Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.16

Mattarella nel Giorno del Ricordo: rinnovare la memoria è un impegno di civiltà

| Scritto da Redazione
Mattarella nel Giorno del Ricordo: rinnovare la memoria è un impegno di civiltà

“Conservare e rinnovare la memoria è un impegno di civiltà”: così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo, che, istituito nel 2004 da una legge dello Stato, si celebra ufficialmente oggi, 10 febbraio, “in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale”.

“Il Giorno del Ricordo”, ha affermato il capo dello Stato, “richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo”.

Come ha sottolineato il presidente Mattarella, “è un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre”, ha osservato. “La sciagurata guerra voluta dal fascismo e l’occupazione nazista furono seguite, per questi italiani, da ostilità, repressione, terrore, esecuzioni sommarie aggravando l’orribile succedersi di crimini contro l’umanità di cui è testimone il Novecento. Crimini che le genti e le terre del confine orientale hanno vissuto con drammatica intensità, generando scie di risentimento e incomprensione che a lungo hanno segnato le relazioni tra popoli vicini”.

“L’Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall’affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova”, ha proseguito Mattarella. “Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro”.

“Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile”, ha aggiunto il capo dello Stato, ricordando che “questo è l’impegno di cui negli ultimi anni il nostro Paese si è reso protagonista insieme alla Slovenia e alla Croazia per fare delle zone di confine una terra di incontro e prosperità, di collaborazione, di speranza”.

“La scelta di Gorizia e Nova Gorica, che saranno congiuntamente Capitale della Cultura europea 2025”, ha concluso il presidente Mattarella, “dimostra quanto importante sia per l’intera Unione che la memoria delle oppressioni disumane del passato sia divenuta ora strada dell’amicizia, della comprensione, del primato della dignità delle persone, nel rispetto delle diversità e dei diritti”. (aise)

473 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria