Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.03

Pianeta Migranti In migliaia bloccati nei Balcani al freddo e al gelo

In seguito ai fatti di Parigi, mentre arriva il grande freddo, le frontiere chiudono ulteriormente le loro porte. E’ allarme umanitario sulla rotta balcanica divenuta un vicolo cieco.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti In migliaia bloccati nei Balcani al freddo e al gelo Pianeta Migranti In migliaia bloccati nei Balcani al freddo e al gelo Pianeta Migranti In migliaia bloccati nei Balcani al freddo e al gelo Pianeta Migranti In migliaia bloccati nei Balcani al freddo e al gelo

Una serie di nuove restrizioni contro il movimento dei rifugiati e dei migranti dalla Grecia attraverso i Balcani occidentali sta creando una situazione sempre più insostenibile dal punto di vista umanitario, legale e della sicurezza. Lo denuncia  l’agenzia dell'ONU per i rifugiati (UNHCR).

A seguito dei fatti terroristici di Parigi, diversi Paesi hanno deciso di aprire i confini solo ai migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq. Così, oltre il blocco del 'muro' di filo spinato ungherese, adesso, anche Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia vogliono filtrare i migranti. Il governo macedone farà entrare dal suo confine meridionale con la Grecia solo siriani, afghani e iracheni, vietando l’accesso ai  migranti economici. La conseguenza è che oltre mille migranti, trovandosi bloccati  su questo confine, hanno dato vita a delle proteste: circa 60 di loro sono in sciopero della fame e 11 si sono cuciti la bocca.

Anche Slovenia, Croazia e Serbia stanno applicando criteri di selezione tra rifugiati e migranti economici che viaggiano verso i paesi occidentali dell’Ue. 

Gli organismi umanitari che operano su queste frontiere parlano di una situazione difficile e drammatica soprettutto per il freddo che potrà mietere tante vittime, se non si corre subito ai ripari.

La Croce Rossa ha dichiarato: “Questa estate, dovevamo lottare contro temperature torride al di sopra di 40 gradi e le nostre squadre mediche trattavano tanti casi di colpi di calore e scottature. Ora, dovremo affrontare temperature rigide, anche meno 20 gradi, in gennaio e febbraio. Il morso del freddo comincia a farsi sentire e tanti bambini costretti a stare sotto la pioggia sferzante soffrono di malattie respiratorie ed hanno le mani e  e labbra blu .”

“Le condizioni nei campi di transito sono del tutto insufficienti. Quando piove si trasformano in mari di fango; non c'è rifugio per tutti e molte famiglie devono  dormire all'aperto esposti alle intemperie”. Lo ha affermato Ljubinka Brashnarska portavoce di (UNHCR) in Macedonia.

“Vedere questa terra di nessuno -un limbo- dove molte persone, con nient’altro in dosso che giacche leggere, sono costrette a dormire sul suolo gelato, mi ha riempito di disperazione! Ho parlato con una madre la cui figlia di otto anni, le disse che voleva morire dopo aver viaggiato in piedi su una barca per dodici ore dalla Turchia alla Grecia. Abbiamo urgente bisogno di più rifugi, coperte, abbigliamento invernale, acqua e cibo. In caso contrario, vedremo profughi morire di ipotermia, polmonite e altre malattie.” Lo ha detto il portavoce di World Vision, un organismo umanitario inglese che opera sul confine tra Serbia e Croazia.

Il giro di vite alle frontiere non fermerà il flusso, che semmai troverà altre strade, proprio grazie ai passeur, che vedono crescere il proprio business all’aumentare dei filtri alle frontiere. “La situazione attuale, se non affrontata in modo rapido e completo -insiste UNHCR -porterà a una frammentazione dei percorsi e a ulteriori difficoltà. Deve essere fatto molto di più anche per contrastare contrabbandieri e trafficanti.” L’inverno non rallenterà gli arrivi che si prevede raggiungeranno il numero dei 600.000 tra novembre e febbraio.

 

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