Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.38

Lombardia In centralino ANTIGENDER è la nuova crociata della Giunta Maroni

Nasce dalla volontà dell'assessore Cappellini un servizio che cerca di contrastare un corretto sviluppo della persona "Dopo il centralino antigender ci dobbiamo attendere le squadre di difensori dell'ortodossia? Così si fomenta l'intolleranza."

| Scritto da Redazione
Lombardia In centralino ANTIGENDER è la nuova crociata della Giunta Maroni

È questa la domanda provocatoria che ha posto Enrico Brambilla, dopo la nota con cui l'assessore (o ayatollah?) Cappellini ribadisce la natura del nuovo call center della Regione, appena votato dall'esecutivo Maroni.

A dire il vero la Lega nord in Consiglio regionale aveva già tentato l'anno scorso di inserirlo in bilancio proponendo un emendamento ad hoc, ma era stata costretta a ritirarlo. In quell'occasione fu la stessa Cappellini ad annunciare che ci avrebbe pensato la Giunta. E così è stato.

Pensato per raccogliere denunce di 'indottrinamenti' dei bambini attraverso l'utilizzo di 'ideologie gender', il call center ha tutti i caratteri di una crociata in difesa di quella che è stata definita la famiglia tradizionale, ponendosi chiaramente in contrasto con le norme della recente legge sulle unioni civili votata poche settimane fa dal Parlamento nazionale.

"Cappellini - prosegue infatti il capogruppo PD - si scaglia con veemenza contro la legge sulle unioni civili e questo spiega bene le sue intenzioni. Rimane ora il dubbio su che cosa succederà quando un genitore avrà chiamato il numero verde per denunciare un insegnante che parla in classe di omosessualità, magari per promuovere il rispetto reciproco e fermare sul nascere manifestazioni di intolleranza tra compagni di scuola".

"Invece - conclude Brambilla - Regione Lombardia, purtroppo, si ispira sempre più a modelli teocratici che non sono propri delle moderne democrazie occidentali e facendo questo rafforza anche prese di posizione locali che non fanno certo bene ad una corretta convivenza civile. Recentemente sono persino apparsi pannelli luminosi in alcuni comuni lombardi che riportano il fatto che l'Amministrazione comunale è contraria all'ideologia gender. Il nostro dissenso anche in questo caso è deciso e irremovile".

 

 

 

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