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Newsletter della biblioteca Franco Battiato di Fiorenzuola 13 dicembre 2022

Associazione culturale - via liberazione 37, 29017 Fiorenzuola d'Arda (PC) 347.2983592

| Scritto da Redazione
Newsletter della biblioteca Franco Battiato di Fiorenzuola 13 dicembre 2022

SOMMARIO

· Gli appuntamenti della Biblioteca Franco Battiato di Fiorenzuola
· Gli appuntamenti consigliati dalla Biblioteca Franco Battiato di Fiorenzuola
· Novità in Biblioteca
· Il racconto di Shaktidevi
· Poesie di Paolo Mario Buttiglieri
· L'editoriale di Paolo Mario Buttiglieri
· NEWS: A SERGIO BUTTIGLIERI IL PREMIO 'EUGENIO MONTALE FUORI DI CASA' 2022
 
 

Gli appuntamenti

della biblioteca Franco Battiato di Fiorenzuola.

 
FIORENZUOLA
Giovedì 15 dicembre ore 15.00–17.00 presso bar ristorante pizzeria Croce Bianca in piazza Caduti a Fiorenzuola

Gruppo di Lettura di Fiorenzuola d’Arda (Pc), dove condividere leggendo e commentando con gli altri brani delle tue letture preferite o dei tuoi scritti (poesie, racconti, articoli e riflessioni).
Uno degli argomenti di questa settimana sarà:

UN GIORNALE PER FIORENZUOLA
INFO 347.2983592 - ingresso libero.
 

Gli appuntamenti consigliati

dalla biblioteca Franco Battiato

Carpaneto Piacentino

La Biblioteca comunale ricorda che sabato 17 dicembre, alle ore 9.30, si terrà il secondo incontro del Gruppo di Lettura e Conversazione, incentrato sui temi di FRATELLANZA ed UGUAGLIANZA. È questa un'occasione per condividere con gli altri, leggendo e commentando, brani di letture preferite o scritti personali, poesie, racconti, articoli e riflessioni. Se non hai mai partecipato, questa è l'occasione giusta per provare! Ingresso libero e aperto a tutti. 
 
 
SALSOMAGGIORE
 
Incontri de 'Il Salotto Illuminato'



- 1"Presentazione del libro 'Lascia ch'io pianga' di Fiammetta Chertizza

13 dicembre ore 17, Grand Hotel Salsomaggiore


- "Cosa stanno facendo sopra le nostre teste?" Scie chimiche.

Analisi socio-scientifica di un'inquietante realtà con il biologo e

giorrnalista Giorgio Pattera

16 dicembre ore 17, Palazzi dei Congressi
Tutti gli incontri sono ad INGRESSO GRATUITO.e-mail: ilsalottoilluminato@gmail.com - cell. 338 - 2852281 - facebook.com/ilsalottoilluminato/
 
 
Novità in Biblioteca
 
Simonetta Tassinari - FILOSOFIA IN 5 MINUTI, idee, concetti, personaggi  raccontati in pillole - Gribaudo.
 

