Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 06.39

Pianeta migranti. Non associamo terrorismo a immigrazione.

Sarebbe una trappola che fa il gioco del terrorismo che vuole distruggere la convivenza culturale e religiosa dei popoli.

| Scritto da Redazione
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L'alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Antonio Guterres ha condannato fermamente tutti gli attentati terroristici compiuti nel mondo sottolineando che sono proprio loro a causare i flussi migratori. “È stato il terrorismo, insieme alle guerre e alla tirannia, ad aver creato i migranti” ha detto l'alto rappresentante dell'Onu. “E’ chiaro che la strategia dell’Is è spingere gli europei contro i rifugiati, spingere cittadini contro cittadini, comunità contro comunità all’interno dei paesi, e i paesi contro l’Unione europea. Vogliono alimentare l’ostilità contro i rifugiati e aumentare la pressione dei paesi europei per sigillare i confini. L’Europa può guadagnare in sicurezza mettendo in atto un sistema di ricevimento e screening efficace ai punti di ingresso e aprendo dei canali legali di entrata”.

Dopo gli attacchi di Parigi le Nazioni Unite hanno fatto appello ai paesi dell'Unione europea di non fare "marcia indietro" sugli impegni assunti in merito all'ospitalità dei migranti e rifugiati a partire da quelli provenienti dalla Siria: "Siamo preoccupati per le reazioni di alcuni stati che interrompono i programmi avviati, retrocendendo dagli impegni assunti per gestire la crisi dei rifugiati", ha detto la portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr Melissa Fleming. "I rifugiati - ha continuato - non dovrebbero essere trasformati in capri espiatori e non dovrebbero diventare le vittime secondarie di questi tragici eventi.”

Davanti ai morti di Parigi e di quelli dei precedenti attentati, in questo clima di paura, noi oggi, potremmo rischiare di associare terrorismo a immigrazione. Sarebbe la trappola più grande a livello culturale e faremmo il gioco del terrorismo stesso.  Dobbiamo invece cambiare la prospettiva e passare a quella che considera il mondo come una Casa comune, lo si voglia o no, visto che i numeri dei flussi ci confermano che le persone in fuga da situazioni di guerre e di persecuzioni arrivano lo stesso in Europa, nonostante i muri e il filo spinato, e lo faranno fino a che non si risolvono i conflitti in corso e non si blocca la vendita delle armi.

Occorre allora superare quella visione di difesa e separazione che fa percorrere la via dello scontro di civiltà perchè è una via perdente. Il sociologo Ulrich Beck ha scritto: “Ormai il nostro mondo è multiculturale, forse irreversibilmente, a causa di un'abnorme migrazione di idee, valori e credenze e la separazione fisica non garantisce quella spirituale. Costruire muri al posto di ponti, chiudersi in stanze insonorizzate non porterà ad altro che a una terra desolata, di separazione reciproca, che aggraverà soltanto i problemi” Al contrario, sono proprio i musulmani d’Europa, la loro integrazione, la loro partecipazione alla comunità occidentale, a rappresentare la più potente arma in mano all’Occidente per contrastare l’ideologia islamista. E dal Centro Astalli per rifugiati di Roma, padre Camillo Ripamonti invoca un'accoglienza vera: "L'Europa da sempre è terra di convivenza. La risposta agli attacchi terroristici è cambiare le politiche e rimettere al centro le persone. Occorre difendere la vita più delle frontiere”.

 

Pax Christi Cremona

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