L'Estate di San Martino nella cultura popolare e contadina significa "fare San Martino", cioè traslocare. I patti agricoli prevedevano che l’11 novembre ,durante l'estate di San Martino, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali . Se il proprietario (allora si diceva padrone) non ti rinnovava il contratto te ne andavi via dalla cascina e caricavi le tue poche masserizie ed i tuoi animali su un carro verso un’altra meta.
Estate sta a significare che in questi giorni il “buon Dio” come diceva mia nonna ti donava alcuni giorni si sole appunto per darti la possibilità di traslocare più comodamente.
Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo, che solitamente viene abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino:
« La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »
(San Martino; Giosuè Carducci)
Red/welcr/gcst