Il racconto di Shaktidevi

Racconti di Shaktidevi n°86
PARABOLE DIETRO L'ANGOLO
on uqbar love quotidiano
IL RITORNO DI MARILLA (seconda parte)
Marilla sonnecchiava serenamente dentro la corolla di una campanula. Aveva le ali piegate sotto la sua testolina e un lieve sorriso sulle labbra quando lo gnomo Tombù scrollò la campanula e Marilla aprì gli occhi. “Su, su dormigliona! E’ ora che ti svegli!” Marilla si stiracchiò sbadigliando. “Uh, che succede? Perché svegliarmi così presto gnomo Tombù?” Tombù fece un sospiro e rispose. “Oggi dovrai andare in quel luogo…ricordi? In quel luogo! E dovrai andarci da sola! Mi raccomando…da sola!”
Marisa si svegliò improvvisamente. Aveva ancora sognato per l’ennesima volta la stessa scena per una settimana intera. Si alzò e andò in bagno. Sotto la doccia ripensava al sogno ricorrente. “Chissà dove vorrà che vada lo gnomo Tombù!” Sapeva che i suoi amici folletti le avrebbero dato le indicazioni giuste, ma in quei giorni pur restando attenta e all’erta non aveva notato niente che potesse darle qualche riferimento o indirizzo del luogo che intendeva lo gnomo Tombù.
I luoghi dove doveva dirigersi di solito le capitavano per caso. Li vedeva scritti su un giornale trovato su una panchina. Li sentiva attraverso una canzone che le ricordava un certo paese. Oppure parlando con una amica ecco che all’improvviso si nominava una certa località dove non era mai stata. Però pensandoci, quella settimana non era ancora andata in città. Si era limitata a girare per boschi e laghetti in cerca di un po’ di refrigerio. Decise così di andarci.
Arrivata in città parcheggiò l’auto davanti ad un negozietto di cibi biologici, scese per andare a far spesa, ma fu distratta da alcune voci. Marisa si guardò intorno e vide due uomini nell’altro lato della strada che stavano discutendo animatamente. Voleva evitarli ma qualcosa la spinse a dirigersi verso di loro e quando fu vicino si trovò a chiedere se sapessero dove si trovava il negozio “Girulò” “Come, scusi? E’ un negozio che non ho mai sentito!” Rispose uno di questi con fare un po’ seccato per essere stato disturbato. L’altro compare intervenne: “Lo scusi, è uno buzzurro! Ma non mi pare di aver mai sentito questo nome. Mi spiace.” E i due ripresero a discutere.
Marisa si stava allontanando ma ecco che uno dei due uomini gridò all’altro: “Sì, in Toscana. A Orvieto.” Marisa finalmente ebbe l’indicazione che tanto aspettava. Salì in auto e tornò a casa dove cominciò a navigare su internet per aver informazioni sulla città di Orvieto. Doveva sapere qualcosa di più su questo luogo. Trovò che era ricca di luoghi dove un tempo vi erano stati gli antichi Etruschi, quindi luoghi carichi di energia. Pensò di prenotare subito un albergo e partire per questa nuova avventura.
Peccato dover andare sola, ma così aveva detto in sogno lo gnomo Tombù. Pazienza, caricò bene la sua auto e partì. Quando giunse ad Orvieto era quasi sera, era stanca ma contenta. La mattina dopo cominciò ad informarsi chiedendo al personale dell’albergo se conoscevano dei luoghi Etruschi di quel posto. “Oh, ce ne sono molti!” Rispose una cameriera, e continuò dicendole che se proprio ne voleva di particolari doveva chiedere a sor Gaetano che conosceva luoghi davvero fantastici dove pochi turisti avevano messo piede.
“Che bello! Magnifico! Posso sapere dove trovare questo sor Gaetano?”
“E’ mio zio!” Rispose la cameriera dell’albergo che si chiamava Maria “E vi dico questo perché siete una persona simpatica. Da mio zio non manderei mai una persona che mi ispiri antipatie”. Ribatté sorridendo. “Grazie, grazie!” Disse felicemente Marisa.
Marisa emanava attraverso canali sottili e sconosciuti una sottile energia che dava immediata simpatia e fiducia. Fu così che attraverso lo zio di Maria, poté entrare in luoghi energetici sconosciuti persino agli stessi abitanti di Orvieto. Sor Gaetano infine la portò a visitare un cunicolo dove all’interno vi era una stanza ancora piena e ricca di accessori e dove solo lui ne conosceva l’esistenza, tanto che ne era orgoglioso e fiero di averla scoperta da non farlo sapere a nessuno. Ma Marisa gli ispirava così tanta fiducia che dopo essersi fatto promettere che mai dovrà riferirlo in giro, la portò in quel luogo. Appena entrò Marisa notò subito tanti vasi, magnifici e dipinti con colori ancora vivi. C’erano collane, bracciali e anelli e pettini con ferma capelli i che sembravano in avorio, molto lavorati o con pietre stupende. Armi e addirittura drappi ricamati e poi mantelli e vesti velate.
