Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 17.20

Pianeta Migranti Cremona . Nessuno è al sicuro dal virus se non lo siamo tutti.

Combattere le disuguaglianze per salvarci dalla pandemia. Oxfam lancia una petizione per chiedere ai leader del G20 l’accesso gratuito universale alle cure sanitarie in tutto il mondo attraverso un piano di azione globale. La Croce Rossa internazionale segnala in particolare i campi profughi e gli accampamenti per sfollati come potenti focolai.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti Cremona . Nessuno è al sicuro dal virus se non lo siamo tutti. Pianeta Migranti Cremona . Nessuno è al sicuro dal virus se non lo siamo tutti.

Pianeta Migranti Cremona . Nessuno è al sicuro dal virus se non lo siamo tutti.

Combattere le disuguaglianze per salvarci dalla pandemia. Oxfam lancia una petizione per chiedere ai leader del G20 l’accesso gratuito universale alle cure sanitarie in tutto il mondo attraverso un piano di azione globale. La Croce Rossa internazionale segnala in particolare i campi profughi e gli accampamenti per sfollati come potenti focolai.

 In Italia c’è un medico ogni 243 persone: in Zambia uno ogni 10 mila. In Mali 3 ventilatori polmonari ogni milione di abitanti; in Yemen, metà delle strutture sanitarie sono state completamente distrutte in 5 anni di conflitto e quasi 20 milioni di persone non hanno accesso a cure di base. Quasi 3 miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo, non hanno accesso all’acqua pulita. Con sistemi sanitari cronicamente deboli e centinaia di milioni di persone che vivono in baraccopoli affollate o in campi profughi costrette a condizioni igieniche scarsissime, contenere la diffusione della malattia sarà una sfida senza precedenti che, in un mondo interconnesso come il nostro, non si deve perdere.

“Se la pandemia sta causando sofferenze immense in paesi, come l’Italia, che ha uno dei migliori sistemi sanitari del mondo, immaginiamo del contagio nei paesi dove gran parte della popolazione è in povertà estrema o dove l’accesso ai servizi è fortemente diseguale”, ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. “Dopo aver soccorso la popolazione colpita dall’epidemia di Ebola in Africa, sappiamo che con un’azione rapida e decisa questa malattia può essere fermata. Ma occorre un’azione su una scala di ampiezza senza precedenti, altrimenti assisteremo davvero alla più grave emergenza umanitaria dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”.

Di fronte a questo scenario globale Oxfam chiede al G20 di approvare ed attuare un piano per consentire ai paesi poveri di prevenire la diffusione della malattia e rafforzare i loro sistemi sanitari. Gli elementi chiave di questo piano di investimento sono sei:

1.raddoppiare la spesa sanitaria degli 85 paesi più poveri del pianeta, che ospitano quasi metà della popolazione mondiale, finanziandolo con aiuti mirati al rafforzamento dei sistemi sanitari e con la cancellazione del debito estero che schiaccia i Paesi in via di sviluppo. Servono circa 160 miliardi di dollari, una cifra pari a meno del 10% del valore delle misure di stimolo economico adottate dagli Stati Uniti per fare fronte all’emergenza corona virus;

  1. diffondere le pratiche di prevenzione del coronavirus, coinvolgendo le comunità, migliorando l’accesso degli operatori umanitari ai luoghi di emergenza, aumentando la fornitura di acqua pulita e i servizi igienico-sanitari;
  2. retribuire e formare 10 milioni di nuovi operatori sanitari, dotandoli dei necessari dispositivi di protezione ed equipaggiamento per il personale umanitario già attivo sul campo;
  3. garantire l’accesso gratuito alla sanità gratuito per tutti, in particolare ai test diagnostici e cure;
  4. utilizzare anche le strutture sanitarie private per aumentare le capacità di contenimento dell’infezione e di cura dei malati;
  5. rendere vaccini e terapie un bene pubblico globale, assicurandone la piena disponibilità per tutti, quando saranno disponibili.

È necessario che i donatori e le istituzioni internazionali agiscano insieme per sostenere il raddoppio della spesa sanitaria nei Paesi più poveri e rispondere alla pandemia da corona virus.

 

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