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Milano. La rassegna di film "I CAPOLAVORI DISSEPOLTI"

Otto splendidi film splendidi, fondamentali della storia del cinema

| Scritto da Redazione
Milano. La rassegna di film

Invito a partecipare alla rassegna di film "I CAPOLAVORI DISSEPOLTI" - I grandi film della storia del cinema, organizzata da Milano a Memoria in collaborazione con l'Associazione La Conta , che ci sarà da giovedì 26 giugno 2014 alle ore 19,00, c/o Milano a Memoria in Piazza Diaz 7 MilanoL’ingresso ad ogni proiezione, in ambiente con aria condizionata, è di 6 euro cad. E’ gradita la prenotazione telefonando ai numeri: 02.49438217 366.8732355 - 329.4709020.

PROGRAMMA DELLA RASSEGNA FILM

GIOVEDI’ 26 GIUGNO 2014 ALLE 19,00proiezione del film:

RASHOMON di Akira Kurosawa - 1950. Sotto il portico del tempio del dio Rasho a Kyoto nel XV secolo un boscaiolo, un bonzo e un servo rievocano un tragico fatto di sangue, giudicato in un tribunale davanti al quale hanno deposto come testimoni: un bandito aveva aggredito un samurai che, in compagnia della moglie, attraversava una foresta, uccidendo l'uomo e violentando la donna. Alla prima versione dei fatti data dal bandito segue quella della donna: entrambe sono raccontate dal boscaiolo. Il bonzo riferisce una terza versione, fatta dallo spirito del defunto samurai, evocato da una maga. Allora, riprendendo la parola, il boscaiolo confessa di avere assistito al delitto e racconta ai compagni una quarta versione, prima di raccogliere un bambino abbandonato e portarselo a casa. Tratto da 2 racconti di Ryumosuke Akutagawa (1892-1927), il 12 film di A. Kurosawa vinse a sorpresa il Leone d'oro a Venezia nel 1951, facendo da battistrada nei festival e sui mercati europei al cinema giapponese. Scandito dal ritmo ossessivo di un bolero, è un film in cui le diverse componenti letterarie, psicologiche (persino psicanalitiche) e drammatiche si fondono in una superiore unità filmica che rimanda al cinema muto e, insieme, anticipa la tecnica televisiva con un linguaggio febbrilmente barocco nel suo virtuosistico dinamismo.L'incrociarsi delle versioni contraddittorie serve "meno a sottolineare la vanità o la debolezza umana... che a far sentire l'abisso che separa le parole e le cose, la soggettività e la realtà...A questo proposito Rashomon è più vicino a Faulkner che a Pirandello" (J. Lourcelles). Premio speciale agli Academy Awards 1951: l'Oscar per il miglior film straniero fu istituito nel 1956. Rifatto a Hollywood come L'oltraggio (1964) con la regia di M. Ritt e Paul Newman nella parte di T. Mifune.

SABATO 28 GIUGNO 2014 ALLE 19,00 proiezione del seguente film:

L’ANGELO STERMINATORE di Luis Bunuel - 1962. Tratto da un soggetto teatrale scritto da José Bergamin intitolato Los naufragos e sceneggiato oltre che dallo stesso Buñuel anche da Luis Arcoriza, L’Angelo Sterminatore è uno dei film più belli diretti dal grande maestro spagnolo. La trama è solo un pretesto per scavare nei meandri della psicologia umana del mondo borghese la cui morale, per Buñuel, diventa antimorale. Dopo una prima teatrale, una comitiva dell'alta borghesia viene invitata a cena in una villa di amici. Sul tardi, mentre ascoltano una pianista, si accorgono che la servitù si è inspiegabilmente eclissata. Cercano di uscire dalla villa ma qualcosa li trattiene. Sono prigionieri di loro stessi e improvvisamente si ritrovano, quasi fosse il giorno dell'Apocalisse, a piangere sul loro destino. La situazione si fa sempre più tesa, i loro dialoghi sempre più amari e violenti fino al "sacrificio carnale" di una giovane ragazza che viene posseduta dal loro ospite. Solo allora crederanno di essersi liberati dal loro incubo.

