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Le guerre, gli affari e il Nuovo Catechismo | RAR

| Scritto da Redazione
Le guerre, gli affari e il Nuovo Catechismo | RAR

L’appello di Papa Francesco  “Mai più guerra”, ha toccato il momento più “alto” quando ha denunciato le guerre come occasione per vendere armi.

Grazie (si fa per dire) ai governi Berlusconi l’Italia è diventata la seconda nazione al mondo produttrice ed esportatrice di armi nel monto, con Finmeccanica leader di mercato; armi ed esplosivi, bombe anti-uomo (complice la FIAT) e strumenti  vari di morte. La denuncia pontificia è  il punto centrale della giornata per la Pace, che diventa, così.  Il valore universale che si contrappone alle logiche finanziarie.

E’ chiaro che a spingere Obama ad un intervento in Siria sono le lobby delle armi che si  con i depositi pieni in attesa  che vengano acquistate dal Pentagono per disfarsene seminando morte e distruzione fra  le popolazioni civili indifese contro attacchi aerei.

Senza tale denuncia le parole  di Papa Francesco sarebbe state solo una esortazione spirituale, priva del contenuto che, invece , la denuncia ha colmato.

La supplica ai potenti della terra “Mai più la guerra” avrebbe solo accentuato il nuovo corso del pontificato di Francesco; un nuovo corso che contraddice quanto precedentemente affermato  dal predecessore e sancito nel Nuovo Catechismo approvato da Giovanni Paolo II, ma redatto  dall’allora cardinale Ratzinger, prefetto per la congregazione della Fede (ex Sant’Ufficio ed ex Inquisizione) nei punti dove si parla di guerra, che qui riporto.

Vengono qui di seguito riportati  e commentati   i punti  482, 483, 484, 485, 2312, 2314, 2328

 

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482. Che cosa richiede la pace nel mondo?

2304-2307-2308

Essa richiede l'equa distribuzione e la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della giustizia e della fratellanza.

 

Ma dove possiamo reperire questi elementi necessari a scongiurare le guerre? Non certo in una scampagnata agreste nei giardini vaticani con il presidente degli USA G.W. Buch, proprio nel momento in cui ordinava di bombardare le moschee nell’ora della preghiera, i mercati nell’ora di punta, gli ospedali, le scuole, gli autobus carichi di studenti… perfino i banchetti di nozze!!!

 

483. Quando è moralmente consentito l'uso della forza militare?

2307-2310

L'uso della forza militare è moralmente giustificato dalla presenza contemporanea delle seguenti condizioni: certezza di un durevole e grave danno subito; inefficacia di ogni alternativa pacifica; fondate possibilità di successo; assenza di mali peggiori, considerata l'odierna potenza dei mezzi di distruzione.

 

Qui il blasfemo tocca vertici inaccessibili; la guerra diventa “moralmente consentita”, a condizione che ci sia una fondata possibilità di successo !!! Ma chi potrebbe mai negare il successo ad una forza soverchiante, che non accetta lo scontro che identifica la guerra e distribuisce la morte bombardando alla cieca. Viene sancito che la giustizia non è di pertinenza dell’uomo giusto ma del più forte.

 

484. In caso di minaccia di guerra, a chi spetta la valutazione rigorosa di tali condizioni?

2309

Essa spetta al giudizio prudente dei governanti, cui compete anche il diritto di imporre ai cittadini l'obbligo della difesa nazionale, fatto salvo il diritto personale all'obiezione di coscienza, da attuarsi con altra forma di servizio alla comunità umana.

 

C’è altro da dire ? Non possono che essere i governanti a giudicare “giusta” una guerra!!! Il modo più semplicistico per assolvere dalla condanna dell’intera umanità, il mandante delle esecuzioni sommarie comminate nel gruppo, riconoscendogli il diritto in quanto “governante”.

Anche quando il governante si chiama Hitler, Mussolini, Stalin, Pinochet, Ariel Sharon, Bush, Saddam, Assad, il dittatore del Kazakintan, per finire con …… Berlusconi.

 

485. In caso di guerra, che cosa chiede la legge morale?

2312-2314-2328

La legge morale rimane sempre valida, anche in caso di guerra. Essa chiede che si trattino con umanità i non combattenti, i soldati feriti e i prigionieri. Le azioni deliberatamente contrarie al diritto delle genti e le disposizioni che le impongono sono dei crimini che l'obbedienza cieca non serve a scusare. Si devono condannare le distruzioni di massa come pure lo sterminio di un popolo o di una minoranza etnica, che sono peccati gravissimi: si è moralmente in obbligo di fare resistenza agli ordini di chi li comanda.

 

La tomba dell’onore !

 

Convivono, per decisione dell’allora cardinale Ratzinger, la legge morale e la legge di guerra; una convivenza generata per esigenze di copione che ci ha mostrato, però, una nazione aggredita in forza di una serie di menzogne elaborate ad arte per convincere la popolazione dell’urgenza di quella aggressione; menzogne scoperte e riconosciute, ma non condannate da nessuno, accettate come un gioco delle parti dove è lecito tutto pur di agire indisturbati e sottrarre ai popoli aggrediti le materie prime (petrolio).

Bombardato un esercito in fuga, distrutta una aviazione inesistente, affondata una flotta inidonea anche alla pesca; quindi missili intelligenti, bombe a grappolo con testate all’uranio impoverito riversate sulla popolazione civile, il tutto per seminare terrore nella assurda convinzione di poter dominare l’intera popolazione attraverso il panico e la minaccia di nuove e sempre più drammatiche azioni punitive.

In quell’orgia di violenza abbiamo visto l’incalzare una nuova arma di distruzione di massa: la macchina fotografica; quella macchina fotografica che ci ha mostrato la soldatessa Lynnie che tiene al guinzaglio un iracheno nudo, umiliato, dolorante per le torture subite.

Ma Lynnie non se ne cura, è la rappresentante di un cristianesimo (ha sostenuto di frequentare regolarmente la Chiesa) neoconservatore che entra in rotta di collisione con l’Islam in maniera violenta, disgustosa, oscena; rotta di collisione che ebbe inizio con una “ Lectio magistralis”  a Ratisbona, pronunciata dallo stesso Ratzinger.

In una logica che divide i colpevoli dagli innocenti, chi era il colpevole in quella foto, Lynnie che reggeva il guinzaglio o quell’anonima vittima torturata nel corpo e umiliata nello spirito, per aggiungere un ulteriore tocco di degradazione al suo destino?

Quale legge morale è sopravvissuta in quell’inferno diventato la tomba dell’onore?

Rosario Amico Roxas

08/09/2013

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