Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 01.31

Referendum Costituzione Il NO dell’Anpi non è una ripicca di Vincenzo Montuori (Anpi Cremona)

Egregio direttore, a nome del direttivo dell’ANPI, e in qualità di portavoce, mi permetta di fare alcune considerazioni in merito alla vicenda delle critiche, a volte anche poco rispettose, rivolte all’associazione e al suo presidente provinciale Giancarlo Corada ...

| Scritto da Redazione
Referendum Costituzione Il NO dell’Anpi non è una ripicca di  Vincenzo Montuori (Anpi Cremona)

Per ciò che concerne il primo punto, vale ribadire, per chi crede che l’ANPI costituisca un pericolo per la democrazia, che la decisione dell’associazione di schierarsi per il NO alla riforma del Senato (come già si era fatto in occasione della proposta Berlusconi del 2006) non è il frutto di una ripicca o di un pregiudizio a priori nei confronti del governo in carica: il presidente nazionale dell’ANPI, Smuraglia ha, infatti, sottolineato che l’ANPI ha tutto il diritto di formulare un suo giudizio sulla riforma, dopo un’attenta analisi della proposta, e che la decisione finale è discesa dalla constatazione che il testo proposto presenta diverse incongruenze e prefigura un sostanziale cambiamento della forma di governo: da repubblica parlamentare a ‘repubblica del premier’; mutamento che non corrisponde certamente alla ispirazione originaria della nostra costituzione. Ciò si afferma, ricordando che l’ANPI ha sempre rivendicato, pur nel dichiararsi un’associazione antifascista, la suaautonomia rispetto alle decisioni e ai progetti dei singoli partiti. Dispiace, inoltre, dover rilevare che sulla stampa si insiste sulle divisioni all’interno dell’ANPI e sulla battaglia dei ‘social network’, dipingendo gli iscritti all’ANPI come una schiera di nostalgici intransigenti. Va ricordato che il congresso nazionale, pur dichiarandosi per il NO alla riforma del senato, ha lasciato agli iscritti la libertà di esprimersi in un senso o nell’altro e che il presidente provinciale Corada ha ribadito ciò più volte e ha indicato la necessità di non dividere l’ANPI su questa opzione. Quindi, non si vede dove stia lo scandalo nel rappresentare tali divergenze in seno all’organizzazione. Il motivo di scandalo, e qui concludo, è piuttosto un altro: è quello di dover assistere a un attacco ingiustificato all’ANPI da parte, non dei pochi nostalgici del ‘ventennio’, il che sarebbe anche comprensibile, ma da parte di alcuni di coloro che, per formazione culturale e appartenenza politica, dovrebbero riconoscersi nei valori dell’antifascismo.

Vincenzo Montuori (Portavoce Anpi Cremona)

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