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Pensioni: bene la riapertura del confronto per ridefinire un sistema più equo| Marco Pedretti SG Cgil Cremona

Dall’incontro di oggi con il Governo - fa sapere la Cgil - abbiamo deciso di lavorare subito all'elaborazione di misure urgenti da adottare in previsione della prossima legge di Bilancio, in parte anche legate all'emergenza Covid 19, che tutelino alcune fragilità che in questa fase sono emerse

| Scritto da Redazione
 Pensioni: bene la riapertura del confronto per ridefinire un sistema più equo| Marco Pedretti SG Cgil Cremona

 Pensioni: bene la riapertura del confronto per ridefinire un sistema più equo| Marco Pedretti SG Cgil Cremona

“É importante che il Governo abbia riaperto con i sindacati il confronto sulla previdenza, così come da noi richiesto, e che si sia avviato un percorso che vede fissati due nuovi incontri l'8 e il 16 settembre. È necessario riformare l’attuale sistema previdenziale, superando definitivamente la legge Fornero”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Marco Pedretti.

Ci auguriamo che il confronto iniziato oggi possa portare dei risultati concreti nell’immediato e che possa ridefinire un sistema pensionistico più equo. Un sistema che valorizzi il lavoro delle donne e di cura, che consideri i lavoratori discontinui e coloro che svolgono un lavoro gravoso o usurante, i lavoratori precoci, che promuova l’adesione alla previdenza complementare e introduca per i più giovani una pensione contributiva di garanzia”, conclude Pedretti.

Dall’incontro di oggi con il Governo - fa sapere la Cgil - abbiamo deciso di lavorare subito all'elaborazione di misure urgenti da adottare in previsione della prossima legge di Bilancio, in parte anche legate all'emergenza Covid 19, che tutelino alcune fragilità che in questa fase sono emerse.

Va garantita un’uscita anticipata allargando alcuni requisiti, legati all’Ape sociale e ai precoci, a chi è disoccupato, invalido o a chi svolge lavori particolarmente esposti al virus.

È stata valutata la necessità di introdurre strumenti di flessibilità per accompagnare le persone dal lavoro alla pensione, in particolare a fronte di crisi o ristrutturazioni aziendali o per favorire l’assunzione di giovani,

La ministra Catalfo ha ribadito l’impegno a risolvere la questione previdenziale del part-time verticale, del fondo , degli esodati, e che verranno istituite il prima possibile le due Commissioni tecniche di studio sulla separazione della spesa previdenziale e assistenziale e quella sui lavori gravosi.

Abbiamo fatto presente al Ministro, la necessità ancor più di prima, di un intervento sulla non autosufficienza.

Al termine dell’incontro abbiamo convenuto l’attuazione di due tavoli di confronto: l’8 settembre per affrontare le questioni più urgenti e che dovranno rientrare nella prossima legge di Bilancio e il 16 di settembre per proseguire il confronto sulla riforma complessiva del sistema a partire dal 01.01.2022, attraverso un’apposita legge delega”

Quota 100, falso allarme pensioni

Cgil e Fondazione Di Vittorio hanno pubblicato il rapporto sulle misure previdenziali in vigore fino al 2021.

I lavoratori e le lavoratrici che stanno andando a riposo sono molti meno del previsto, il risparmio sfiora i sette miliardi di euro. La Cgil chiede di investire le risorse accantonate per una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni e per interventi in favore di donne, precoci, usuranti, esodati, discontinui e giovani

Le domande di ‘quota 100’ presentate sino a oggi sono circa 276.763 ma le accolte sono state solo 202.859, mentre 35.143 sono le respinte e 39.031 sono ancora giacenti. Numeri che, sviluppati secondo l'attuale flusso delle domande, confermano che ‘quota 100’ è una misura che coinvolgerà poco più di un terzo della platea prevista nel triennio, ossia 356 mila persone anziché 973 mila, determinando un avanzo importante di risorse”.

Nel prossimo triennio anche analizzando "il blocco dell'adeguamento alla speranza di vita e la proroga di Opzione donna, non verranno utilizzati sei miliardi e 811 milioni, e nello specifico un miliardo 309 milioni nel 2019, due miliardi 904 milioni nel 2020 e due miliardi 597 milioni nel 2021. Notiamo con soddisfazione che i dati reali hanno confermato le stime che la Cgil fece un anno fa rispetto a queste misure, e riteniamo del tutto indimostrabile la previsione di una prossima impennata delle domande di ‘quota 100’ legata all'epidemia Covid 19”.

Nonostante in tanti, in Italia e in Europa, continuino strumentalmente ad attaccare il nostro sistema previdenziale, denunciando la sua presunta insostenibilità, con l'obiettivo di ottenere ulteriori interventi restrittivi. La verità è che il nostro sistema è sostenibile finanziariamente, ora e in prospettiva, come certificato anche dalla Corte dei conti, e il regime pensionistico italiano, con i 67 anni di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia, attualmente è il più restrittivo in Europa”.

Marco Pedretti SG Cgil Cremona

29 luglio 2020

 

 

 

 

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