Marco Degli Angeli M5S) Il venerdì nero dei morti sul lavoro
Precarizzazione, turni massacranti, assenza di controlli e margini risicati che portano al taglio della sicurezza.
C'è chi ogni giorno, magari sottopagato, rischia la vita.
Ma quelli bravi pensano ai vitalizi e alle armi.
Si muore ancora sul lavoro in Italia. Ieri altre quattro vittime, in poche ore. Sander Cerri, muratore di 39 anni, Trento: ristrutturava un edificio, il solaio gli è crollato sulla testa. Giuseppe Venezia, autotrasportatore di 60 anni, Pievesestina di Cesena: scaricava bidoni dei rifiuti dal camion, travolto dal carico. Salvatore Piras, operaio edile di 23 anni, Sorso, Sassari: metteva ponteggi sul furgone, colpito da alcuni tubi. Infine un operaio di origini romene, 54 anni, è morto in ospedale dopo che nel pomeriggio a Sirmione, nel Bresciano, era caduto nel vuoto da un lucernario mentre stava effettuando lavori di manutenzione. In serata poi un altro incidente mortale, ma non legato al lavoro, secondo i carabinieri: un ragazzo di 17 anni di Nole (Torino) schiacciato da un muletto della Metalpress, l’azienda del padre.