Potrebbe apparire fuori tema, ma mi sorge una domanda, alla quale non vorrei dare una risposta, ma solo proporre una riflessione. La domanda è: “Cosa è andato a fare Berlusconi in Russia da Putin ?” proprio alla vigilia del referendum che ha decretato, con ampio margine, la vittoria della democrazia contro l’imposizione di un liberismo capitalista portato avanti dalla Merkel, in nome e per conto di un rinato sentimento pangermanico, che fu già di Guglielmo II° (che scatenò la guerra contro il resto d’Europa, diventata poi la prima guerra mondiale), che fu poi di Adolf Hitler con una seconda aggressione all’Europa, che diventò la seconda guerra mondiale, a difesa della razza pura che, guarda caso, doveva rappresentare il primato tedesco su tutti i popoli della terra; tema ripresa da Benedetto XVI con l’affermazione delle radici cristiane dell’Europa che ci renderebbe superiori alle altre genti, alle altre culture, alle altre religioni. Tema descritto in quel libercolo “Senza radici” scritto a quattro mani con l’ateo, razzista ragioniere e filosofo Marcello Pera, come se l’essere cattolici e cristiani fosse diventata una caratteristica antropologica, come il naso adunco degli Aztechi.
La lezione è stata ben compresa dalla sig.a Anghela Merkel, ma non la storia che sta dietro le due sconfitte dei reich che l’hanno preceduta. Oggi il quarto reich è in mano alla Merkel, che ha dichiarato al resto dell’Europa, per la terza volta, una guerra strisciante, priva del fragore delle bombe, ma ricca di contenuti finanziari, come vuole la logica liberista del più forte, che oggi è il più ricco.
Il quesito che chiede cosa abbia fatto Berlusconi in Russia, si spiega solo con la concomitanza del referendum greco, che coinvolge le finanze europee e offre a chi sa agire in maniera spregiudicata spazi di sfruttamento al limite del bluff. Berlusconi in Russia da Putin a cercare cosa ? E’ molto probabile che sia andato a sollecitare un intervento russo per dare uno scacco alla Merkel, alla quale non ha mai perdonato quella risatina con Sarkozy al solo pronunciare il suo nome. Berlusconi conosce benissimo la dimensione della finanza teutonica e cercherà di inserirsi in una qualche manovra, utilizzando i rapporti di complicità che lo legano a Putin, per smuovere la situazione stagnante che la Merkel intende mantenere.
Una situazione stagnante, dove non si muove foglia che la Merkel non voglia .
Ma la Germania tanto esaltata è veramente così ricca da permettersi di bluffare senza tema che qualcuno voglia vedere, in dettaglio, i conti ?
La più grande operazione finanziaria tedesca, voluta dalla Merkel, più per ragioni di facciata che per reali esigenze di bilancio, è costata alle casse del quarto reich della Merkel, ben 10 punti del PIL; si è trattato del sostegno finanziario ad alcune banche in odore fallimentare. Fu così che il debito pubblico tedesco è volato dal 73,5% all’83,2%, collocando la Germania al terzo posto al mondo per debito pubblico, lievitato a 2.080 miliardi di euro, superando il debito pubblico italiano di ben 235 miliardi di euro; cosa che nessun analista economico si azzarda a sottolineare, mentre gli stessi analisti passano al setaccio il debito italiano, fingendo di ignorare che il debito pubblico estero, che è quello che più conta a livello internazionale, vede la Francia con una percentuale del 50% di debito con l’estero sul PIL, del 51% dell’Italia e del 44% della Germania, praticamente sullo stesso piano di rischio default.
C’è un vantaggio per l’Italia, e si tratta della ricchezza privata italiana, per cui le famiglie italiane posseggono 3.600 miliardi della ricchezza finanziaria nazionale, pari al 178% del PIL, contro montagne di debiti delle famiglia americane, tedesche francesi e anche inglesi.
La Merkel queste cose le conosce benissimo, ma continua a segare il ramo dove è seduta, con le conseguenze inevitabili.
In cosa consiste il bluff della Merkel ?
Gran parte delle banche tedesche sono in mani pubbliche, tramite tali banche la Germania investe pesantemente nei nostri btp, lucrando sulle variazioni dello spread; basta fermare la voragine degli acquisti di btp e lo spread si innalza, alimentando gli interessi sugli investimenti. Praticamente si tratta di un esercizio abusivo di controllo diretto sulla nostra politica interna, che vede il montante degli interessi passivi cambiare da un giorno all’altro, alimentando guadagni parassitari da parte delle banche tedesche.
Ma Berlino opera al contrario con i propri titoli, investendo i guadagni ricavati dai titoli italiani su titoli tedeschi, mantenendo bassi i tassi di interesse.
Non è ancora una guerra dichiarata e ufficialmente aperta, ma è certamente una guerriglia di posizione, dove le forze italiane non sanno trovare compattezza, preferendo l’esportazione all’estero in isole fiscali, alla difesa sostenuta da una folle politica fiscale che, con i governi Berlusconi, ha sostenuto la finanza creativa scoraggiando investimenti produttivi con condoni fiscali, sanatorie e scudi fiscali che hanno fornito di denaro fresco e senza pagare il dovuto, la mafia, la camorra, la ndrangheta e sacra corona, nonché le varie criminalità associate nella gestione delle istituzioni, grazie alla corruzione dilagante.
Rosario Amico Roxas