Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 02.38

L'abolizione delle quote latte non spaventa

| Scritto da Redazione
L'abolizione delle quote latte non spaventa

Indagine di Ismea sul sentiment delle imprese agricole nello scenario post 2015
C'è chi prevede un aumento della produzione, ma anche chi ha timore di chiudere per effetto della pressione competitiva dei partner comunitari

Cremona, 26 ottobre 2013 – Non è tanto l'abolizione del sistema delle quote latte a preoccupare gli allevatori, quanto i contenuti della nuova PAC: emerge dall'indagine sul sentiment delle imprese agricole rispetto all'era 'post 2015' condotto da Ismea e commissionato da CremonaFiere. I risultati sono stati presentati questa mattina dal presidente dell'istituto di ricerca Arturo Semerari proprio a CremonaFiere, nel corso della 68esima Fiera Internazionale del Bovino da Latte.

Lo scenario di riferimento è noto a tutti: domanda di latte in costante aumento su scala globale e export dell'UE in incremento progressivo. Una tendenza che non lascia margini di dubbio alle previsioni: il sistema produttivo non subirà alcuno shock dopo il 2015. In questo quadro, il 50% degli intervistati (su un campione di 239 aziende con un minimo di 20 capi) prevedono il mantenimento dell'attuale produzione; il 23% è pronto, invece, ad aumentare la quantità di latte prodotto, mentre il 7% teme una possibile chiusura dell'attività per evvetto della pressione competitiva dei partner comunitari. Il 18%, infine, non ha risposto la mancanza di un'informazione completa in materia. All'interno delle quote percentuali, è interessante rilevare il fatto che sono soprattutto le imprese medio-grandi (fra 100 e 500 capi) a voler conservare lo status quo, mentre quelle disposte ad investire sull'aumento produttivo sono aziende sia di grandi dimensioni (oltre 500 capi) che di proporzioni medio piccole (tra i 20 e i 50 capi).

Tra i fattori di preoccupazione c'è, invece, l'aggravarsi degli squilibri tra allevatori e controparte industriale e distributiva, con il rischio di fenomeni speculativi all'interno della filiera. "Uno scenario a cui il legislatore comunitario ha cercato di porre rimedio con le misure contenute nel cosiddetto Pacchetto Latte – ha precisato Semerari - ma che gli intervistati affermano spesso di non conoscere (ben 2 operatori su 5) o considerano inadeguate ai fini della tutela degli allevatori."

Quanto al giudizio degli esperti, emergono due principali considerazioni: la fine delle quote non determinerà grandi stravolgimenti negli assetti produttivi attuali, né a livello nazionale né comunitario, e l'eventuale maggiore disponibilità di latte nella Ue potrebbe, in situazioni di prezzi esteri più vantaggiosi, penalizzare la remunerazione delle stalle italiane. Tuttavia, affermano gli esperti, l'eventuale aumento dell'output da parte dei tradizionali produttori di latte (Germania, Francia, Olanda e Danimarca) non sarà, dopo il 2015, la diretta conseguenza della liberalizzazione del mercato, ma piuttosto l'effetto delle nuove opportunità di sbocco dettate dalla rapida crescita della domanda mondiale.

Clicca qui per visualizzare il programma completo dei 79 appuntamenti della Manifestazione

Clicca qui per l'indagine completa ISMEA sul post quote latte

► Clicca per vedere le news con le dichiarazioni del Ministro De Girolamo, dell'On. De Castro e del presidente di Confagricoltura Mario Guidi

Clicca qui per scoprire le novità presentate in fiera dagli espositori

 

Clicca qui per il catalogo degli espositori

Clicca qui per i comunicati stampa precedenti

Clicca qui per le gallery di foto e video

 

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito

www.bovinodalatte.it

2013-10-26

 

926 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria