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Nucleare. In Italia è confusione

| Scritto da Redazione
Nucleare. In Italia è confusione

La Germania esce dal nucleare, l’Italia è in confusione.
Dichiarazione di Alfiero Grandi, Presidente Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

La decisione del Governo tedesco sulla fine nucleare in Germania fa risaltare ancora di più l’arretratezza e l’ambiguità del Governo italiano.
Il Governo tedesco dopo l’incidente di Fukushima ha deciso di uscire dal nucleare entro il 2022, sia pure gradualmente, quindi ha cercato di fare i conti con quella tecnologia e i suoi rischi.
Rischi per i bambini derivanti dal funzionamento delle centrali nucleari di cui proprio uno studio commissionato dal Governo tedesco parla con dati inoppugnabili.
Il Governo italiano ha avuto paura del referendum abrogativo del 12/13 giugno e quindi ha preferito cancellare la legge per tornare al nucleare che lui stesso aveva voluto fare approvare con grande enfasi nel 2009. Il Governo italiano però non ha compiuto una scelta chiara e ha preferito disseminare dichiarazioni ambigue e contraddittorie e per di più ha scritto un paio di commi ambigui nell’articolo della legge abrogativa che lasciano intendere pur senza dire esplicitamente del nucleare ed è proprio su questa ambiguità che dovrà pronunciarsi domani la Corte di cassazione.
Il Governo si è comportato come se l’incidente in Giappone fosse un episodio di poco conto, transitorio, senza capire che le conseguenze di Fukushima perseguiteranno il Giappone e il mondo intero per anni.
In altre parole la Merkel dimostra di avere capito che sul nucleare occorre un cambio di strategia, Berlusconi no, rinuncia alla sua legge solo per opportunismo e paura del referendum.
La conseguenza dell’ambiguità del Governo italiano non è solo l’atteggiamento furbesco e truffaldino sul nucleare ma anche l’assenza di una strategia energetica alternativa degna di questo nome. Infatti il Governo tedesco chiudendo il capitolo nucleare ha aperto e rilanciato con grande forza sulle energie rinnovabili, nelle quali peraltro la Germania è già leader europeo. Mentre il Governo italiano è responsabile di un decreto, approvato all’improvviso a marzo, che ha gelato il settore delle rinnovabili e che ora ha solo parzialmente corretto con un provvedimento inadeguato e che recupera solo in parte i pesanti guasti già fatti.
Il Governo italiano, in sostanza, non ha una strategia di politica energetica e in particolare non ce l’ha sulle energie da fonti rinnovabili che potrebbero invece essere un settore di ricerca, investimenti e occupazione in grado di contribuire a superare la crisi economica. Già oggi gli occupati nel settore sono 150.000 a cui ne vanno aggiunti 60.000 indiretti. Senza dimenticare che il risparmio energetico è oggi la fonte rinnovabile più importante, perché ha ampi margini e perché si rivolge a tutti i consumi energetici e non solo all’energia elettrica che è poco più del 20% del totale dei consumi.
Il confronto tra i Governi di Italia e Germania fa cadere le braccia e anche per questo è sperabile che il 12/13 giugno il voto delle italiane e degli italiani spazzi via definitivamente il nucleare, in modo da sbarrare la strada definitvamente alle ambiguità del Governo.

31/5/2011
Alfiero Grandi  ,   Presidente Comitato  SI alle energie rinnovabili NO al nucleare
http://www.alfierograndi.it/blog/

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