Venerdì, 11 luglio 2025 - ore 01.38

Matteo Piloni Newsletter #131 del 1 luglio 2024

In Consiglio Regionale la destra ha presentato una mozione per chiedere ad Aler - cioè a Regione stessa - di chiedere a Ilaria Salis di saldare il presunto debito

| Scritto da Redazione
Matteo Piloni  Newsletter #131 del 1 luglio 2024
 

In consiglio regionale la destra ha presentato una mozione per chiedere ad Aler – cioè a Regione stessa – di chiedere a Ilaria Salis di saldare il presunto debito – il condizionale è d’obbligo – per aver occupato un alloggio popolare.

Premessa: occupare è sbagliato! Le case popolari devono andare a chi ne ha bisogno, e sono tanti. Regione ha 19mila case vuote. Si dovrebbe partire da qui!

Nel merito: perchè Aler, cioé Regione, non ha provveduto prima nei confronti di un’occupazione abusiva? E delle altre occupazioni abusive? Perchè non se ne occupa? Adesso verranno fatte mozioni per ciascun occupante abusivo?

Ovviamente la mozione aveva uno scopo “elettorale”, ma tant’è. Però dimostra una cosa chiara: che la Regione, cioè la destra, non si sta occupando delle case popolari, tollera gli abusivi e non dà le case a chi ne ha bisogno.

Ps: a fine discussione ho chiesto che anche la Santanchè paghi quanto deve ai lavoratori e allo Stato.

 

Questo è l'elenco dei lavori che Rfi ha effettuato sulla linea Cremona-Treviglio, e che oggi sarà riaperta!

La maggior parte dei lavori riguarda il miglioramento della sicurezza e alcuni propedeutici alla soppressioni di 4 passaggi a livello in città a Crema: 1 a settembre e 3 entro l’anno.
 

SICUREZZA PERSONALE SANITARIO: NON BASTA LA SOLIDARIETÀ, BISOGNA APPLICARE LE LEGGI CHE CI SONO, CHE COSA ASPETTA LA GIUNTA FONTANA?

Di fronte ai sempre più numerosi operatori sanitari aggrediti durante il loro preziosissimo lavoro non basta la solidarietà, che naturalmente non manca anche da parte nostra, ma bisognerebbe anche applicare le leggi e in Lombardia, ben quattro anni fa, abbiamo approvato una legge che riguarda proprio la sicurezza del personale sanitario e sociosanitario e che ad oggi è rimasta lettera morta. Le mie parole in merito all'aggressione subita dal personale sanitario del Pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Crema qualche notte fa.

Il testo prevedeva la stesura di linee guida per la prevenzione e il contrasto degli atti di violenza, l'istituzione di un tavolo tecnico che avrebbe dovuto mettere a punto le soluzioni necessarie per mettere in sicurezza operatori e le strutture e infine la promozione di protocolli d 'intesa con le prefetture per garantire la presenza delle forze dell'ordine a partire proprio dal pronto soccorso e nei reparti più a rischio. Che cosa aspetta la giunta Fontana ad attuarla?

 

PIANO SOCIOSANITARIO: “PIÙ PERSONALE SANITARIO NELLE STRUTTURE PENITENZIARIE, APPROVATA LA NOSTRA PROPOSTA"

Garantire la presenza di adeguato e formato personale sanitario, soprattutto nell’ambito della salute mentale, all’interno degli istituti penitenziari lombardi. È quanto chiede un mio ordine del giorno che oa presentato  in aula consiliare, durante la discussione del nuovo piano sociosanitario di Regione Lombardia e che è stato approvato all’unanimità.

Dentro le carceri si muore anche perché manca personale sanitario. La maggior parte dei detenuti presenta problemi psichici e ha bisogno di cure e terapie specifiche. I dati sono spietati: dopo il 2022, l’anno da record con 85 suicidi accertati in carcere, nel 2023 sono state 71 le persone che si sono tolte la vita e nei primi sei mesi del 2024, siamo già a 45. Dai dati a disposizione, sembrerebbe che almeno 22 delle 100 persone decedute soffrissero di patologie psichiatriche.

Nella casa circondariale di Cremona, per esempio, ci sono al momento oltre 500 detenuti (dati Regione Lombardia) e, di questi, oltre 250 presentano problemi psichici e sono in carico a psicologi o a psichiatri. Nella struttura attualmente è presente uno psichiatra con un contratto per 25 ore settimanali e due psicologhe con contratti per 30 ore e 20 ore settimanali. Oltre a queste figure, sono presenti 5 medici operativi e 8 infermieri, oltre alla coordinatrice infermieristica

(al collegamento il video del mio intervento ).

 

PIANO SOCIO SANITARIO: “TROPPO POCO PER PROFESSIONI SANITARIE E MEDICINA DI TERRITORIO”

Troppo poco per professioni sanitarie e medicina di territorio. È questo il Piano sociosanitario integrato di Regione Lombardia che abbiamo discusso ieri in consiglio regionale.

Un piano che non affronta diverse criticità del sistema sanitario e non dà risposta ai reali bisogni di cura dei lombardi.

