Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 22.13

Nursing Up: arrivano gli incarichi di funzione per gli operatori sanitari

SANITÀ, NURSING UP: ARRIVANO GLI INCARICHI DI FUNZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI INSERITI NELL'AREA DEI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE

| Scritto da Redazione
Nursing Up: arrivano gli incarichi di funzione per gli operatori sanitari

Ad appena 24 ore di distanza dalla proclamazione

ufficiale del nostro sciopero, previsto per il prossimo 8 aprile,

apprendiamo con soddisfazione, da parte dell'Aran, nel delicato

percorso

della trattativa contrattuale, la tanto attesa decisione di dare

riscontro positivo all'assegnazione di incarichi di funzione ai

professionisti della salute, sul modello di quanto accade già per la

dirigenza medica. Stiamo parlando di incarichi che dovrebbero arrivare

per i professionisti, indipendentemente dalla discrezionalità

aziendale.



Un passaggio che possiamo definire decisivo, dal momento che

finalmente,

come da noi richiesto sin dalla piattaforma che presentammo ad inizio

trattative, si dovrebbero assegnare incarichi di funzione, sulla via di

quanto accade per i medici, e che costituirebbero un concreto

riconoscimento, in questo caso della professionalità e dell'alta

qualificazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, e

ciò indipendentemente dal possesso di titoli di studio, che invece

potranno essere valorizzati differentemente.



Siamo di fronte, come negarlo, ad una evoluzione, in questa complessa

trattativa, legata all'indispensabile percorso di valorizzazione degli

infermieri, che rappresenta uno dei leit motiv assoluti delle nostre

battaglie.



Il secondo punto fondamentale di questa giornata di trattative è

l'avvenuta apertura da parte dell'ARAN, anche qui a distanza di un

giorno dalla proclamazione del nostro sciopero, alla nostra richiesta

di

prevedere meccanismi alternativi rispetto a quelli ipotizzati nella

precedente bozza, CHE CONSENTANO UNA REALE PROGRESSIONE DI CARRIERA

PROPRIO PER QUEGLI INFERMIERI E GLI ALTRI OPERATORI SANITARI CHE,

INSERITI NELL'AREA D, RESTEREBBERO CONFINATI A TALE LIVELLO, MENTRE

TUTTI GLI ALTRI POTREBBERO, SECONDO LE BOZZE SOTTOPOSTE

PRECEDENTEMENTE,

MUOVERSI TRA LE FASCE SOTTOSTANTI.



Tutto questo, oggetto di nostre specifiche richieste e contestazioni

(si

leggano i nostri precedenti comunicati) è riuscito a coagulare

l'attenzione di tutte le OS presenti al tavolo. Siamo ben felici di

cominciare a vedere concretizzati i nostri sforzi. Iniziamo a vedere la

luce in fondo al tunnel, anche se con riserva di leggere come verrà

declinato, per iscritto, quanto oggi ci è stato indicato solo

formalmente.



Ricordiamo che uno dei motivi fondamentali che ci hanno indotto a

proclamare lo stato di agitazione, è proprio legato al fatto che molti

professionisti dell'area D, quelli delle professioni sanitarie, secondo

l'ipotesi ARAN rischiavano di rimanere ingabbiati, perché non tutti

potevano accedere all'area E della elevata qualificazione, ritrovandosi

penalizzati rispetto a quelli, inseriti nelle aree sottostanti,

avrebbero avuto la concreta possibilità di accedere all'area

successiva.



Per quanto riguarda gli stipendi, ci è stato annunciato oralmente, ma

attendiamo i documenti che lo confermino, un aumento medio, complessivo

di euro 174 circa a dipendente.



In questo caso il punto di riflessione è d'obbligo, ma soprattutto per

la singolarità del metodo utilizzato, e cioè il cumulo, tra loro, di

istituti destinati non alla generalità dei dipendenti ma bensì a

differenti tipologie di personale.



Quello che per noi conta, al di là dei meri procedimenti di calcolo, è

quanto percepirà in più ogni infermiere ogni mese in busta paga.

Questo è quello che conta e che ci riserviamo di appurare.



«In conclusione, dice De Palma, siamo di certo di fronte a un notevole

passo in avanti rispetto al recente passato. Finalmente arrivano

risposte concrete alle nostre richieste. Il nostro impegno profuso, le

nostre battaglie per il bene degli infermieri cominciano ad assumere un

senso agli occhi di chi, con il nuovo contratto, è chiamato a decidere

del nostro futuro. Non possiamo che confidare che tutto quello che oggi

ci è stato annunciato oralmente, abbia un concreto seguito, e su queste

basi siamo certamente disponibili, beninteso sempre che tutto ciò si

traduca effettivamente in norme scritte, in grado di sancire ciò che

noi chiediamo, e quindi un contratto idoneo a porre le basi per una

nuova storia degli infermieri e dei professionisti sanitari italiani».

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