Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 15.46

Peace Games Uisp chiede corridoio umanitario per Gaza

Sono passati 15 anni da quando Peace Games Uisp ha iniziato ad operare in Palestina e in Israele, prima con piccoli interventi, poi con progetti “ufficiali”.

| Scritto da Redazione
Peace Games Uisp chiede corridoio umanitario per Gaza

LA ONG DA 15 ANNI OPERA IN PALESTINA CON LO SPORT, PER LA CONVIVENZA. E NON DIMENTICA L'EMERGENZA IN BOSNIA. In Palestina siamo stati ad Hebron, a Gerusalemme, a Shu’fat, a Gaza, a Betlemme. In Israele a Lod, Abu Gosh e Lahalal. Abbiamo cercato di portare una speranza alla popolazione attraverso il linguaggio che ci è più consono: lo sport per l’educazione, per la convivenza, per la pace. Tuttavia, in questi 15 anni di pace ne abbiamo vista ben poca e in questi giorni stiamo assistendo all’ennesimo massacro di civili. Abbiamo sentito Daniele Borghi, presidente di Peace Games, per avere un suo punto di vista: “Vedere quanto sta accadendo in questi giorni in Palestina, in particolare a Gaza, è una vera sofferenza. E’ una sofferenza da quando è iniziata questa nuova spirale di violenza, dall’uccisione dei ragazzi israeliani, dalla tortura e dall’omicidio del piccolo Mohammed Abu Khudair, che viveva in uno dei posti a noi più cari in Palestina: il campo profughi di Shu’fat, Gerusalemme Est, dove abbiamo lavorato per 10 anni".

"Ma la sofferenza del popolo palestinese dura da decenni - continua Borghi - e quello che si sta consumando in queste ore non è altro che l’ennesima violazione dei diritti umani di milioni di persone, verso la quale la comunità internazionale si dimostra impotente, se non indifferente. In questo momento le vittime dei bombardamenti israeliani su Gaza sono 252 e la città è sotto assedio, ma la notizia sta lentamente scomparendo dalle prime pagine dei giornali, l’attenzione si è già spostata su altro. Noi come cittadini e come sportivi condanniamo la violenza su ogni persona, come è di moda dire “senza se e senza ma”.

"Non chiedeteci di essere equidistanti tra lo stato di Israele e la popolazione palestinese - dice Borghi - perché quella che è in atto non è una guerra, è un massacro, un crimine contro l’umanità. Continuiamo a sperare in un futuro di pace, nella convivenza e nel dialogo, non potremmo fare altrimenti, ma questo futuro non potrà mai esserci finché allo stato di Israele verrà permesso di agire in palese violazione di ogni regola del diritto internazionale e finché il diritto del popolo palestinese ad una propria terra non sarà universalmente riconosciuto e garantito, anche quello senza se e senza ma”.

Peace Games si associa all’appello per l’immediato cessate il fuoco, e chiede l’apertura di un corridoio umanitario che permetta di entrare a Gaza per portare aiuti alla popolazione colpita dai bombardamenti e aderisce alla raccolti fondi lanciata dalle Ong italiane presenti in Palestina per l’acquisto dei farmaci necessari.

Anche se l'agenda internazionale è sconvolta dalla terribile attualità delle notizie che arrivano da Gaza, Peace Games prosegue con ostinazione il suo programma di interventi umanitari: in questi giorni ha lanciato una raccolta fondi dedicata alla Bosnia, territorio in cui lavoriamo da anni e che il 14 maggio scorso ha subito una violentissima alluvione, che ha causato 60 morti, 85.000 sfollati e milioni di euro di danni ad un paese che accennava appena a risollevarsi dalle ferite lasciate dalla guerra. Sul sito di Peace Games, in una specifica sezione potete trovare tutte le informazioni sulla campagna e gli aggiornamenti in tempo reale. (di Layla Mousa, Peace Games Uisp)

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