Si potrebbe affermare, modificando i termini, che "La forza fa l'unione", anche se dovesse trattarsi solo di una forza legata alle idee. Oggi non c'è nè forza nè unione, ma frammentazioni che svelano facili ambizioni, mediocri atteggiamenti, che finiscono con l'agevolare non i migliori ma quanti si ritrovano ad agire scavalcando ogni scrupolo. In questi 70 anni di democrazia mai come oggi si sente l'esigenza di una forte componente sociale in grado di neutralizzare l'arroganza di quella classe, numericamente sparuta, che possiede il 50% della ricchezza nazionale pur rappresentando solo il 10% della popolazione. Il 90% della popolazione, composta dalle classi intermedie (sulla strada dell’impoverimento) e a basso reddito, si sente abbandonata, non rappresentata per eccesso di sigle, movimenti, partitini, che creano confusione senza proporre serie e concrete alternative.
Proprio nel momento in cui si dovrebbe poter fare affidamento ad una sinistra di governo, liberal-democratica e sociale, il campo operativo viene lasciato in mano alla minoranza della nazione che impone le leggi di mercato, dello sfruttamento, dell’arricchimento individuale che è stato agevolato da continue sanatorie, da ripetitivi condoni e da truffaldini scudi fiscali.
Si trattasse di una “fuga in avanti” rimarrebbe lo spazio per la speranza, ma si tratta, invece di una “regressione” verso un radicalismo della sinistra che chiede “tutto e subito”, levando al vento troppe voci che finiscono con l’ottenere “nulla e per sempre”.
Abbiamo un governo che, ormai, agisce senza alcun pudore, sbandierando riforme concordate con il peggior nemico delle libertà sociali e democratiche, portatore e sostenitore di un liberismo tutto indirizzato a favorire la striminzita e minoritaria classe opulenta, sostenendo che un ulteriore arricchimento della classe opulenta, dovrebbe generare una cascata di benessere per tutti, mentre promuove corruzione, evasione fiscale, esportazione di denaro all’estero, falsi in bilancio, con una penetrazione ormai patologica delle varie mafie dentro le Istituzioni.
Mentre la sinistra si frantuma soddisfacendo individuali ambizioni, le volpi entrano nel pollaio e fanno strage delle pur maggioritarie galline che, ormai, non hanno più un guardiano a difenderle.
Vogliono spingere il popolo elettore ad affidarsi alla protesta di Grillo ?
Almeno lo dicessero chiaramente.
Rosario Amico Roxas