On. Stefania Mammì (M5S): “Con il decreto legge 'Ucraina' n. 21 del 21 marzo scorso, i medici, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari, ucraini giunti in Italia dopo il 24 febbraio, giorno di inizio della guerra, potranno esercitare temporaneamente la propria professione fino al 4 marzo 2023. Ho presentato un’interrogazione al Ministro della Salute, Speranza e alla Ministra dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, dove chiedo di intervenire per garantire una migliore qualità nelle prestazioni assistenziali da parte degli operatori sanitari ucraini. Ho chiesto che la loro immissione in servizio sia preceduta da puntuali verifiche e controlli, soprattutto in vista di una eventuale loro stabilizzazione.
Inoltre, ho sollecitato i Ministri a valutare l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana per i professionisti ucraini per rendere più efficace il loro inserimento lavorativo e soprattutto per offrire maggiori tutele alla salute dei nostri concittadini. Ho suggerito ai Ministri interrogati di considerare la possibilità per gli studenti universitari ucraini della facoltà di Infermieristica, trovatisi costretti ad interrompere gli studi a causa del conflitto e giunti in Italia dopo il 24 febbraio, di consentire loro la prosecuzione degli studi negli Atenei italiani, senza bisogno di sostenere la prova di ammissione”, conclude la pentastellata Mammì.