Sono 740 i DETENUTI POSITIVI nelle carceri
lombarde (il 10% della popolazione carceraria) con CINQUE RICOVERATI di
cui UNO IN TERAPIA INTENSIVA: la "COPERTURA" VACCINALE con terza dose
sfiora il 40%.
Sono i numeri che il Provveditore del Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria (DAP) PIETRO BUFFA insieme a ROBERTO RANIERI della UO
Sanità Penitenziaria di Regione Lombardia hanno fornito alla
Commissione Speciale Situazione Carceraria.
"_I dati fotografano una situazione della popolazione detentiva
speculare a ciò che accade all'esterno_, ha dichiarato la Presidente
della Commissione ANTONELLA FORATTINI (PD). _Dopo la crescita
esponenziale di fine dicembre - inizio gennaio, oggi la curva del Covid
negli istituti di pena lombardi sembra aver rallentato la sua corsa_.
_Ciò anche grazie al lavoro di tutti gli attori del sistema carcere che
hanno messo in atto misure di contenimento e grazie alla campagna di
vaccinazione che sta procedendo in tutte le case circondariali._
_Dobbiamo proseguire su questa strada affinché le nostre carceri non
diventino nuovi focolai di diffusione_ _del Covid_".
Sono 7.838 I DETENUTI nelle case circondariali lombarde (di cui 3.521
gli stranieri) su una capienza di 6.129 posti. Nella quarta ondata sono
stati 1.500 i casi di detenuti POSITIVI. Di questi CINQUE hanno avuto
la
necessità di ricorrere al RICOVERO OSPEDALIERO e UNO è IN TERAPIA
INTENSIVA (si tratta di una persona con due dosi di vaccino e con una
situazione di comorbidità). Ad oggi i positivi sono poco meno di 800
(740), un dato che negli ultimi giorni si è mantenuto stabile e che
indica il possibile raggiungimento del _plateau_.
Ai detenuti lombardi il _booster_ del vaccino anti Covid ha cominciato
ad essere somministrato (senza differenze di fasce di età) nel mese di
ottobre dell'anno scorso. Oggi la TERZA DOSE copre il 40% DELLA
POPOLAZIONE CARCERARIA secondo un piano vaccinale che ha privilegiato
gli istituti carcerari con una maggiore presenza di detenuti "fragili",
come quelli di Opera e Sondrio che hanno raggiunto rispettivamente il
71% e il 61%.
Al termine dell'audizione ANTONELLA FORATTINI ha confermato la volontà
di istituire il TAVOLO "SALUTE MENTALE E CARCERE" per "_creare un
gruppo
di lavoro che possa confrontarsi con una patologia che purtroppo è
molto diffusa negli istituti carcerari e che ha un impatto forte sulle
comunità carcerarie in termini di benessere sociale e di utilizzo di
risorse pubbliche_".
_Screening su tutti i detenuti_. Tutti i nuovi detenuti in ingresso
sono
sottoposti a TAMPONE MOLECOLARE O RAPIDO, a seconda dei tempi e delle
esigenze. Lo screening è effettuato anche sui detenuti che devono
essere trasferiti da un istituto di pena ad un altro. Da questo
monitoraggio - attraverso un sequenziamento effettuato per _cluster_ -
è emersa la prevalenza della variante Omicron in tutti gli istituti
(solo qualche caso di Delta a Brescia). La percentuale di positivi e
dei
non vaccinati tra i nuovi ingressi è altissima, oltre il 90%. E un
altro dato dimostra, indirettamente, quanto sia alto il tasso di
positività tra la popolazione in generale: il 33% DEI DETENUTI POSITIVI
DELLA QUARTA ONDATA PROVIENE DALL'ESTERNO, sono cioè nuovi ingressi
nelle carceri.
_Il cambio di strategia_. La diffusione della variante Omicron, con la
sua maggiore contagiosità, ha comportato un approccio diverso nella
gestione della pandemia negli istituti carcerari. Nelle prime tre
ondate, infatti, i detenuti positivi sono stati trasportati nei DUE
_HUB_ COVID individuati, il carcere di San Vittore e quello di Bollate.
Ciò per "proteggere" dal contagio i singoli istituti. La diffusione di
Omicron ha, invece, previsto il ricovero negli hub solo dei detenuti in
condizioni più gravi che necessitano la somministrazione di
monoclonali. I positivi asintomatici sono, invece, isolati nei loro
luoghi di detenzione.
_Carenza di monoclonali_. Nei due Covid hub di San Vittore e Bollate ai
pazienti più gravi sono somministrati gli anticorpi monoclonali in
grado di evitare che i positivi al Covid sviluppino forme avanzate
della
malattia. Il Provveditore del DAP ha sottoposto alla Commissione il
problema della scarsa disponibilità di questi farmaci. La Presidente
ANTONELLA FORATTINI ha fatto presente che "_proprio in questi giorni
l'Assessore Letizia Moratti ha lanciato l'allarme per una situazione di
grave carenza di monoclonali. La Commissione chiederà comunque
all'Assessorato di porre un'attenzione particolare al tema dei detenuti
che richiedono la somministrazione di questa terapia_".
Lombardia, carceri: 740 i detenuti positivi al Covid
IL 10% DELLA POPOLAZIONE CARCERARIA È ATTUALMENTE AMMALATA, MENTRE IL 40% HA RICEVUTO IL BOOSTER DEL VACCINO

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