LA SINISTRA, Noi che volevamo di Sante Gerelli (Gussola)
La sinistra, parecchi di noi se la ricordano in un altro modo,passione, confronto, spirito di abnegazione.
Oggi non è più cosi, anzi la sinistra sembra aver perso ogni possibilità di incidere sulle sorti del nostro paese, partendo dal livello nazionale , ma toccando anche i piccoli paesi.
Non è solo un problema italiano, anzi gli ultimi risultati elettorali ad esempio del Brasile, della Germania dimostrano che la crisi della sinistra è profonda.
Abbiamo perso la bussola dei nostri valori, o l’hanno persa parecchi dei nostri dirigenti che hanno fatto propri , valori non nostri.
Volevamo cambiare il mondo, in senso solidaristico e progressista, ( proprio in questi giorni ho letto una intervista a Fassino, dove affermava “ che lui aveva abbracciato i valori della sinistra perché voleva cambiare il mondo”).
Manifestavamo contro il colonialismo e l’imperialismo, parole che sono sparite dal nostro vocabolario, ma che nella realtà a mio avviso rappresentano la base del pelegrinare di milioni di esseri umani in ogni parte del mondo, ovvero l’immigrazione dal sud al nord del mondo.
Eravamo internazionalisti e cercavamo di conoscere il mondo e i suoi problemi, la terza pagine dell’Unità ne era un esempio, oggi ci rinchiudiamo nelle nostre mura convinti di risolvere da soli i problemi .
Spero che i dirigenti della cosi detta sinistra diffusa, frastagliata, debole e a volte rissosa, capiscano che è il momento di invertire la rotta passando dalla frammentazione attuale, almeno ad impostare un programma comune che incarni e faccia sintesi delle nostre idee di società.
Senza prevaricazioni tra chi è più rappresentativo numericamente verso chi rappresenta realtà più piccole, altrimenti alla fine sono solo coalizioni sulla carta.
Quindi NOI CHE VOLEVAMO…… sono piccole riflessioni, per ricordare quello che eravamo e che siamo stati, a volte sbagliando, anche a causa della giovane età, ma in tante altre ci siamo trovati dalla parte della ragione, le nostre idee e i nostri comportamenti erano quasi sempre dalla parte giusta.
Riusciremo ad avere un partito rappresentativo della sinistra, attivo e presente nei territori ?,
Noi , e siamo in tanti , speriamo che i dirigenti dell’attuale sinistra mettano da parte loro piccole ambizioni personali e si dedichino assieme a noi , militanti e simpatizzanti di base a ricostruire un partito degno di questo nome.
Il tempo e il momento politico lo chiedono.
Gerelli Sante (Gerelli)
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NOI CHE VOLEVAMO………. ( dalla FGCI in poi)
Noi che volevamo cambiare il mondo, e il mondo ha cambiato molti di noi
Noi che portavamo l’eschimo e i più audaci in tasca l’Unità ( Francesco Guccini, Eschimo)
Noi che siamo diventati Berlingueriani a passi lenti
ma alla fine convinti e contenti,
Noi che abbiamo fatto della questione morale
un punto cardinale della nostra vita,
Noi che ci sentivamo diversi
ed eravamo veramente diversi,
noi che attraverso la guerra in Vietnam
abbiamo conosciuto il valore della pace,
noi che il megafono lo abbiamo usato presto,
noi che imparavamo velocemente slogan e canzoni,
noi che ci sentivamo comunità
noi che attorno al colore di una bandiera
ci sentivamo uniti e sensibili verso i problemi della società,
noi che frequentavamo i circoli giovanili attraverso la politica
ma anche l’amicizia e le simpatie,
noi che parlavamo di futuro
di progresso, di impegno, di valori
noi che avevamo delle idee e lottavamo per un ideale
noi che strada facendo ci siamo persi di vista
noi che dalle assemblee agitate e costruttive
siamo passati a riunirsi in stanze molto più piccole
come piccole sono rimaste le idee e le istanze di cambiamento
noi che ci battevamo contro le grandi opere inutili
noi che militavamo in un partito contrario alla TI-BRE ( autostrada tirreno Brennero)
quando quel partito ha cambiato nome ha cambiato anche quella posizione
noi che a tutt’oggi non riusciamo a ritrovarci
a confrontarci, ad unire le nostre forze
noi che per tanto tempo abbiamo pensato in grande
oggi siamo in difficoltà, e fragili
noi riusciremo a ripensare di cambiare il mondo, anche non in più giovane età? La speranza è l’ultima a morire
Sante Gerelli (Gussola)
Novembre 2018