Marisa osservava e ammirava. Ad un certo punto per terra notò un ciondolo. Fece finta di nulla e ci mise un piede sopra. Poi con fare incurante fece cadere la borsetta e si abbassò a raccoglierla. Spostò il piede e raccattò il ciondolo che nascose nel pugno della sua mano. Sor Gaetano aveva mille occhi, le aveva detto che nulla doveva essere toccato. Era molto superstizioso ma non aveva fatto i conti con Marisa che invece non lo era per niente e ci teneva tantissimo a portarsi un ricordino a casa.
Il viaggio di Marisa si concluse dopo qualche giorno. Salutò calorosamente con mille ringraziamenti e un piccolo dono per Maria e sor Gaetano. Fece così ritorno a casa. Una volta arrivata e soddisfatta per il bel viaggio compiuto prese il ciondolo e lo mise accanto al suo letto sul comodino. Quella notte fece un sogno. Sognò lo gnomo Tombù, le disse che aveva fatto un ottimo lavoro andando a scovare quei centri di energia molto importanti per loro.
Tombù volle ricompensarla per questo e le disse che il ciondolo da lei preso era fatto di un minerale resinoso che era conosciuto come ambra, una magnifica resina naturale e trasparente. Se Marisa osservava bene la resina avrebbe notato che dentro di essa c’era una spina. Era una spina insanguinata caduta dalla corona di spine che Gesù portava in testa il giorno della sua crocifissione. Erano stati gli spiriti invisibili a raccoglierla e a fare in modo di rivestirla con l’ambra, il minerale più adatto per poterla conservare.
Con il tempo era passata di mano in mano fino ad arrivare in Italia dove una donna Etrusca la vide sulla spiaggia del Golfo di Baratti. La prese e la tenne con sé. Le dava una calma intensa e le procurava gioia e serenità, così prima di morire la diede alla figlia la quale a sua volta la tramandò. Fino a quando mano dopo mano finì in quella tomba Etrusca dove Marisa la trovò e la raccolse. Ed ora era sua, tutti i poteri della pietra le appartenevano e le avrebbero giovato. Lo gnomo Tombù le disse come avrebbe dovuto utilizzarla.
Doveva andare al lago di Lamar e immergere il ciondolo nel lago dicendo un mantra che già conosceva e pronunciava spesso. Poi doveva entrare nel bosco e montare la sua amaca e dopo essersi adagiata tenere il ciondolo tra le mani, socchiudere gli occhi senza addormentarsi e ripetere il mantra fino a quando le sarebbe successo qualcosa di speciale. Marisa dopo queste parole aprì gli occhi e presa carta e penna scrisse ogni cosa che le aveva suggerito Tombù nel sogno.
Al mattino si alzò in forma pimpante, e come se avesse avuto le ali alle spalle fece tutto velocemente finchè fu pronta per andare verso il lago di Lamar. Una volta giunta seguì bene le istruzioni scritte. Quando la sua amaca fu pronta vi si adagiò con il suo ormai “sacro ciondolo” tra le mani. Socchiuse gli occhi e all’improvviso si trovò in un’epoca passata, nel medioevo. Camminava tra le bancarelle di un mercato cittadino tra viandanti di quel tempo e si trovava a pensare e discutere dei fatti del giorno con le donne di quell’era.
Poi all’improvviso si trovò in un altro periodo storico, era accanto alla regina Vittoria ed era vestita da damigella e poi ancora in guerra accanto a dei soldati di trincea con un fucile in mano che urlava furiosamente con il cuore che batteva forte nel petto. Quello che la stupiva era che si vedeva materialmente in più posti ed epoche diverse e contemporaneamente ondeggiava comodamente nella sua amaca. Si trovava realmente in più posti allo stesso tempo eppure si vedeva tranquilla nel bosco.
Arrivò anche a vedersi nel futuro catapultandosi in un tempo dove cose, pensieri, fatti e persone erano inimmaginabili anche da descrivere. Capì come la sua consapevolezza nel futuro si sarebbe notevolmente evoluta. Si stupiva di come tutto questo fosse così reale e di come ovunque lei si trovasse viveva sempre nel presente. Tutto era come se mai fosse passato o doveva ancora avvenire. Tutto si basava sul presente. Non esisteva il tempo, quindi né il passato e né il futuro. Tutto era qui e ora. Capì il dono di cui era stata favorita, comprese che tutto ciò che esiste, esiste da sempre. L’unica cosa che si sposta è la coscienza che evolve continuamente, fino ad unirsi alla Coscienza Divina, chiamata Dio o Infinito. Ed è là che un giorno tutti gli esseri o per meglio dire, le coscienze di ognuno finiranno.
Tutto esiste ora in questo momento, qui e per sempre, ciò che si sposta ed evolve è solo la nostra coscienza.
 