DOMENICA 29 GIUGNO 2014 ALLE 16,00 proiezione del seguente film:

L’ARPA BIRMANA – di Kon Ichikawa 1956.L’arpa birmana racconta del soldato Mizushima (Shôji Yasui) che, dopo travagliate vicissitudini prima del rimpatrio forzato dal fronte birmano nel luglio 1945, nelle quali resta ferito ed isolato dal proprio reparto (siamo alla vigilia delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki e della resa incondizionata, ndr), si traveste da bonzo buddista e, attraversando la Birmania, comincia a girovagare, dapprima cercando di ritrovare il proprio reparto, e poi credendo sinceramente al suo nuovo ruolo, seppellendo i commilitoni uccisi in combattimento. L’uomo, in questo viaggio che è geografico, ma anche spirituale, ricorda gli orrori del conflitto, a cominciare da quello che vede un comandante dell’esercito giapponese (Rentaro Mikuni), intransigente nella propria fedeltà militaresca, portare alla morte tutti i suoi soldati, piuttosto che accettare la resa al nemico. Mizushima è, ovviamente, l’unico sopravvissuto: dopo i furori della guerra e della morte, al bonzo non resta che la ricerca del silenzio spirituale e la compagnia di un pappagallo e di un’arpa, strumento che gli è caro, con il quale salvava la vita ai suoi compagni in divisa, suonandola per avvisarli della presenza o meno del nemico.

MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 ALLE 17,00 ED ALLE ORE 19 proiezione del seguente film:

IL SETTIMO SIGILLO di Ingmar Bergam - 1957.Si tratta di un vero e proprio capolavoro (premio speciale della giuria a Cannes nel 1957), che  lo stesso autore non lo definisce la sua opera migliore e lungi dall'essere perfetta,  ma lo è certamente per quello che ha saputo significare per un certo tipo di immaginario fantastico. La Morte di Bergman, quel "pagliaccio bianco" come lo stesso regista l'ha definito, ha saputo senz'altro colpire lo spettatore, allora come oggi, con quell'immagine tanto semplice quanto penetrante. La storia in sé ci racconta del ritorno a casa di un Cavaliere crociato, Antonius Block, che colpito dalla peste è destinato a morire. Un'idea però allungherà la sua vita fino al ritorno al proprio maniero, ossia giocare una partita a scacchi con Morte... la partita durerà l'intero viaggio, durante il quale il Cavaliere avrà modo di interrogare se stesso e Morte sul senso della vita, accompagnato da un seguito di personaggi raccolti via via per strada e che danno un'affresco dell'umanità, dallo scettico e navigato Jons ai semplici e devoti Jof e Mia, che assieme al loro figlioletto richiamano un altro trio familiare ben più noto. Il film si chiude con la silhouette dei protagonisti che danzano assieme alla morte sullo sfondo del cielo bigio... sequenza che lo stesso Bergman riferisce essere stata concepita e realizzata a riprese ormai ultimate, ispirato dalle condizioni metereologiche sul set ormai in via di smantellamento. Uno dei maggiori pregi della pellicola è senz'altro un'elevata potenza visiva ed espressiva, grazie anche ad un'ottima fotografia e ad un raffinato bianco e nero, che una regia intelligente ed accorta ha saputo sfruttare ottimamente, giocando con luci ed ombre in modo da rendere ogni immagine un quadretto che resta impresso negli occhi dello spettatore. Mirabile, da questo punto di vista, la scena in cui nella foresta Antonius attende Morte, seduto dinanzi alla scacchiera, col il capo chino e la mantella avvolta: un Cavaliere stanco che sa di dover prima o poi fare i conti col proprio destino. Altro punto da assegnare al regista è tutta la sequenza dell'arrivo dei flagellanti, che interrompono la festa messa in scena da Jof e la sua compagnia, in un contrasto che trasmette tutto l'orrore e l'angoscia di una Morte che incombe sulla vita degli uomini.

