Martedì, 30 aprile 2024 - ore 22.31

La Slovenia controcorrente , con referendum, ha respinto i matrimoni gay

Il referendum sloveno si è tenuto lo scorso 20 dicembre : la maggioranza dei votanti (63 per cento) ha bocciato la legge sull’equiparazione dei diritti gay ed etero (compreso il matrimonio e l’adozione) approvata dal parlamento in marzo

| Scritto da Redazione
La Slovenia controcorrente , con referendum, ha respinto i matrimoni gay

Esulta Il vescovo di Lubiana  che afferma : Abbiamo combattuto contro un’informazione univoca spiegando alla gente cosa stava accadendo». Sentinelle in piedi: «Andremo avanti»

«Bisogna ringraziare i laici, che hanno combattuto anche tre anni fa quando stava per passare un’altra norma simile a questa e che includeva la diffusione dell’ideologia gender in ogni ambito della società». Dice così a tempi.it Franc Sustar, vescovo ausiliare di Lubiana. Il riferimento è al risultato del referendum sloveno del 20 dicembre con cui la maggioranza dei votanti (63 per cento) ha bocciato la legge sull’equiparazione dei diritti gay ed etero (compreso il matrimonio e l’adozione) approvata dal parlamento in marzo.

FRA LA GENTE. La vittoria dei contrari è ancor più significativa se si pensa che le associazioni promotrici del referendum hanno raccolto in tempi record le 40 mila firme necessarie a indire la consultazione popolare (la cui legittimità è stata confermata dal Tribunale costituzionale dopo la richiesta di non ammissibilità avanzata dal parlamento). I promotori sono riusciti nell’impresa nonostante l’opposizione del governo in carica di centrosinistra e la campagna contraria dei media. Ci sono riusciti «stando fra la gente e risvegliando la società civile sui rischi di una tale equiparazione». Nel 2012 era accaduto qualcosa di simile. Anche allora si era tenuto un referendum sui diritti degli omosessuali, in cui circa il 55 per cento degli sloveni si erano opposto all’estensione dei diritti attraverso una legge che prevedeva la cancellazione di termini come “padre” e “madre”, modifiche linguistiche negli ambiti politici e sociali, l’insegnamento del gender nelle scuole e l’applicazione dell’ideologia nel campo medico. «E anche allora seguirono le proteste e un referendum che abrogò la norma».

LO SCOPO DELLA NORMA. Pochi giorni prima del voto di domenica, durante l’udienza generale, papa Francesco ha spronato «tutti gli sloveni a preservare la famiglia come unità di base della società». Questa volta, continua il vescovo, «la norma era anche più pericolosa di quella di tre anni fa, perché, oltre ad avere come scopo la diffusione dell’ideologia gender, equiparava in tutto e per tutto il matrimonio alle unioni fra persone dello stesso sesso, adozione compresa».

 

Fonte: Sentinelle in Piedi - Crema

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