 

Poesie di Paolo Mario Buttiglieri

 
è difficile vedere dio

nei giorni

di nebbia

(paolo mario buttiglieri)
 
all’alba ti svegli solo per amarmi

e ti addormenti al tramonto

stretta trale mie braccia



i nostri baci s’inseguono

delicati e instancabili

appassionati e senza freni



e la nostra vita scorre

come l’acqua di una cascata

al centro dell’universo

(paolo mario buttiglieri)
 
siamo semplici

apparentemente strani

ma la nostra mente



ci conduce per mano

dietro ai pifferai magici

e così possiamo vedere



folle di renziani, berlusconiani,

alfaniani, grillini, forconiani,

cretiniani, idiotiani e parrocchiani 
(paolo mario buttiglieri)
 
quando respiri

credi che la vita

sia l’aria che entra

e non ti rendi conto

che ciò che ti fa vivere

è l’aria che esce

(paolo mario buttiglieri) 
 
dopo aver chiuso i manicomi

ora vogliono riaprire le case chiuse

ma ancora non si parla di aprire il cuore

(paolo mario buttiglieri) 
 
cercare l’amore

è un modo

per non amare

(paolo mario buttiglieri) 
 
sono così simpatici i parcheggiatori abusivi

assomigliano a quei politici

che ci fanno credere di fare qualcosa per noi

(paolo mario buttiglieri) 
 
fecero coppia fissa

ma così fissa

che smisero d’esistere come persone

(paolo mario buttiglieri) 
 
non cerco niente

lascio che dio

faccio capolino nella mia vita

(paolo mario buttiglieri) 
 
dove si dorme meglio?

tra le tue braccia

che sono un prolungamento di quelle divine



amarti

è amare se stessi

e vivere tra una stella e un camino acceso

(paolo mario buttiglieri) 
 
è una vita che dio mi guarda

curioso di sapere

cosa farò

(paolo mario buttiglieri) 
 
lasciamoli andare al voto

lasciamoli

e riprendiamoci la nostra vita



hanno reso la politica zuppa di merda conentrata

e i giornalisti vermi striscianti ai loro piedi

voglio questo papa capo del governo



con i ministri scelti tra gli angeli

voglio te

per riempirti di baci

(paolo mario buttiglieri) 
 
abbiamo un disperato bisogno

di essere amati

non di un amore qualsiasi



ma di baci lunghi

che ci lascino senza respiro

svenuti tra le braccia dell’infinito

(paolo mario buttiglieri) 
 
noi vediamo negli altri

solo

ciò che siamo

(paolo mario buttiglieri) 
 
parli concitato

convinto di sapere

la verità

(paolo mario buttiglieri) 
 
mi segui con lo sguardo

mentre chiudo gli occhi

per ascoltare il battito del tuo cuore

(paolo mario buttiglieri) 
 
vorrei chiamarti

ma è tardi

ti sognerò

(paolo mario buttiglieri)
 
la nascita

accade ogni giorno

ogni volta che si apre la finestra

e una folata di vento

ti spinge

tra le mie braccia

(paolo mario buttiglieri)
 
in silenzio

attendo

il sapore delle tue labbra

(paolo mario buttiglieri)
 
Il sergente bussò

nessuno aprì quella porta

lui continuò a bussare

finchè una donna

della porta accanto

si affacciò

per guardarlo

lui contuava a bussare

ma visto che nessuno apriva

si piegò e fece un peto

di quelli secchi

stile mitraglietta

la vicina lo guardò

e si tappò il naso

lui riprese a bussare

ma stavolta diede anche dei calci

e nel farlo riprese a scoreggiare

stavolta era un bombardamento di peti

uno più micidiale dell'altro

la vicina intanto

si era rifugiata in casa

chiudendo la porta a doppia mandata

(paolo mario buttiglieri)
 
il capitano di una nave non può evitare una tempesta

può solo tirare un profondo respiro

per capire cosa fare

e farlo

(paolo mario buttiglieri)
 
l’unica persona che possiamo tradire

siamo noi stessi

tutte le volte che ci reprimiamo

(paolo mario buttiglieri)
 
non sono omosessuale

non sono eterosessuale

sono una scintilla divina

(paolo mario buttiglieri) 
 
facciamo l’amore

dimenticando

il sesso

(paolo mario buttiglieri) 
 
il cane uscì dalla cuccia

tirandosi dietro l'uomo

un vecchio monaco tibetano



alcolista

interista

e artista

(paolo mario buttiglieri) 
 
sono un caso unico

ma è

un puro caso

(paolo mario buttiglieri) 
 
il vero amore non ama le luci della ribalta, ma è qualcosa di intimo, silenzioso e non si vedrà mai su uno schermo televisivo o sulle pagine dei giornali

(paolo mario buttiglieri) 
 
perchè dovrei essere sempre in contatto con qualcuno?

cosa c'è di più prezioso di essere in contatto con me

e con il divino?

