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Mattei.Ricordata una figura importante per la democrazia| G.Carnevali

| Scritto da Redazione
Mattei.Ricordata una figura importante per la democrazia| G.Carnevali

ASSOCIAZIONE PARTIGIANI CRISTIANI, RICORDATA LA FIGURA DI MATTEI COMANDANTE PARTIGIANO NEL 50° DELLA TRAGICA SCOMPARSA.
Salone dei Quadri di Palazzo Comunale, Cremona, ore 17,00 di VENERDI 26 OTTOBRE 2012. Non c’era la “folla” delle grandi occasioni, quello è vero, tuttavia l’onestà intellettuale dei presenti è stata ampiamente rispettata. L’obiettivo per gli organizzatori era riuscire a far scorrere un pomeriggio, tutto sommato, piacevole ed interessante nella memoria di ENRICO MATTEI, IL COMANDANTE PARTIGIANO CRISTIANO, un grande testimone di irrinunciabili ideali, valoroso combattente della Libertà e grande protagonista della Ricostruzione italiana nel 50° anniversario della tragica scomparsa. E così è stato. Il Coordinatore dell’Associazione Giorgio Carnevali ha introdotto l’incontro culturale.  Gli interventi del Presidente della ANPC cremonese Angelo Rescaglio il quale ha ricordato la figura di Mattei quale esempio manifesto di Amore per la Libertà ispirata dai principi Cristiani, dell’irriducibile relatore Franco Verdi il quale ha tracciato con la solita indiscussa maestria una attenta biografia di Mattei partigiano, di Bruno Tagliati, Presidente delle ACLI cremonesi, che ha portato i saluti dell’Associazione da lui diretta in uno spirito collaborativo di associazionismo democratico. Sono poi seguite alcune letture tratte dai più significativi discorsi di  Mattei interpretate con slancio da Pierantonio Bonetti dell’Anpi di Cremona, a seguire alcune testimonianze di Renzo Capra che conobbe Mattei e crebbe alla sua scuola, soprattutto l’intervento dell’artista Graziano Bertoldi il quale, con l’originalità dei suoi gesti pittorici ed espressivi, ha realizzato un suggestivo quadro da lui stesso meglio definito “MANIFESTO” dal titolo “Enrico Mattei per la libertà e la ricostruzione dell’Italia”. Mi piace qui riportare la “rilettura” che l’artista Bertoldi ne fa della sua opera, un OMAGGIO A MATTEI.

Così il Bertoldi commenta: “La ricorrenza del 50° anniversario della scomparsa di Enrico Mattei è il motivo, né marginale né occasionale, che mi ha spinto a dipingere questa memoria, a contribuire a recuperare quel senso di gratitudine verso uomini che hanno segnato la storia del nostro Paese. Riallacciare questo discorso dopo cinquant’anni, mi consente di cogliere il messaggio di quella esperienza ormai sedimentata dal tempo, per riproporla in questo periodo dove la vita politica e sociale sembra aver perso lo smalto e la trasparenza dei suoi giorni migliori. Ricordare la grande figura di Enrico Mattei, nel cinquantesimo della scomparsa, attraverso un’opera pittorica, non è stato facile. Nel 1962 anno di quel tragico giorno, io sedicenne, (cominciavo a comprendere i valori degli uomini nel ricostruire l’Italia del dopoguerra), cominciavo a frequentare persone che con la loro testimonianza mi fecero commuovere e innamorare della Resistenza e dei tanti partigiani protagonisti nel contribuire a restituire la libertà agli italiani. In quegli anni recuperavo, questo periodo storico, attraverso i libri che mi passavano per mano frequentemente, allora ero apprendista compositore presso una tipografia di Cremona. Iniziavo a comprendere che la Resistenza non era opera di una parte politica, bensì di una larga matrice popolare. Maturando negli anni (notai) si realizzava un miglioramento sociale, l’Italia riacquistava un’immagine solida nel mondo… ciò, grazie a uomini che avevano recepito l’insegnamento di Enrico Mattei.

Comandante partigiano, con i nomi di Este, Monti, Marconi, Leone. Tra i primi a capire che, senza i cattolici, la Resistenza italiana sarebbe stata una questione di parte e non sarebbe valsa al bene del popolo italiano. Non giustizia sommaria, bensì impegno per la costruzione di una società nuova, libera e giusta, vigile e attenta al pericolo di nuove forme antidemocratiche. Si badi bene, non c’è Resistenza che ci liberi una volta per sempre. Enrico Mattei imprenditore e politico, esempio nella ricostruzione d’Italia, in questo mio dipinto rievocativo, sembra volerci ricordare che i valori vanno riconosciuti, tenuti in atto, rafforzati con l’impegno di coloro che hanno incarichi politici e amministrativi, che hanno responsabilità nelle associazioni e nelle famiglie”. In questa mia opera, è assente l’ornamento e l’effetto ridondante, ma è presente una essenziale quantità di dati, simboli e personaggi, senza vuoti di memoria o comode omissioni, come mi ricordava spesso Sua Eccellenza Mons. Enrico Assi, Vescovo di Cremona: “Non bisogna lasciare dei vuoti, perché in politica e nella vita sociale, come in natura, il vuoto attira la tempesta ed è subito riempito da fenomeni che non sono positivi”. Per il Vescovo Enrico, anch’esso protagonista delle vicende della Resistenza, quest’anno ricorre il ventesimo della scomparsa, avvenuta dopo la visita di Giovanni Paolo II a Cremona nel 1992. Infine, nel dipinto mi sono rappresentato come umile militante dell’Associazione Partigiani Cristiani che combatte (se così si può dire) nella “ Resistenza del terzo millennio” riempiendo i vuoti e contrastando le menzogne, che potrebbero attecchire nel fertile terreno dell’indifferenza.
L’impegno artistico per onorare la memoria di Enrico Mattei l’ho condiviso con tutti gli amici dell’Associazione Partigiani Cristiani insieme al ricordo del fu Presidente partigiano Guglielmo Agosti. Lunga vita alla libertà”. Il “MANIFESTO” d Bertoldi rende così “onore e gloria” ad un personaggio indimenticabile della storia italiana. Volentieri solleciterei non solo la lettura soprattutto la visione, in contemporanea con la lettura stessa, dell’opera del Bertoldi per meglio comprenderne gli scopi e le finalità perseguiti dall’uomo Mattei. Grazie.
Giorgino  Carnevali

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