Martedì, 07 maggio 2024 - ore 09.28

La Lega Nord di Cremona contro la legge di stabilità di Renzi

Un'ondata di centralismo che dopo le Province ha colpito anche le Regioni!

| Scritto da Redazione
La Lega Nord di Cremona contro la legge di stabilità di Renzi

Si è tenuta oggi presso la sede della Segreteria Provinciale della Lega Nord di Cremona la conferenza stampa inerente la Legge di Stabilità.

Ad aprire la seduta è stato il Commissario Provinciale Mattia Capitanio che ha sottolineato come la Regione Lombardia sarà penalizzata più di altre trovandosi ad affrontare un taglio pari a 930 milioni di euro.

“Un'ondata di centralismo che dopo le Province ha colpito anche le Regioni! La Lega Nord non è contro i tagli, ma contro questo tipo di tagli che non tengono conto di Regioni ed enti locali virtuosi e di coloro che invece sprecano. L'unica soluzione è l'applicazione dei costi standard!”

Capitanio evidenzia come il settore più colpito sarà quello della sanità che si troverà ad affrontare una mancanza di fondi pari a 730 milioni di euro, privazione che comporterà la chiusura di vari ospedali e l'aumento dei ticket.

La parola passa poi al consigliere regionale Federico Lena che afferma “Lo stato non si è tagliato niente, mentre i cittadini si troveranno a pagare 15 mld di tasse! Noi non vogliamo aumentare le tasse ai cittadini, noi vogliamo evidenziare i problemi che Renzi ha creato. Dovremo pensare a dei tagli che andranno a colpire il bilancio Regionale penalizzando sanità, cultura, agricoltura e altri servizi. Per quanto riguarda l'agricoltura noi quest'anno abbiamo anticipato il 70% della PAC, cosa che l'anno prossimo non potremo più fare. Non saremo più in grado di sostenere le APA e ci chiediamo quanti soldi ci rimarranno per l'eradicazione delle nutrie.”

Conclude la conferenza l'assessore regionale alle culture, identità e autonomie Cristina Cappellini che dichiara:

“Non siamo disposti ad accettare una Legge di Stabilità che grava tutta sulle Regioni e sugli enti locali, per lo più virtuosi come la Lombardia che vanta gli standard migliori in termini di spesa ed efficienza dei servizi. E' un' ingiustizia quella che calcola i tagli lineari sulla base del PIL e del numero di abitanti. Un'ingiustizia che colpisce di fatto i cittadini visto che, non accettando di aumentare la pressione fiscale, Regione Lombardia sarà costretta a ridurre i servizi al territorio.

Sul fronte culturale ci saranno fatalmente ripercussioni negative per quanto riguarda il sostegno a diversi enti luoghi della cultura lombardi come teatri, sale dello spettacolo e biblioteche, solo per citarne alcuni settori.

Realtà culturali che oltre a fornire servizi ai cittadini si traducono anche in posti di lavoro. Questa legge di stabilità mina di fatto il tessuto sociale e culturale dei nostri territori e ciò è intollerabile. La via d'uscita da questa spirale negativa può essere solo l'applicazione dei costi standard e questa è la richiesta che non smetteremo mai di fare al Governo Renzi.”

 

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