(paolo mario buttiglieri) 
 
ho assaporato

il colore

dei tuoi occhi

(paolo mario buttiglieri) 
 
 

L'Editoriale

Viviamo in un mondo dove c'è una gran ricerca di partner. In tanti cercano un partner. Uomini cercano donne, donne cercano uomini, donne cercano donne, uomini cercano uomini. Tutti comunque cercano emozioni. Per qualcuno l'emozione è solo sesso, per qualcuno è solo coccole, per qualcuno è avere uno schiavo o una schiava da dominare, per qualcuno è avere qualcuno da cui dipendere. Per qualcuno è semplicemente avere uno sguardo dolce e comprensivo che ti accompagna senza invaderti.

Perchè l'invasione dell'altro o l'indifferenza verso l'altro sono i rischi che spesso corriamo quando stiamo insieme a qualcuno. Per amare l'unico requisito è ricordarsi di vedere l'altro, anche quando sappiamo che c'è. Come quando una donna ogni giorno ti invita alla sua tavola e tu ti ricordi di dirgli ogni volta grazie, perchè niente ti è dovuto ed è sempre tutto un dono.

(paolo mario buttiglieri) 
 

NEWS

A SERGIO BUTTIGLIERI IL PREMIO 'EUGENIO MONTALE FUORI DI CASA' 2022

UN INCONTRO ALL'ADI DESIGN MUSEUM IL 21 DICEMBRE 



Il premio 'Eugenio Montale Fuori di Casa' 2022 per la sezione Montal/Arte, che comprende anche il design, va a Sergio Buttiglieri, Style Director dei cantieri navali Sanlorenzo, responsabile delle attività di comunicazione nell'ambito cultura, arte e design, vincitore nel 2020 del Compasso d'Oro con l'installazione Il mare a Milano di NEO [Narrative Environments Operas].



Nominandolo la giuria del premio ha considerato "la sua pluriennale attività di studioso e divulgatore del lavoro dei massimi esponenti del design mondiale e dei grandi artisti contemporanei, fin dalla sua prima esperienza in Driade nel 1986, ma anche la sua azione di promozione, presso la Sanlorenzo, di una nuova visione nella concezione degli yacht, ovvero la connessione di due mondi apparentemente diversi: quello dell'interior contemporaneo per la casa e quello della nautica." Ma soprattutto la motivazione si fonda sul fatto che, grazie a Buttiglieri e alla sua esperienza, i cantieri Sanlorenzo sono l'unico cantiere navale italiano ad avere un rapporto organico con artisti e designer di prima grandezza.



Il premio a Buttiglieri viene consegnato in occasione di un incontro all'ADI Design Museum di Milano, cui intervengono, con il premiato, la vicepresidente ADI Antonella AndrianiPerla Gianni Falvo, presidente di ADi Toscana, Adriana Beverini, presidente del premio, e Lucilla Del Santo, responsabile della sezione Design del premio. L'incontro, condotto dalla PR Manager del premio Alice Lorgna, si conclude con un dialogo di Aldo Colonetti con Sergio Buttiglieri.



Il premio Eugenio Montale Fuori di Casa, dedicato "non solo al poeta, ma anche al giornalista, al saggista, al viaggiatore, all’uomo che ha saputo vedere, che ha saputo leggere il futuro del mondo anche al di là del suo tempo", è giunto alla XXVI edizione. Va ogni anno a figure di ogni settore culturale – dall'arte alla letteratura, al teatro, al giornalismo, all'editoria, alla musica, alla fotografia –, si è arricchito recentemente di sezioni dedicate al rapporto tra arte e scienza e, dalle prossime edizioni, comprenderà anche un riconoscimento a un sindaco italiano che si sia distinto nel campo dell'etica, della cultura e dell'ambiente.





Premio Eugenio Montale Fuori di Casa

a Sergio Buttiglieri

21 dicembre 2022, ore 18

ADI Design Museum 

piazza Compasso d'Oro 1, Milano
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