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"Autotrasporto: servono interventi chiari e concreti” | CNA Cremona

| Scritto da Redazione

Il settore è sempre più messo in ginocchio, non è il momento dei personalismi, il settore deve agire unito.
Cremona 13 gennaio 2012 – La presidenza dell’Unione CNA Fita Lombardia, riunitasi già dopo l’adozione dei provvedimenti "Salva Italia", in relazione alla decisione della Commissione Antitrust con la quale la stessa mette in discussione i costi della sicurezza, esprime viva preoccupazione per la sottovalutazione dei sacrifici cui la categoria è sottoposta. Oltre al costante aumento del costo del carburante, c’è stupore per il non riconoscimento dei costi minimi di esercizio d’imprese quale strumento di garanzia per la sicurezza e la legalità delle imprese di trasporto in circolazione.

Questi provvedimenti non possono far altro che confermare nel corpo associativo che l’autotrasporto merci è tornato ai peggiori periodi di liberalizzazione selvaggia dove le regole non esistono più, ma esistono solo prezzi bassi che non tengono in conto le norme di sicurezza entro cui si devono svolgere i servizi di trasporto.

“Al danno  - afferma Francesco Ferruggia, neo presidente della CNA Fita di Cremona - potrebbe infine accomunarsi la beffa dovuta alla convinzione dei consumatori che l’aumento del costo dei prodotti è dovuto all’aumento del costo del carburante del trasporto, ciò che invero non avviene in quanto le tariffe di autotrasporto continuano a diminuire attraverso un’azione da parte della committenza , le cui pressioni, scaricano ogni costo sull’autotrasporto”.

Le imprese a questo punto, in carenza di manovre equilibratrici ritengono molto più conveniente astenersi dall'esercizio dell'attività per non mettere a repentaglio le proprie aziende e soprattutto perchè non intendono alimentare tutta quella sacca di illegalità che genera insicurezza sulle strade.

La Cna Fita chiede alle Associazioni Nazionali che non venga meno lo sforzo unitario oggi essenziale perché questa vertenza abbia seguito e successo.

“Non sono ammissibili - continua Ferruggia - da parte di chiunque comportamenti diversi che non abbiano come unico fine quello di tutelare le imprese. In un momento così difficile ogni personalismo e distinguo, assume il carattere di una questione di lana caprina di fronte al disintegrarsi di un intero settore”.

Sembra pertanto inevitabile che al Governo si proponga un Fermo Nazionale dell’Autotrasporto e che, in attesa della sua attuazione, si apra un tavolo di trattativa unico con il Governo e la committenza in cui questa si esprima preventivamente sui costi d’esercizio di un veicolo di trasporto merci stabilendone il valore sulla base dei loro costi aziendali al di sotto dei quali l’esercizio dell’attività risulterebbe fallimentare, e successivamente per: esigere, a titolo calmieratore, il rimborso accise con cadenza mensile allargandone il beneficio anche alle piccole portate. Ottenere la garanzia del mantenimento del fondo di 400 milioni di euro destinati all’autotrasporto e portare a regime la norma sui “costi minimi” riconoscendole valore sociale ai fini della sicurezza. Infine, ma non ultimo, recepire le indicazioni della CNA Fita per la piena attuazione del Regolamento 1071/2009 (con gli opportuni aggiustamenti temporali e le deroghe).

“La gravità del momento - conclude Ferruggia - non ci consente tentennamenti o deviazioni di comportamento. La categoria aspetta non la difesa asfittica di interessi corporativi ma la responsabile difesa di un settore che si sta avviando in modo preoccupante versa la deriva della deregulation selvaggia che sappiamo porterà solo alla “ legalizzazione dell’illegalità”. E’ per questo che invitiamo le Associazioni Nazionali di categoria ad uno scatto d’orgoglio determinato, unitario ed efficace”.


 

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