Da decenni in Lombardia la carenza di infermieri è gravissima e ora sta diventando emergenza. Cercarli all’estero, come sta facendo l’assessore Bertolaso, non è la soluzione definitiva. Quello che serve è una valorizzazione della professione che nel Piano non c’è.

Per questo abbiamo proposto di introdurre incentivi economici e di carriera.

Il riconoscimento dell’autonomia professionale senza compensi adeguati e la possibilità di un percorso di carriera non basta. Ad oggi per gli infermieri è prevista solo la dirigenza di secondo livello, quella di primo livello spetta solo ai medici, ma per progettare innovazione assistenziale e organizzativa e sviluppare la ricerca in ambito infermieristico serve il dipartimento delle professioni, diretto proprio da un operatore delle professioni.

Il Piano non presenta un modello definito di medicina di territorio. La necessità è quella di potenziare i distretti e garantire gli strumenti necessari in termine di risorse economiche e professionali. Questo è l’unico modo per risolvere l’emergenza liste d’attesa e il sovraffollamento dei pronto soccorso.

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BASTA FAR WEST NELLA LOGISTICA!

Tre anni fa (la mascherina lo dimostra!) abbiamo depositato a mia prima firma una proposta di legge per regolamentare gli insediamenti delle logistiche in Lombardia. Dopo 3 anni finalmente la giunta Lombarda si è convinta di questa necessità.

In commissione è inizia l’iter di discussione per il quale ci auguriamo di poterci confrontare per arrivare ad un testo condiviso.

È un tema importante per la nostra Regione, i nostri territori e per il contributo e il valore economico che il settore porta con sè.

 

LA DESTRA VUOLE CACCIATORI NELLE AREE PROTETTE E UCCELLINI FERITI USATI COME RICHIAMI VIVI

Le oasi protette affidate in gestione ai cacciatori. Gli anellini posti sulle zampe degli uccellini usati come richiami vivi per la caccia controllati solo da un veterinario, escludendo qualsiasi ‘divisa’. Uccellini, feriti dai pallini dei cacciatori, curati e riutilizzati come richiami vivi: “Gli emendamenti alla legge ordinamentale presentati dalla destra e a firma Carlo Bravo e Floriano Massardi, già noti per posizioni sull’attività venatoria per nulla condivisibili, fanno rabbrividire. Ci auguriamo che in Aula anche la maggioranza concordi con noi che siamo oltre il limite della decenza”,Le mie parole e quelle di Marco Carra, al termine della seduta dell’VIII Commissione Agricoltura dove si discuteva, appunto, la ‘Prima legge di revisione normativa ordinamentale 2024’ del consiglio regionale lombardo.

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MALTEMPO DOPO UN ANNO CITTADINI E IMPRESE LASCIATI SOLI DA GOVERNO E REGIONE

Per quanto concerne i ristori alle imprese e ai privati (ndr l’importo complessivo del fabbisogno risulta di 357.558.814,49 euro) ad oggi non sono ancora stati ancora riconosciuti, od erogati, contributi ai privati ed alle imprese in quanto non sono state ancora rese disponibili le risorse da parte del Governo” è quanto si legge nella risposta a me pervenuta in seguito all’ennesima interrogazione che chiedeva conto dei rimborsi richiesti per i danni dello scorso luglio e dell’ammontare delle segnalazioni di imprese e privati.

A quasi un anno dagli eventi calamitosi estremi che hanno provocato danni significativi a moltissimi lombardi, cittadini e imprese non hanno ancora visto un euro e ritroviamo la stessa situazione nel mondo agricolo che solo in questo periodo sta ricevendo alcuni indennizzi relativi ai danni del 2022, mentre per il 2023, per molte province, tra cui anche quella di Cremona, bisogna ancora attendere il riparto del Masaf, che cosa aspettano?”

Se solo Regione Lombardia, ad oggi, avesse tenuto fede anche solo alla metà degli impegni che il consiglio regionale tutto, anche la sua maggioranza, gli aveva chiesto attraverso una nostra mozione approvata lo scorso luglio, oggi non saremmo sicuramente in questa situazione

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COMUNI e PNRR, tra TAGLI e RITARDI.

In consiglio regionale abbiamo portato la voce dei comuni lombardi che stanno subendo il ritardo del Governo nei pagamenti delle quote loro spettanti del PNRR. Soldi ottenuti dai Comuni, attraverso bandi, per la realizzazione di opere che stanno facendo ma per le quali il Governo sta tardando il pagamento. A rischio ci sono i bilanci dei comuni stessi e i servizi per i cittadini.

Una situazione pesante che rischia di aggravarsi ulteriormente se il decreto Giorgetti sarà approvato. Un decreto che taglia ai comuni 250 milioni di euro l’anno, per 5 anni. In provincia di Cremona parliamo di quasi 7 milioni di euro. Inaccettabile! L’altro giorno Giorgetti è venuto a Cremona e non ha detto una parola, nel silenzio complice del suo candidato a Sindaco.

Qui il mio intervento in aula!

https://www.facebook.com/matteoinRegione/videos/1415595425812542

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