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LEGGE DI STABILITA' E TERZO SETTORE: PRIME CRITICHE

| Scritto da Redazione
LEGGE DI STABILITA' E TERZO SETTORE: PRIME CRITICHE

LEGGE DI STABILITA' E TERZO SETTORE: PRIME REAZIONI IN ASSENZA DEL TESTO. PROTESTANO LE ASSOCIAZIONI DEI DISABILI, CRITICA SBILANCIAMOCI. RIFINANZIATO 5 PER MILLE
A quarantott’ore dal varo della legge di stabilità da parte del Consiglio dei Ministri, non c’è ancora il testo definitivo. Soltanto anticipazioni giornalistiche e qualche slides che il governo ha reso pubbliche attraverso il proprio sito. Il Forum del Terzo settore è in attesa del testo definitivo per un commento. Da quanto si sa non dovrebbero esserci riferimenti particolari diretti allo sport. In compenso “luci ed ombre” sul terzo settore (ascolta il Giornale Radio Sociale di giovedì 18 ottobre). Tra le luci il fondo sulle politiche sociali, il rifinanziamento col tetto a 400 milioni per il 5 per mille e quello della social card. Le ombre, a quanto si sa, riguardano i fondi per le persone con disabilità. Non a caso la Fish ha duramente commentato: “colpiti i disabili più gravi”. Per quanto riguarda l’Iva, sembra che venga cancellato l’aumento dal 4 al 10 per cento previsto dal 1 gennaio 2014.

Proprio su questo punto, alla vigilia del varo del provvedimento, il portavoce del Forum del Terzo settore, Pietro Barbieri, era stato particolarmente deciso: “siamo preoccupati per la sorte di alcune tematiche prioritarie rispetto alle quali, in questi mesi, ci siamo spesi con grande impegno a cominciare dall’aumento dell’Iva”. E proseguiva: “per le prestazioni di servizi socio assistenziali ed educativi rese da cooperative sociali, pensiamo al rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e a quello per le non autosufficienze che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati. Pensiamo ancora agli impegni che l’Italia ha assunto in tema di cooperazione per la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile, agli impegni e le promesse di incrementare le risorse per il servizio civile e per la cooperazione internazionale”.

“Pensiamo all’adozione di un adeguato piano nazionale di contrasto alla povertà – proseguiva Barbieri - al tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, alla revisione dell’Imu per il non profit. Pensiamo, soprattutto, a quanto l’Italia negli ultimi anni sia rimasta indietro e agli ultimi posti rispetto ai paesi europei e alle politiche sociali e di sviluppo che questi hanno adottato e incrementato. Pensiamo al milione di posti di lavoro che potrebbero essere persi, alle molteplici opportunità per i giovani che andrebbero a sfumare, alla credibilità politica del nostro Paese, ai servizi dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti quei cittadini discriminati che non potrebbero più essere garantiti, infine alle migliaia di associazioni che sarebbero costrette a chiudere”.

Complessivamente critico il giudizio della rete interassociativa Sbilanciamoci!: “La legge finanziaria appena approvata dal governo non dà uno scossone all'economia in crisi, non porta aiuto alla parte più sofferente del paese, non crea posti di lavoro e non ha alcun segno di equità. Più che stabilizzare l'economia, stabilizza la maggioranza delle larghe intese”.

 

Fonte: Uisp

2013-10-18

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