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"Dopo la stangata Imu, non vogliamo la scure della Tares” | CNA

| Scritto da Redazione

Montani: “Molte aziende pagano già in proprio per smaltire la stragrande maggioranza dei rifiuti derivati dai cicli di produzione. Chiediamo un confronto con i Sindaci del territorio”.
Cremona 16 gennaio 2013 –  Dopo la stangata dell’IMU, è in arrivo un nuovo balzello comunale su imprese e famiglie, la TARES, istituito dal decreto “Salva Italia”. CNA Cremona è molto preoccupata per l’introduzione di questa nuova tassa che teme si abbatterà sulle imprese come una scure.
“Secondo quanto previsto – afferma Massimiliano Montani, Presidente di CNA Cremona - il costo dei rifiuti non sarà legato alla produzione degli stessi, ma alla dimensione dell'edificio, indipendentemente dalla natura e dal volume di rifiuti prodotti. Riteniamo che le utenze pagate dovrebbero essere in rapporto alla reale quantità di rifiuti prodotta e, inoltre, non si può non tener conto ad esempio di quanto già le aziende pagano in proprio per smaltire la stragrande maggioranza dei rifiuti derivanti dai cicli di produzione”.
La nuova tassa sui rifiuti sarà in realtà, almeno per il 2013, una riproposizione delle attuali tariffe, mentre le modifiche al meccanismo se ci saranno arriveranno solo gli anni successivi. Ma si arricchirà di una sorta di addizionale, una componente legata ai servizi indivisibili forniti dai Comuni, fissata in 30 centesimi a metro quadrato. Il maggiore incasso, un miliardo di euro, andrà però tutto allo Stato che ha provveduto a ridurre per un importo analogo i trasferimenti agli enti locali. I quali poi potranno aumentare il contributo fino a 40 centesimi. Era previsto che il pagamento avvenisse in quattro rate annuali (gennaio, aprile, luglio, ottobre). Il primo pagamento è stato fatto slittare ad aprile.
“E' uno scenario inaccettabile – conclude Montani - soprattutto in una situazione economico-finanziaria sempre più critica. Un ulteriore appesantimento rischia di compromettere la sopravvivenza di tante attività che già si trovano in enormi difficoltà. Non si può chiedere l'impossibile alle azienda, ormai non ce la fanno più. I Sindaci devono confrontarsi con le realtà economiche per evitare nuove stangate alle imprese, determinando tariffe omogenee a livello territoriale. Ci aspettiamo che rispondano all'appello prima di assumere qualsiasi decisione. Nella disperazione di tutti Stato, Enti Locali e Aziende Municipalizzate di fare cassa, la via più semplice continua ad essere quella di aumentare le tasse e il costo dei servizi ai danni delle imprese e dei cittadini. Così è difficile andare avanti.”

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