Egregio direttore la vicenda del bassotto Pallino, con le dita amputate dovrebbe insegnare a tutti, che quando non si ha la certezza dell’accaduto bisognerebbe ponderare con molta cautela le accuse ed i vari sospetti , la vicenda stava assumendo toni grotteschi e clamore nazionale con l’intervento delle Iene , spesso in questi casi attraverso Facebook ,whatsapp si creano dei gruppi a sostegno della tesi più inverosimile, fomentando, l’opinione pubblica, e come sempre senza indugio inizia la caccia alle streghe, con l’offerta addirittura di una taglia di 30.000 euro per l’individuazione del fantomatico colpevole .In questa vicenda la proprietaria ha fatto dichiarazioni poco attendibili , tipo il ritrovamento delle falangi dopo alcuni giorni , tra il materiale rigurgitato , il giornalista ha enfatizzato troppo l’accaduto con titoli altisonanti tipo zampe mozzate, la prima veterinaria non ha controllato stranamente se tra il materiale rigurgitato del bassotto ci fossero tra i rifiuti le parti delle estremità delle zampette, e solo dopo alcuni giorni grazie ad una mirata tac effettuata dalla clinica veterinaria di Crema si è scoperta la verità che era già stata ventilata all’inizio della vicenda, che probabilmente si trattava di autolesionismo compiuto dallo stesso bassotto, ma che non poteva essere accettata da quell’opinione pubblica che cercava in prima pagina il mostro. La storia è finita bene ,ma immaginatevi per un istante se qualcuno avesse asserito che aveva visto nelle vicinanze della casa del bassotto qualcuno con fare sospetto e fosse stato identificato, avremmo assistito ad una gogna mediatica di un innocente. Ho avuto nella mia vita 4 bassotti e conosco molto bene il comportamento di questi cani e posso garantire che se qualcuno entra nella proprietà il bassotto non si rifugia certamente in un angolo come è avvenuto nel caso di cui sopra
Sciacca Elia (Cremona)