suppone ben informato e non prevenuto), non hanno lasciato trasparire dubbio alcuno, confermando che si tratta proprio di una storia decisamente brutta.

    E allora bisognerà capire il chi, il che cosa, il quanto, il quando e tutte le altre “forme dell’accusa” che nella lingua della vicepresidente Eva Kaili vennero anticamente battezzate “le dieci categorie”.

    Ma ora prepariamoci ad assistere allo spettacolo dell’ovvio. Perché in Europa nessuno, ma proprio nessuno, ama perdere voti, consensi e potere. Dunque, la colpa sarà sempre degli “altri”. Così, nel Belpaese la colpa sarà dei “socialisti” (che in Italia non ci sono). Invece, per i nordeuropei saranno stati gli “italiani” (che abitano in un remoto quanto pittoresco meridione). Queste le due linee di difesa, finché reggeranno. Poi staremo a vedere se, da computer e telefonini e documenti sotto sequestro, spunteranno altre novità, come molti prevedono.

MALEDETTI “SOCIALISTI”. In Italia ci ingegneremo a buttargli addosso la colpa. Oltre tutto, a Bruxelles sono accampate oltre diecimila lobbies. E quindi chissà quanti “socialisti”.

    Sottolineando ora l'art. 27 della Costituzione ("La responsabilità penale è personale"), va poi aggiunto, quasi a discolpa dell’inquisito, che Antonio Panzeri ha alle spalle una lunga militanza nel PCI-PDS-DS-PD. Lo sviamento sarà avvenuto in Europa, quando Panzeri è entrato a far parte del PSE, passando infine (cinque anni fa) ad “Articolo Uno”, anche loro in fondo… “socialisti”.

    Per la cronaca, tutte le istituzioni e organizzazioni coinvolte hanno ovviamente condannato, sospeso, espulso. Ma non può essere un caso che le persone coinvolte nello scandalo europeo stessero in effetti quasi tutte dentro la famiglia… “socialista”.

    Anche il PD italiano, entrando nel gruppo socialista in UE, ha preteso per un suo orgoglio di partito che si mutasse la vecchia denominazione in: “Gruppo dei Socialisti e dei Democratici” (S&D). Oggi, questa doppia denominazione può rivelarsi oggettivamente utile, qualora in Europa vi siano persone finite in carcere per furto, malversazione o corruzione. Non si pensi che – a fare quelle cose – siano stati i “democratici”. La colpa è tutta dei “socialisti”. O no?

“POLITICI ITALIANI CORROTTI”, queste parole rilanciano all’incirca gli organi d’informazione fuori dal Belpaese per titolare gli scoop in arrivo dal Belgio.

    Contrordine, compagni: per gli altri è tutta colpa degli “italiani”. Ed è difficile dargli torto, da un certo punto di vista. Perché, in effetti, le persone finora coinvolte nello scandalo risultano essere concittadini nostri, eccettuata la ex Vicepresidente greca dell’Europarlamento, Kaili, la quale però risulta sentimentalmente legata a (e ha una figlia con) Francesco Giorgi arrestato pure lui. Esperto di politica internazionale… italiano.

    Tant’è che adesso persino la ex Vicepresidente butta la colpa addosso a lui, il quale forse “parla” per ripicca o forse no. Che ci volete fare? Gli italiani hanno la reputazione che hanno. Mai stati efficienti nel chiarire i loro angoli ciechi: non Piazza Fontana, né Piazza della Loggia, né l’Italicus, e nemmeno la strage alla Stazione di Bologna. Ma la lista potrebbe continuare. E, cara grazia se oggidì i misteri d’Italia si riducono ai colloqui “riservati” di Renzi d’Arabia all’Autogrill.

    Alcuni media d’oltralpe si sono scapricciati nel lanciare un sondaggio tra i loro lettori: “Credete voi che Eva Kaili affermi il vero nell’accusare il suo partner (italiano) quale unico responsabile dello scandalo?”

    Nel resto d’Europa il pubblico si è spaccato in due.

    Di fronte ai sacchi di banconote trovati in casa della bella ex Vicepresidente greca, il cinquanta per cento dei nordeuropei interpellati reputa colpevole lui, l’italiano, mentre la Kaili sarebbe totalmente innocente.

    Ma se ascolterete l’altra metà del cielo, vi stupirete forse apprendendo che nell’affaire scoperchiatosi in quel di Bruxelles venga ritenuta coinvolta anche lei, cioè Eva. O no?

 

P.S.: Dopo avere fustigato, senz’indulgenze, lo scandalo di Bruxelles, sentiamo onestamente l’obbligo di aggiungere questo: le estreme destre populiste vorranno ora sfruttare massicciamente quanto accaduto in senso cospirazionista. Agiteranno la contrapposizione tra “popolo raggirato” ed “élites corrotte”. Perciò occorre stringere un patto tra le élites corrette (che pur ci sono!) e il popolo (che non si lascerà raggirare dai nemici della democrazia!).

496 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria