Lunedì, 17 novembre 2025 - ore 10.52

Popillia japonica, Di Marco (M5s):Centrodestra arriva con cinque anni di ritardo

Ancora una volta il centrodestra lombardo ha bocciato le mie proposte

| Scritto da Redazione
Popillia japonica, Di Marco (M5s):Centrodestra arriva con cinque anni di ritardo

Popillia japonica, Di Marco (M5s): «Centrodestra arriva con cinque anni di ritardo, ma continua a bocciare nostre proposte»

Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «Anche in occasione della discussione della legge di “Assestamento di bilancio 25-27”, ho portato in Consiglio regionale la problematica legata alla diffusione incontrollata della Popilla Japonica. Come faccio dal 2020, ho sollecitato l’intervento di Regione Lombardia per sostenere le aziende agricole colpite da quello che nel sud Milano è un vero e proprio flagello, nonché fondi da destinare ad interventi di disinfestazione e strategie di contenimento a basso impatto ambientale.

Ancora una volta il centrodestra lombardo ha bocciato le mie proposte, rivendicando però con un proprio atto l’esigenza di un intervento straordinario, per debellare il famigerato coleottero e preservare imprese e ambiente dai danni causati dallo stesso. Peccato però che all’atto pratico, l’iniziativa del centrodestra non sia accompagnata da alcuno stanziamento di risorse.

Insomma, solo parole e niente di concreto. Il caso della Popillia japonica è emblematico di quanto avviene sempre in Consiglio regionale, dove la maggioranza, per partito preso, ignora le richieste dell’opposizione salvo poi arrogarsi il diritto di agire in emergenza, quando ormai la situazione è fuori controllo. Dal 2020 non solo non sono arrivate risposte concrete, ma ogni nostra proposta è stata bocciata. E mentre il territorio, soprattutto il Sud Milano, soffre gravi conseguenze, la maggioranza di centrodestra si limita oggi a rincorrere l’emergenza, quando avrebbe potuto prevenirla. Oggi la lega invoca un piano straordinario. Meglio tardi che mai. Se solo ci avessero ascoltato cinque anni fa, oggi non ci troveremmo in questa situazione e le imprese agricole non sarebbero in tale difficoltà» conclude Di Marco.



Milano, 1 agosto 2025

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