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La tradizione mortifera della Fiera di Sant'Apollonia a Rivolta d'Adda.

Il baraccone che ogni anno è tenuto in piedi con tante risorse umane, strumentali e finanziarie viene inaugurato con la santa messa, oltre che con i saluti delle autorità: sacro e profano si danno la mano ogni volta che si tratta di sfruttare gli animali.

| Scritto da Redazione
La tradizione mortifera della Fiera di Sant'Apollonia a Rivolta d'Adda.
Dall’8 al 10 Febbraio a Rivolta d'Adda (CR) si svolgerà la Fiera di Sant'Apollonia. Il Sindaco ringrazia pubblicamente Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Parco Adda Sud, A.N.A.F.I., Associazione Provinciale Allevatori di Cremona, Banca Popolare di Sondrio-tesoreria del Comune di Rivolta d’Adda, Banca Popolare di Lodi, Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco, Cerealia s.p.a., Parco Safari della Preistoria, ditta F.lli De Poli s.r.l., Caseificio del Cigno s.p.a., funzionari comunali, associazioni, allevatori, veterinari e sponsor che hanno contribuito alla riuscita e all’organizzazione della fiera. «La tradizione continua, sostenuta da tutti i Rivoltani, che difficilmente rinunciano al giro in Fiera, a quell’estenuante e difficoltoso passeggio immersi in una fiumana di persone (…) in una sorta di serpentone, con la possente coda nel centro del paese e la testa nello stand del bestiame.»
Il baraccone che ogni anno è tenuto in piedi con tante risorse umane, strumentali e finanziarie viene inaugurato con la santa messa, oltre che con i saluti delle autorità: sacro e profano si danno la mano ogni volta che si tratta di sfruttare gli animali.
Come ogni anno, peculiarità di questa fiera sono i convegni zootecnici che trattano argomenti tanto inquietanti quanto inquietante è la zootecnia: “Dalmaglas: alimenta la fertilità. oligoelementi e periodo di transizione”, “Rinforzare il sistema immunitario delle bovine per migliorare i risultati in stalla”, “Il contributo della ricerca in ambito riproduttivo al progresso della zootecnia”, “Antibiotico-resistenza ed uso efficiente del farmaco”, “Incidenza del benessere della vacca sulle sue mastiti”.
Anche le mostre di animali sono una costante della festa: mostra e valutazione della Frisona con categoria manze e giovenche e categoria vacche da latte, premiazione sul campo della campionessa assoluta e premiazione migliore allevatore. Come se non bastassero le bovine di razza Frisona, saranno in mostra anche le bovine di razza piemontese e di razza bruna. E ancora cavalli e pony.
Dagli animali vivi in attesa di pena di morte, si passa a quelli morti nello stand dell’Antica Macelleria Turba e nella distribuzione della “tipica trippa” e della “tradizionale salamella”.
Di tradizionale, in questa fiera, vi è anche la gara di tiro sportivo con carabine per ragazzi e ragazze da 9 a 14 anni giunta alla XVII edizione. E’ davvero il caso di insegnare a ragazze e ragazze a sparare? Magari stuzzicando il loro desiderio di andare a caccia?
Alla fiera sarà presente lo stand del comitato genitori che invito a sottolineare l’inadeguatezza di questa iniziativa per nulla educativa.
La fiera di Sant’Apollonia è indubbiamente un momento di festa e convivialità e sarebbe opportuno limitarla alle iniziative che valorizzano la cultura e il divertimento già presenti all’evento.
Soprattutto non bisogna mai perdere di vista il fatto che una festa debba essere tale per esseri umani e non umani. A Rivolta d’Adda gli animali non sono in festa: trasformati in merce da esporre e massacrati per essere mangiati, sono in balia del senso di dominio su cui si basa la vita di Homo Sapeins.
 
«(…) la resistenza al modello antropocentrico richiede di non ricercare nell’animale, attraverso particolari esperimenti mentali (…) qualche tratto tipico dell’umano, che sia la coscienza, l’intenzionalità o altro, che permetta di riconoscerlo come essere vivente dotato di diritti, ma che sia appunto la sua differenza specifica ciò che ne richieda la salvaguardia dal dominio dell’umano. Non quindi perché l’animale è uguale a noi, ma proprio perché è diverso da noi va rispettato.» Laura Candiotto, La violenza originaria, in Per gli animali è sempre Treblinka a cura di Monica Gazzola e Maria Turchetto, Mimesis, 2016 (p.38)
 
 

 

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