Sotto accusa la variante Nk603 (Monsanto) che può essere solo importata ed è destinata al bestiame. La commissione europea chiede all'Efsa di analizzare i dati. Parigi medita il blocco delle importazioni
Da anni infuriano le polemiche sugli Ogm. Sono nocivi alla salute? Devono
essere proibiti? Ma finora nessun studio davvero serio sulla materia era
stato realizzato. Soprattutto un’inchiesta scientifica accurata su un
periodo relativamente lungo (solo inchieste fino a un massimo di 90 giorni).
Adesso, invece, dalla Francia sembrano arrivare le risposte tanto attese. E
il verdetto è di quelli senza appello. Per il professor Gilles-Eric
Séralini, che ha studiato gli effetti di un mais transgenico, “il suo
assorbimento sul lungo periodo agisce come un potente veleno”.
Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso l’università
di Caen, in Normandia, ha portato avanti il suo studio per due anni, nella
più completa riservatezza, per evitare pressioni e boicottaggi. La ricerca
ha valutato gli effetti del mais Nk 603 (che nell’Unione europea non può
essere coltivato, ma sì importato) e di un erbicida, il Roundup, il cui
utilizzo è in genere associato a quel mais transgenico. Entrambi i prodotti
sono fabbricati dalla multinazionale americana Monsanto. E, va sottolineato,
il Roundup è ormai l’erbicida più venduto al mondo. Séralini e la sua équipe
hanno utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il
Nk 603, prodotto con il Roundup. Oppure senza fare ricorso a questo
erbicida. Mentre un gruppo di animali ha mangiato solo mais non
geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup.
Ebbene, il confronto è allarmante. «La mortalità è molto più rapida e forte
nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto», ha sottolineato
Séralini al Nouvel Observateur, che pubblica oggi, giovedì, un lungo dossier
sull’argomento. Rispetto a un altro gruppo di ratti, non alimentato con l’
Ogm e il pesticida, il primo fra i 200 è morto a un anno di età (almeno un
anno prima di quelli non «contaminati» dagli Ogm): aveva mangiato il mais
transgenico, trattato con il Roundup. E al diciassettesimo mese dell’
esperimento si è osservato che i ratti alimentati con gli Ogm avevano una
mortalità di cinque volte superiore rispetto agli altri. In generale gli
animali che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni
gravi al fegato e ai reni.
La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo. Permettono
di verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire a un uomo.
“Riteniamo che le sostanze analizzate – ha precisato il riceratore – siano
tossiche anche per gli uomini. Diversi test che abbiamo effettuato su
cellule umane vanno nella stessa direzione”. “Sono almeno quindici anni che
gli Ogm vengono commercializzati. E’ davvero un crimine che finora nessuna
autorità sanitaria abbia imposto la realizzazione di studi di lunga durata”.
Mercoledì prossimo in Francia uscirà, edito da Flammarion, Tutti cavie (Tous
cobayes), un libro nel quale Séralini illustra la sua ricerca. Ma
soprattutto una sintesi dello studio sarà pubblicata nel prossimo numero di
una prestigiosa rivista, Food and chemical Toxicology. I ricercatori di Caen
non sono degli improvvisati.
A livello dell’Unione europea solo due varietà transgeniche sono autorizzate
per la coltivazione, il mais Mon 810, ancora di Monsanto, e la patata
Amflora di Basf. Ma in realtà molti Paesi hanno applicato il divieto
mediante una moratoria (fra quelli la Francia e anche l’Italia). Solo il Mon
810 è davvero coltivato nella Ue, anche se soprattutto in Spagna (l’80%
della superficie totale). Altri 44 prodotti Ogm sono stati autorizzati da
Bruxelles per la commercializzazione, come il mais Nk 603, al centro dello
studio. Sono importati e perlopiù utilizzati per alimentare il bestiame.
Come ha spiegato al Nouvel Observateur Joel Spiroux, collaboratore di
Séralini, «i bovini sono abbattuti troppo presto perché si possano
riscontrare gli effetti negativi degli alimenti transgenici sul lungo
periodo. La speranza di vita di questi animali è compresa fra i 15 e i 20
anni, ma ormai vengono abbattuti a cinque, tre anni , 18 mesi o anche in
precedenza».
Intanto, intorno allo studio sta scoppiando un vero putiferio. Il Governo
francese ha già chiesto a Bruxelles “misure che potrebbero portare alla
sospensione d’urgenza dell’autorizzazione a importare il mais Nk 603?. I
Verdi francesi, alleati dei socialisti nell’attuale Esecutivo, chiedono di
andare oltre e di “sospendere tutte le importazioni di Ogm nella Ue”. La
Commissione europea, per voce del commissario alla Salute John Dalli ha
chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di analizzare lo
studio di Séralini, le cui posizioni anti-Ogm sono state spesso criticate in
passato dalla comunità scientifica con l’accusa di un approccio troppo
“libero” alla statistica. In ogni caso l’authority alimentare prenderà in
mano i dati dello studio, con la promessa “di trarne le dovute conseguenze”.