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Milano. 30% di parti cesarei in meno

| Scritto da Redazione
Milano. 30% di parti cesarei in meno

SALUTE. MAJORINO: “MILANO HA IL 30% DI PARTI CESAREI, MENO DELLA MEDIA NAZIONALE CHE È INTORNO AL 40%.
Milano, 7 Settembre 2011 – È stata presentata oggi a Palazzo Marino l’indagine “Naturale o cesareo? Il parto che divide”realizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), in collaborazione con il settimanale Io Donnae il Dipartimento di salute materno infantile dell’OMS, su un campione di 1000 donne di età compresa fra i 20 e i 40 anni. Dall’indagine emerge che quattro bambini su dieci in Italia nascono con taglio cesareo, confermando il nostro Paese come una fra le nazioni in cui si effettua il più alto numero di parti cesarei, all’incirca il 40% (quando le soglie raccomandate dall’OMS si limitano al 15%), di certo quella con le percentuali più elevate d’Europa. La città di Milano vanta una media del 30% circa di parti cesarei e si attesta, quindi, tra le città con il tasso più basso. A questo proposito l’assessore alle Politiche sociale e Servizi per la salute Pierfrancesco Majorino ha dichiarato:  “Sosteniamo, come Amministrazione, per quanto di nostra competenza e comunque come amministratori, sensibili, la natalità e la genitorialità. Siamo lieti di ospitare e sostenere un confronto pubblico su un tema tanto delicato, difficile e bello come quello del parto. Crediamo – ha continuato l’assessore - che la valutazione del parto cesareo e dei suoi effetti sia un'utile occasione di confronto tra istituzioni, città, comunità scientifica. Per quanto riguarda la nostra città emergono dati importanti che vanno valutati con attenzione, anche se sono comunque confortanti rispetto alla media nazionale: alla clinica Mangiagalli, dove va ricordato che si concentrano i parti più complessi, il 41% delle donne effettua il parto cesareo, all’ospedale Sacco il 33%, al San Raffaele il 32%, al San Carlo il 29%. L'Amministrazione comunale – ha concluso Majorino - intende quindi sostenere e appoggiare gli ospedali milanesi e le strutture sanitarie che sono impegnate in una campagna di informazione rivolta alle future mamme sui potenziali benefici e danni del taglio cesareo, in modo tale che non si abusi del cesareo ma venga attuato solo laddove le effettive necessità cliniche della donna lo richiedano".

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