GIOVEDI’ 3 LUGLIO 2014 ALLE 19,00proiezione del film:

METROPOLIS di Fritz Laing - 1927. Metropolis è una città del 2026, orgogliosa dei suoi grattacieli e delle sue sopraelevate, abitata da gente ricchissima e in buona parte sfaccendata. Ma sotto le sue fondamenta vi è un'altra città, quella operaia, dove turbe di uomini-schiavi attendono a macchinari giganteschi ed a colossali centrali. Un giorno Freder, il padrone di "Metropolis", licenzia per negligenza uno dei propri collaboratori, il quale, in un accesso di scoramento, tenta il suicidio, ma John, il figlio del borghese tiranno, lo impedisce. L'uomo svela allora al giovane il mistero della città sotterranea, nella quale John si avventura, da prima incredulo ed attonito, poi sconvolto. Per meglio immedesimarsi nell'inattesa e terribile disumanità di quel mondo, John decide di prendere il posto di un operaio, sottoponendosi così a fatiche e condizionamenti fino allora per lui impensabili: conosce Maria, una bionda e giovanissima ragazza che, nelle catacombe, invita gli operai alla preghiera ed alla sopportazione. Ma notizie sull'apostolato di Maria giungono presto alle orecchie del Potere: il signore di "Metropolis" obbliga allora uno scienziato (Rotwang), che è al suo servizio, di rapire la donna, trasferendone su di un automa le fattezze e l'anima. Con un tale "robot" sarà così estremamente agevole manipolare e dominare la classe operaia. Mentre invano John cerca la ragazza, di cui si è innamorato, la Maria-"robot" si scatena, sobilla i lavoratori e si mette alla loro testa. Tutti la seguono come affascinati dal suo carisma, le fabbriche sono prese d'assalto e danneggiate, finchè un attacco collettivo e decisivo alla più grande delle centrali energetiche provoca il disastroso allagamento dei quartieri dove vivono le donne ed i bambini. (...) Per fortuna la vera Maria, fuggita dalla casa dello scienziato e raggiunta da John, mette in salvo i bambini, ormai quasi travolti dalle acque. Tutti si ritrovano davanti alla porta della Cattedrale. John, assumendosi il ruolo di mediatore e con accanto a sè la giovane donna, persuade il padre che è solo con la comprensione e l'amore che la Mente ed il Braccio potranno operare uniti per una società libera e giusta Ne esistono varie copie, ciascuna diversa dall'altra per durata e montaggio. Lo stesso F. Lang provvide nel '27 a togliere mezz'ora dall'edizione originale. La più attendibile oggi è quella restaurata nel 1984 dalla Cineteca di Monaco, a cura di Enno Patalas, che dura 147m (4189 metri), ma nello stesso anno il musicista Giorgio Moroder ne confezionò una di 87m, virata in vari colori e sonorizzata con una colonna sonora rock con canzoni che fu distribuita sul mercato commerciale. Esistono, insomma, molte Metropolis. Disparati i giudizi critici. Nel '27 H.G. Wells, che di fantascienza s'intendeva, lo definì "stupidissimo", mentre Luis Bunuel lo giudicò retorico, banale, pedante, intriso di romanticismo superato, aggiungendo che "... se opponiamo alla storia la fotogenia plastica del film, allora reggerà qualsiasi confronto, ci sconvolgerà come il più bel libro d'immagini mai visto". E all'insegna del sincretismo sia per contenuti sia per forme, frutto di una moda culturale del suo tempo: la tendenza al Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale. Discutibile e Kitsch finché si vuole, l'operazione di G. Moroder è legittima: è uno dei tanti film muti che hanno bisogno di musica. (Che fu scritta appositamente nel '26 da Gottfried Huppertz.) Può esistere un film stupido e geniale? Il contrasto tra la melensaggine mistica da romanzo d'appendice di Thea von Harbou che lo scrisse e la forza visionaria di suo marito Lang rimase irrisolto. Metropolis è un capolavoro di cinema decorativo, la messinscena di un delirio.

