Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.07

Restrizioni natalizie Covid.Siamo meno liberi per colpe nostre|C. Rossini (CR)

Faccio presente che ho ben chiaro quanto questa pandemia abbia danneggiato aziende e lavoratori, tutti i componenti della attuale nostra società.

| Scritto da Redazione
Restrizioni natalizie Covid.Siamo meno liberi per colpe nostre|C. Rossini (CR)

Restrizioni natalizie da Covid. Siamo meno liberi solo per colpe nostre| Clara Rossini Cremona

Gentile direttore, seguendo una trasmissione televisiva, ho notato come ancora una volta si dia largo spazio a chi espone pur se in modi diversi la stessa idea.

Faccio presente che ho ben chiaro quanto questa pandemia abbia danneggiato aziende e lavoratori, tutti i componenti della attuale nostra società.

I ristori promessi non arrivano a pioggia, tardano. Quello però che non mi quadra è che si è dato molto spazio alla critica sui periodi scelti per chiudere nuovamente i nostri spazi.

Si urla contro il premier perché aveva promesso un Natale più sereno, mentre invece è stato solo un susseguirsi di zone rosse, arancioni e forse ancora rosse.

A pochi minuti dal termine del dibattito si è dato finalmente spazio a chi osava spendere parole di giustificazione per le decisioni prese, che non combaciano con le antecedenti promesse: un Natale vissuto in libertà , condiviso con i parenti più stretti e gli amici più cari ...se ...se... si fossero rispettate le regole indispensabili per evitare il propagarsi di una nuova pandemia (mascherine, distanze, lavarsi spesso le mani).

Quanti l’hanno fatto? Alle prime disposizioni meno severe le vie, le piazze brulicavano di gente, circa la metà senza mascherina e intenta a non pestare piedi. Il Natale sarà in zona rossa o nei reparti degli ospedali già affollati e con il personale allo stremo?

È il comportamento errato, folle di tanti di noi che determina il tira e molla delle decisioni governative. Le nostre pretese sono tante e tanti soffrono per questa difficilissima situazione economica, ma perché non salvaguardare la nostra salute, quella dei nostri cari, bimbi o anziani che siano. Se ci si torna ad ammalare quanto potranno resistere i medici , gli infermieri?

Quanti di noi risolveranno con la morte le ristrettezze economiche per un lavoro che ora non c’è, ma che potrebbe tornare, non facendoci la guerra, ma collaborando, mettendo da parte odio e rancore per aiutarci l’un l’altro senza distinzioni tra le varie classi sociali.

Chi si sente privato dal poter assistere alla Santa Messa a mezzanotte della Vigilia di Natale, se avesse potuto presenziare, con quali sentimenti avrebbe aperto il proprio cuore? Amore per il prossimo, dolore per le tante vite strappate alle famiglie, desiderio di rendersi utile per chi è meno fortunato? Questi attimi di raccoglimento possono verificarsi anche nelle nostre case.

Per un sorriso: non sono abbagliata dal premier Conte, né sono una suora di clausura. Un abbraccio a tutti Voi.

Clara Rossini Cremona

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