Quello dei Comitati di quartiere è un tema molto interessante perché penso che dovrebbe essere —per semplificare —l’organismo che si confronta con i soggetti preposti dal Comune circa la natura e i risultati degli interventi posti e da porre in essere per la migliore vivibilità dei residenti, cercando, se possibile, di indirizzarne l’azione. Condizione primaria per una proficua intesa fra Comune e Comitato è che il primo negli intenti e nelle interrelazioni dimostri di considerare veramente il secondo come un’opportunità e non solo ‘cassa di risonanza per le lamentele’. Quello che è dato leggere sulla stampa locale ci rappresenta purtroppo una situazione non ottimale, conclamata dalle dichiarazioni non soddisfatte dei rappresentanti dei comitati. Si legge spesso di «promesse non mantenute», e questo acuisce la delusione. Ecco, a mio parere, sta proprio qui il nodo della questione, ossia va fatta chiarezza e trasparenza nell’interrelazione fra i due soggetti. Schematizzando: i cittadini hanno delle aspettative, il Comitato di quartiere le propone ai competenti soggetti del Comune, il quale dopo aver analizzato il documento fa seguito con le decisioni —pure in forma scritta — accompagnate dalle relative motivazioni. Non penso che attualmente funzioni così, perché diversamente non si parlerebbe di promesse non mantenute, ma di impegni disattesi. Per snellire e perfezionare l’interrelazione fra i due soggetti, grande aiuto potrebbe venire dall’informatica e da internet.
Luciano Losi (Cremona