Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 09.59

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA SANITA’, ORAZIO SCHILLACI

SOCIAL : LIBERTA’ DI ESPRIMERSI SI’, MA NON IN CHIAVE DI PERICOLOSA DEVIANZA SANITARIA A’ FINI DI MERCATO

| Scritto da Redazione
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA SANITA’, ORAZIO SCHILLACI

Ormai da troppo tempo si glissa su una quantità abnorme di fake-news sui social senza un controllo da parte di chi di dovere e questa situazione tende giorno dopo giorno a sconcertare, deviando la verità su diversi argomenti che, specie dal punto di vista della salute pubblica, finiscono per non dare più il giusto credito anche alla stessa scienza medica, ai dottori, alle strutture ospedaliere, alle case farmaceutiche ecc.ecc., realtà tutte a cui ci si rivolge solo quando non se ne può più fare a meno e, quasi sempre, con un alto indice di dubbio sulla loro  efficienza, anche in presenza di un’ ottima classe medica come quella italiana.

Premessa questa per mettere nero su bianco  sul tavolo del Ministro della Sanità in quanto la problematica, a mio avviso, ha raggiunto un punto limite quanto a tollerabilità, anche se detta istanza, come tante altre, cadrà nel vuoto, specie ora che, questo governo sta togliendo l’obbligatorietà dell’azione penale, precludendo ai pubblici ministeri di muoversi in direzione di chi delinque a fini di business arrecando grave pregiudizio, fra i vari contesti,  anche a quello appunto della salute pubblica.

Dando una scorsa veloce sui social si legge che :

i dottori Valentino Pomponi dell’Università La Sapienza di Roma ed altro medico, il dottor Arturo Callegaro, guariscono la prostatite in una settimana pagando 39 euro anziché 156, e ciò  attraverso un farmaco chiamato “Prostactive” , alla faccia della medicina ufficiale che, con i suoi medicinali, derisi in tutta Europa, in particolar modo dalla Germania,  farebbe ammalare e morire per le loro controindicazioni;

il dott. Raffini Alessandro, del “Gemelli” di Roma, asserisce che con un medicinale chiamato “Insulinorum” si mette ko il diabete in qualche giorno;

i dottori Bruno Cappelli, Piero Mozzi (cardiochirurgo al Gemelli), ma anche il prof. Matteo Bassetti, Primario dell’Ospedale di Genova,  affermano che in una settimana si possono pulire tutti i vasi sanguigni, ma anche abbassare e guarire la glicemia, utilizzando un medicinale chiamato “Cardione”, con effetti ottimi contro ictus, infarti e quant’altro

A questo riguardo si potrebbe continuare con uno stuolo di altri nominativi che, certamente, non fanno onore alla medicina ufficiale, perché la trasformano in una sorta di mercato non solo a chi la spara più grossa, ma anche facendo del male alla collettività.

Fino a ieri, la medicina ufficiale ha criticato, perseguendolo penalmente, un  giornalista, tale Adriano Panzironi che, avversando appunto la medicina ufficiale, ha scritto anche un libro a titolo “Vivere fino a 120 anni”, libro il cui contenuto, a detta di alcuni  farmacisti piemontesi incontrati casualmente l’anno scorso ad Asolo (Tv) per un pranzo, non farebbe una piega quanto a verità scientifica.

Domanda .  Se la medicina ufficiale è sicura di quanto dice fino al punto di denunciare il giornalista Adriano Panzironi, peraltro assolto se non vado errato, (infatti si vede ancora in tv per suffragare certe sue verità scientifiche), perché i vari PP.MM., prima che entri in vigore  la legge Nordio, a mio avviso aberrante sotto certi aspetti, non intervengono a difesa della salute pubblica, facendo accertare dai giudici chi, fra medicina ufficiale ed i succitati personaggi del mondo sanitario,  dice la verità ?

Ed infine, anche se ciò scientificamente non fa testo,  salvo per l’impatto che produce per la sua notorietà da giornalista-televisivo presso tutte le emittenti italiano e giornali,  ossia Maurizio Costanzo, il quale da molto tempo si chiede  “perché le farmacie tacciono ?” dopo essere guarito (secondo lui con referti alla mano)  definitivamente dal diabete, perché non si fa un approfondimento anche su quanto afferma detto personaggio ? 

O conviene la vendita di farmaci, anche se non servono,  privilegiando gli utili e posti di lavoro ?

Arnaldo De Porti

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