VENERDI’ 4 LUGLIO 2014 ALLE 19,00proiezione del film:

L’ANGELO AZZURRO di Josef V. Sternberg - 1930. Il professor Unrat, si invaghisce della sciantosa Lola-Lola, che si esibisce al cabaret "L'Angelo azzurro". Riesce a sposarla per seguirla nelle tournée, affrontando vergogna e umiliazioni. Di ritorno due anni dopo all'"Angelo azzurro", dapprima si rifiuta di dare spettacolo di fronte agli ex allievi che affollano la sala, e poi vinto dalla gelosia tenta di strozzare Lola-Lola. Uno dei film più famosi della storia del cinema, nonché pietra miliare nell'edificazione della leggenda personale di Marlene Dietrich. Vi si respira un erotismo vicino a quello dei dipinti di Toulouse-Lautrec. Il quadro della provincia tedesca è dipinto senza pietà.

SABATO 5 LUGLIO 2014 ALLE 19,00proiezione del film:

LES ENFANTS DU PARADIS di Marcel Carme -1945. Nella Parigi del 1840 la bella Garance, amante del criminale Lacenaire, s'innamora del timido mimo Debureau, si fa sedurre dall'attore Lemaitre e proteggere dal conte de Montray. Baptiste Debureau, ormai celebre, è sposato con Nathalie e padre di un bambino, ma ama ancora Garance, diventata la mantenuta del conte, che lo ricambia, suscitando la gelosia di Lemaitre. Il conte viene assassinato da Lacenaire e, dopo un'unica notte d'amore, Garance abbandona Baptiste a Nathalie. Con Alba tragica è il capolavoro della coppia Carné-Jacques Prévert. Al di là delle discussioni critiche che suscitò (con accuse di un'esaltazione della forma in bilico su un formalismo di splendore raggelato e di decadentismo troppo compiaciuto), il film vanta una galleria di personaggi memorabili, una sontuosa e raffinata ricostruzione d'epoca, una fertile dialettica drammatica tra la vita e la finzione (il teatro), figure storiche e personaggi inventati, tragedia e pantomima, il muto e il parlato. Girato a Nizza e a Parigi tra il 1943 e il 1944 con due lunghe interruzioni per ragioni belliche, uscì a Parigi nel maggio 1945.

DOMENICA 6 LUGLIO 2014 ALLE 16,00 proiezione del seguente film:

LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO  di Carl Theodor Dreyer -1928. Processo e morte sul rogo di Jeanne d'Arc (1412-31), giovane contadina lorenese, concentrati in un sola giornata (14 febbraio 1431): la Pulzella d'Orléans raccontata come vittima e martire, donna che soffre, opponendo intelligenza, umiltà e la sua solitudine ai giudici di Rouen. Uno dei capolavori del muto, e un vertice nella carriera del danese Dreyer che si serve del primo piano (quasi metà del film) per risolvere l'arduo problema del film storico: col primo piano compensa il tempo con lo spazio e riporta al presente lontani fatti storici: il volto umano come specchio dell'anima e del suo destino. Fondato sulla plasticità dell'inquadratura e sui valori ritmici del montaggio, è in un certo senso il capolavoro dell'espressionismo e, forse, l'unico film espressionista non contaminato da quello letterario e teatrale. Splendido bianconero di Rudolf Maté. La 1ª edizione durava 110 minuti circa (2210 m); nel 1952 fu rieditata, senza scrupoli filologici, in 85 minuti da G.M. Lo Duca con l'aggiunta di una colonna sonora e musiche di Albinoni, Vivaldi, Scarlatti, Bach. Nel 1981, in un istituto psichiatrico norvegese, fu ritrovata una copia, proveniente dal negativo originale distrutto in un incendio, che ha dato origine a una 3ª edizione più completa.

Otto splendidi film splendidi, fondamentali della storia del cinema, capaci di darci ancora grandi emozioni. Da non perdere!

Associazione "La Conta" Milano

 

 

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