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Processo Tamoil, il ministero dell'Ambiente pronto ad avviare l'azione civile per il risarcimento del danno.

L’annuncio è contenuto nella risposta all'interrogazione parlamentare dell’on. Gessica Rostellato illustrata da Sergio Ravelli e Ginio Ruggeri, rispettivamente presidente e segretario di Radicalicremona.it, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso spaziocomune lunedi 7 dicembre.

| Scritto da Redazione
Processo Tamoil, il ministero dell'Ambiente pronto ad avviare l'azione civile per il risarcimento del danno.

Nella relazione tecnica di ISPRA si ipotizza, inoltre, un danno ambientale di notevole consistenza e si individuano alcune possibili misure di riparazione compensativa, come ad esempio interventi di gestione e manutenzione dell'area del Parco del Po, per un valore economico di circa 5,4 milioni di euro, riservandosi di fornire, in una fase successiva, una precisa valutazione delle voci di danno individuate.

Nel corso della conferenza stampa è intervenuto, in merito all'azione civile di risarcimento, l'avvocato Alessio Romanelli, segretario della camera penale di Cremona-Crema.

Di seguito la trascrizione della parte più significativa della risposta del Ministero dell'Ambiente.

“Dalla relazione tecnica di ISPRA, acquisita in data 24 ottobre, 2012, emerge una migrazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque della falda sottostante allo stabilimento verso l'esterno, con una contaminazione della falda nella zona compresa tra lo stabilimento ed il fiume Po, nonché dei suoli esposti al contatto con l'acquifero e lo stesso fiume Po. Inoltre viene rilevato che l'omessa attivazione delle necessarie misure di messa in sicurezza, realizzate solo nel 2007, avrebbe determinato un aggravamento della contaminazione, sia in termini di estensione nello spazio, che di permanenza nel tempo. L'ISPRA, inoltre, ipotizza un danno ambientale di notevole consistenza e individua alcune possibili misure di riparazione compensativa, come ad esempio interventi di gestione e manutenzione dell'area del Parco del Po, per un valore economico di circa 5,4 milioni di euro, riservandosi di fornire, in una fase successiva, una precisa valutazione delle voci di danno individuate.

Con specifico riferimento alla richiesta di informazioni in ordine alla procedura seguita dal Ministero si fa presente che, dal giorno in cui il procedimento è stato notificato come da prassi presso l'Avvocatura di Brescia, il Ministero dal 23 maggio 2012 ha avviato tramite le competenti strutture tecniche interne e l'Ispra la necessaria istruttoria tecnica che si è conclusa con apposita Relazione dell'Ispra. Al tal fine si chiarisce che, contestualmente all'acquisizione della predetta Relazione in data 24 ottobre 2012, è stata formulata la richiesta di autorizzazione alla costituzione di parte civile alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tale autorizzazione, sulla base del parere reso dall'avvocatura, distrettuale dello Stato, è stata tuttavia negata.

In ultimo, a seguito della intervenuta sentenza di condanna di primo grado, la competente Direzione Generale ha richiesto all'Avvocatura Distrettuale dello Stato di avviare un'azione civile di risarcimento del danno.”

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