Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 03.01

Lombardia, carceri: 740 i detenuti positivi al Covid

IL 10% DELLA POPOLAZIONE CARCERARIA È ATTUALMENTE AMMALATA, MENTRE IL 40% HA RICEVUTO IL BOOSTER DEL VACCINO

| Scritto da Redazione
Lombardia, carceri: 740 i detenuti positivi al Covid

 Sono 740 i DETENUTI POSITIVI nelle carceri

lombarde (il 10% della popolazione carceraria) con CINQUE RICOVERATI di

cui UNO IN TERAPIA INTENSIVA: la "COPERTURA" VACCINALE con terza dose

sfiora il 40%.



Sono i numeri che il Provveditore del Dipartimento dell'Amministrazione

Penitenziaria (DAP) PIETRO BUFFA insieme a ROBERTO RANIERI della UO

Sanità Penitenziaria di Regione Lombardia hanno fornito alla

Commissione Speciale Situazione Carceraria.



"_I dati fotografano una situazione della popolazione detentiva

speculare a ciò che accade all'esterno_, ha dichiarato la Presidente

della Commissione ANTONELLA FORATTINI (PD). _Dopo la crescita

esponenziale di fine dicembre - inizio gennaio, oggi la curva del Covid

negli istituti di pena lombardi sembra aver rallentato la sua corsa_.

_Ciò anche grazie al lavoro di tutti gli attori del sistema carcere che

hanno messo in atto misure di contenimento e grazie alla campagna di

vaccinazione che sta procedendo in tutte le case circondariali._

_Dobbiamo proseguire su questa strada affinché le nostre carceri non

diventino nuovi focolai di diffusione_ _del Covid_".



Sono 7.838 I DETENUTI nelle case circondariali lombarde (di cui 3.521

gli stranieri) su una capienza di 6.129 posti. Nella quarta ondata sono

stati 1.500 i casi di detenuti POSITIVI. Di questi CINQUE hanno avuto

la

necessità di ricorrere al RICOVERO OSPEDALIERO e UNO è IN TERAPIA

INTENSIVA (si tratta di una persona con due dosi di vaccino e con una

situazione di comorbidità). Ad oggi i positivi sono poco meno di 800

(740), un dato che negli ultimi giorni si è mantenuto stabile e che

indica il possibile raggiungimento del _plateau_.



Ai detenuti lombardi il _booster_ del vaccino anti Covid ha cominciato

ad essere somministrato (senza differenze di fasce di età) nel mese di

ottobre dell'anno scorso. Oggi la TERZA DOSE copre il 40% DELLA

POPOLAZIONE CARCERARIA secondo un piano vaccinale che ha privilegiato

gli istituti carcerari con una maggiore presenza di detenuti "fragili",

come quelli di Opera e Sondrio che hanno raggiunto rispettivamente il

71% e il 61%.



Al termine dell'audizione ANTONELLA FORATTINI ha confermato la volontà

di istituire il TAVOLO "SALUTE MENTALE E CARCERE" per "_creare un

gruppo

di lavoro che possa confrontarsi con una patologia che purtroppo è

molto diffusa negli istituti carcerari e che ha un impatto forte sulle

comunità carcerarie in termini di benessere sociale e di utilizzo di

risorse pubbliche_".



_Screening su tutti i detenuti_. Tutti i nuovi detenuti in ingresso

sono

sottoposti a TAMPONE MOLECOLARE O RAPIDO, a seconda dei tempi e delle

esigenze. Lo screening è effettuato anche sui detenuti che devono

essere trasferiti da un istituto di pena ad un altro. Da questo

monitoraggio - attraverso un sequenziamento effettuato per _cluster_ -

è emersa la prevalenza della variante Omicron in tutti gli istituti

(solo qualche caso di Delta a Brescia). La percentuale di positivi e

dei

non vaccinati tra i nuovi ingressi è altissima, oltre il 90%. E un

altro dato dimostra, indirettamente, quanto sia alto il tasso di

positività tra la popolazione in generale: il 33% DEI DETENUTI POSITIVI

DELLA QUARTA ONDATA PROVIENE DALL'ESTERNO, sono cioè nuovi ingressi

nelle carceri.



_Il cambio di strategia_. La diffusione della variante Omicron, con la

sua maggiore contagiosità, ha comportato un approccio diverso nella

gestione della pandemia negli istituti carcerari. Nelle prime tre

ondate, infatti, i detenuti positivi sono stati trasportati nei DUE

_HUB_ COVID individuati, il carcere di San Vittore e quello di Bollate.

Ciò per "proteggere" dal contagio i singoli istituti. La diffusione di

Omicron ha, invece, previsto il ricovero negli hub solo dei detenuti in

condizioni più gravi che necessitano la somministrazione di

monoclonali. I positivi asintomatici sono, invece, isolati nei loro

luoghi di detenzione.



_Carenza di monoclonali_. Nei due Covid hub di San Vittore e Bollate ai

pazienti più gravi sono somministrati gli anticorpi monoclonali in

grado di evitare che i positivi al Covid sviluppino forme avanzate

della

malattia. Il Provveditore del DAP ha sottoposto alla Commissione il

problema della scarsa disponibilità di questi farmaci. La Presidente

ANTONELLA FORATTINI ha fatto presente che "_proprio in questi giorni

l'Assessore Letizia Moratti ha lanciato l'allarme per una situazione di

grave carenza di monoclonali. La Commissione chiederà comunque

all'Assessorato di porre un'attenzione particolare al tema dei detenuti

che richiedono la somministrazione di questa terapia_".

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