Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 08.38

Moldova e Romania uniscono i gasdotti nazionali

| Scritto da Redazione
Moldova e Romania uniscono i gasdotti nazionali

Il Primo Ministro moldavo, Vlad Filat, e il suo collega romeno, Victor Ponta, danno il via alla costruzione del gasdotto Iasi-Ungheni. L'importanza del progetto per l'integrazione energetica di Chisinau nel mercato europeo.
Una conduttura bidirezionale di 43,2 chilometri per implementare l'indipendenza energetica della Moldova con il trasporto di 1,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Nella giornata di lunedì, 29 Ottobre, il Primo Ministro romeno, Victor Ponta, e il suo collega moldavo, Vlad Filat, hanno annunciato l'avvio della costruzione del gasdotto Iasi-Ungheni.
Questa conduttura e concepita per unire i sistemi infrastrutturali energetici di Romania e Moldova. Come riportato dall'autorevole Natural Gas Europe, il gasdotto Iasi-Ungheni Sara realizzato per gran parte del suo tragitto in Romania per un costo complessivo di 19,2 Milioni di Euro.
La portata dell'operazione ha un valore geopolitico di rilevanza notevole, dal momento in cui il gasdotto Iasi-Ungheni contribuisce a diversificare le forniture di gas di un Paese della Comunità Energetica Europea - una sorta di UE dell'energia -  ad oggi quasi totalmente dipendente dalla Russia.
Sul piano politico, l''Alleanza per l'Integrazione Europea - coalizione filo-occidentale al governo a Chisinau - ha avviato un piano di riforme per ottenere in tempi brevi la firma dell'Accordo di Associazione UE-Moldova: un documento che integra l'economia moldava con quella dell'Europa unita.
Di conseguenza, sul piano energetico la Moldova ha anche aderito alla Comunità Energetica Europea, ed ha progettato l'integrazione del sistema infrastrutturale energetico nazionale con quello dei Paesi dell'Unione Europea.
La decisione geopolitica di Chisinau non e piaciuta a Mosca, che, alla meta di Ottobre, ha invitato la Moldova ad abbandonare l'UE dell'energia in cambio della promessa di rivedere le clausole del nuovo contratto che il governo moldavo deve firmare con il monopolista del gas, Gazprom.
In particolare, i russi hanno chiesto alla Moldova di denunciare il Terzo Pacchetto Energetico: legge UE che vieta ad enti monopolisti - come Gazprom - il controllo congiunto sia della compravendita di gas che del sistema di distribuzione dell'oro blu presso i paesi acquirenti.
Dinnanzi alle richieste di Mosca, tiepida e stata la reazione di Chisinau, che, senza arrendersi al diktat della Russia, ha ottenuto dall'Unione Europea una proroga di tre anni nella realizzazione delle clausole del Terzo Pacchetto Energetico per potere negoziare il nuovo accordo con Gazprom senza pressioni.
Lo scontro in Romania tra il Premier socialista e il Presidente moderato
Dal punto di vista della Romania, la costruzione del gasdotto Iasi-Ungheni costituisce un capitolo della lotta interna tra il Primo Ministro socialista, Victor Ponta, e il Presidente moderato, Traian Basescu.
Il Capo di Stato romeno ha sostenuto i lavori per lo sfruttamento di giacimenti di gas naturale e non-convenzionale nel territorio nazionale, ed ha supportato i progetti varati dalla Commissione Europea per diversificare le forniture di gas per il Vecchio Continente attingendo oro blu direttamente dai giacimenti dell'Azerbaijan.
Ponta, invece, ha cavalcato l'onda ambientalista, ha sostenuto una moratoria per lo sfruttamento dei giacimenti di gas non convenzionale in Romania, ed ha ritenuto necessario l'incremento di importazione di oro blu naturale da Gazprom.
Contestato dall'Unione Europea per le scelte di politica energetica, Ponta può contare sul sostegno alla costruzione del gasdotto Iasi-Ungheni per sostenere un progetto sostenuto da Bruxelles, e presentarsi agli elettori romeni nelle prossime Elezioni Parlamentari con una posizione più in linea alle direttive dell'UE.

Matteo Cazzulani

 

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