Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 09.00

Lombardia Coldiretti Addio ai pioppi di Don Camillo e Peppone

Cremona terza in Lombardia con 325 ettari a pioppo, ma con una riduzione del 79% delle superfici

| Scritto da Redazione
Lombardia  Coldiretti  Addio ai pioppi di Don Camillo e Peppone

“Il grande bosco di pioppi oltre l’argine maestro” raccontato nella saga di Don Camillo e Peppone non c’è più. O quasi. Gli alberi spilungoni che fanno da ali verdi al Po e al Ticino nella pianura lombarda sono diminuiti del 77% negli ultimi due anni, passando da 13.589 ettari a 3.158. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sulle dichiarazioni delle superfici coltivate in Lombardia. “Noi li abbiamo ancora, in golena, vicino al Po, sono terreni vocati a questo tipo di coltivazione - spiega Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona -. In zona un tempo i pioppeti erano più diffusi, oggi molti li hanno tolti anche per l’andamento poco favorevole dei prezzi di mercato: siamo praticamente ai livelli di 30 anni fa”.

Nonostante tutto – spiega la Coldiretti regionale – in Lombardia resiste ancora un patrimonio di oltre 900mila alberi usati sia nell’industria del legno che in quella della carta. “In questo periodo le quotazioni variano dai 45 ai 65 euro a pianta: tutto dipende dalla qualità, dalle dimensioni e dal mercato” spiega Gianfranco Baboni, 53 anni, che coltiva pioppi su una superficie di 55 ettari a Marcaria (Mantova). I tronchi hanno tre destinazioni principali: la parte più nobile viene sfogliata e serve per produrre il compensato, una parte serve per fare carta, imballaggi e truciolati, mentre ciò che rimane è trasformato in cippato per la produzione di energia.

 In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – le maggiori concentrazioni di pioppi si trovano nelle province di Mantova con 1.409 ettari, Pavia con 1.077, Cremona con 325, Lodi con 179, Milano con 108, Brescia con 40 ettari, Varese con 13, Sondrio con 3, Monza e Brianza con meno di 2 ettari, Lecco con un ettaro e Bergamo con mezzo ettaro che ha il record negativo con un crollo del 95%, visto che solo due anni prima erano più di 9 ettari coltivati.  Cali decisi – spiega la Coldiretti Lombardia – riguardano però quasi tutte le province: Cremona ha perso il 79% dei boschi, Lodi l’81%, Milano l’83%, Pavia l’84%, Brescia il 66%, Mantova il 60%, Varese il 44% e Monza il 33%. Stabile Sondrio mentre Lecco guadagna qualcosa passano da 0,2 a 1,2 ettari. Ma è troppo poco per riavere tutti i boschi del Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi.

1422 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online